Franchini Yachts arriva ai Saloni nautici di Cannes e Genova con tutta la preponderanza di uno yacht unico, il MIA 63. Unico perché vanta una prua diversa da tutte le altre, caratterizzata dai diedri diamantati che spiccano su una linea tesa dell’imbarcazione che in sé racchiude grandi volumi e armonia delle proporzioni. Unico il MIA 63 perché riassume quella filosofia nautica di cui ancora non troviamo traccia nella non poca concorrenza. Il cantiere pone come
Massimo Franchini, porta il cognome del padre Michele, maestro d’ascia che fondò il cantiere romagnolo negli anni del Miracolo economico producendo pescherecci e imbarcazioni. Oggi, titolare e architetto, Massimo Franchini diffonde a sua volta da più di 50 anni lo stesso estro artigianale ereditato del padre, ma lo fa apportando una trasformazione più moderna e produttiva. E firma personalmente studio e sviluppo nautico del suo cantiere con base a Misano Adriatico nel riminese. Altissimi standard qualitativi, avanguardia e futuro, insieme costituiscono il paradigma di Franchini Yachts. E adesso il cantiere guarda anche al mercato spagnolo, con l’attivazione di un’importante dealership per la diffusione del marchio in territorio iberico.
Il MIA 63 lo vedremo esposto al Cannes Yachting Festival dal 7 settembre allo stand a terra PAN 212, il suo posto barca è il PAN013. Mentre dal 16 settembre al 61esimo Salone Nautico di Genova lo stand a terra per MIA 63 è l’YE69, l’ormeggio E409. L’imbarcazione va in scena ai Saloni in versione T-Top Wrapping: una sorpresa davvero speciale che la svelerà al pubblico sullo specchio d’acqua in tutto il fascino riassunto nei suoi 19,20 metri di lunghezza.
Alla firma di questa versione “speciale” partecipa Aldo Drudi “designer della velocità” con esperienza quarantennale. Dal mondo del Motomondiale Aldo Drudi porta le sue idee nell’estetica nautica da tempo e adesso approda a bordo del MIA 63. Virando le sue idee in colori utili a descrivere, appunto, la velocità, Drudi ha curato la
Dicevamo: «La prua più bella», sì perché la gamma MIA vede una prua rovescia in grado di offrire una tenuta assoluta del mare. Ed è forse l’unico aspetto non ‘customizzabile’ a bordo del MIA 63. Ma chi vorrebbe mai cambiarla? È un tratto distintivo davvero iconico. Quanto alle personalizzazioni e alle esigenze armatoriali «tuttavia rimane inderogabile il principio», spiega Massimo Franchini. E quel “principio” parla di elementi nautico-navali in
Lo scafo e la coperta sono realizzati sottovuoto con l’utilizzo di resina ipossidica. E il procedimento, brevettato, anche grazie all’impiego di nanotecnologie, restituisce una struttura «rigida e leggera, ignifuga, esente da vibrazioni e dalla propagazione sonora». Alle linee d’acqua della carena pensa invece Roberto Prevel, affermato architetto navale. MIA 63 offre quattro versioni a scelta: Open, T-top, Hard-top e Sportfly. Fra le altre caratteristiche del MIA 63 troviamo il ponte portoghese che sfida, quanto ad ampiezza, quelli dei superyacht. L’allestimento interno è in opzione fra due o quattro cabine, inclusa la scelta di dotarsi o meno degli alloggiamenti per l’equipaggio. Completa il tutto la motorizzazione IPS. Il consiglio è di vederla a sera quando il set di luci a LED illumina di un blu turchese meraviglioso lo specchio d’acqua tutt’intorno all’imbarcazione in un chiaroscuro multidimensionale di altrettanti diedri.
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