François Gabart, il re mida della vela: dove tocca è oro

Nel mondo della vela, del motore, della progettazione, della costruzione nautica… ci sono persone speciali delle quali vale la pena parlare. Vogliamo proporvi una serie di ritratti di personaggi “di peso” e iniziamo oggi con François Gabart.

Questa è la storia di uno di noi…. beh, non proprio di noi. Questa bella faccia bionda e sorridente non è propriamente quella di uno qualunque. Questa è la storia di un ragazzo di 33 anni, François Gabart, cresciuto con la vela in testa, a 14 anni è campione francese di Optimst, a 16 di Moth Europa a 20 è campione del mondo juniores di Tornado.

François Gabart sul suo Optimist

È poi passato alle barche più grandi e ha iniziato a guardare l’oceano e la grande altura. Uomo di fiducia di Michel Desjoyeaux (l’unico navigatore oceanico ad aver vinto due Vendée Globe, il giro del mondo in solitario senza scalo con rotta a sud del globo) è oggi già un mito con alle spalle una carriera veloce e fulminante.

Da esordiente, ma non da sprovveduto, nel 2012-2013 ha partecipato alla Vendée Globe. Macif, la sua barca, era un Open 60 nuovo e diretto discendente di Foncia 2 la barca vincente della precedente edizione portata da Desjoyeaux e che lui aveva preparato. Mai nessun “bizuth” (così chiamano gli esordienti) aveva vinto una Vendée. Lui non solo l’ha fatto ma l’ha anche dominata stabilendone il nuovo record. Già si era portato a casa, e con record, la Route du Rhum e poi la Transat Jacques Vabre.

Finita quella stagione sugli Open 60 archivia la barca; quei quasi 20 metri di barca e 600 metri quadrati di vela (alle portanti) con chiglia basculante, che ai più sembra da extraterrestri gestire, non gli basta più.

L’Open 60 Macif

 

Vuole cambiare, vuole qualche cosa di più grande e adrenalinico. E il massimo che c’è in circolazione sono i maxi trimarani da 100 piedi, della classe così detta Ultime (nella classe fanno parte vari multiscafi, dai MOD70, ai 100 piedi e ai trimarani come Spindrift 2 di 131 piedi). Non cambia nome e sponsor e il nuovo Macif (30 metri di lunghezza per 20 di larghezza e 700 metri quadrati di vela alle portanti) arriva puntuale. Neanche da dire ma, alla sua prima regata in solitario conclusa da poco, la Transat Bakerly, partecipa per “prenderci la mano”, così dichiara, e invece ancora una volta è primo al traguardo.
Una corsa fenomenale quella di Gabart, 3.050 miglia (sulla carta) tra Plymouth e New York fatte a 23 nodi di media da solo su una libellula potentissima di 30 metri.

Il trimarano Macif a New York

 

L’obiettivo finale di questa sua campagna con Macif? La conquista del record del giro del mondo in solitario. Dovrà farcela in meno di 57 giorni e 13 ore per battere il primato in mano dal 2008 a Francis Joyon e al suo trimarano 100′ Idec. C’è qualcuno pronto a scommettere contro di lui?

Intanto godiamoci queste immagini che raccontano l’ultima impresa alla Transat Bakerly di un ragazzo già entrato nella storia.

Paola Bertelli

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