Ganz Boats, il cantiere navale tra le montagne svizzere

Fotografie di Lorenzo Giulietti

Ganz Boats colpisce a prescindere dalle sua belle barche. A partire dalla collocazione del cantiere: già di per sé un punto di forza. La sede, sulla riva sinistra del lago stretto e lungo che segue una luminosa valle alpina, è nella verde periferia sud di Zurigo, città che per qualità della vita percepita e per impatto estetico sembra Paperopoli, tanto è perfetta, ordinata e opulenta.

La particolare conformazione e struttura del cantiere Ganz a Zurigo consente di ospitare molte barche in rimessaggio, anche appese.

Le infrastrutture sono figlie del rinnovamento cittadino di fine Anni 60, quando durante lo scavo del tunnel ferroviario che ancora oggi collega la stazione cittadina al resto della rete ferrata, i materiali di risulta dovevano essere, per legge, caricati su chiatte che li allontanassero da Zurigo attraverso le vie d’acqua e non su ruota (gli svizzeri vivono in mezzo alle Alpi, ma ci sono arrivati prima di noi che siamo un lungo molo nel Mediterraneo…).

Il Cantiere Ganz sorge oggi proprio intorno a una di quelle rampe costruite per consentire di scaricare la terra sulle barche da lavoro: “per questo possiamo attaccarci così tanto peso, perché è pensato per sostenere dei carichi da tonnellate in movimento”, spiega Davor Panarese, il responsabile delle vendite.

La seconda zona di Ganz Yachting dedicata al rimessaggio e a porto a secco. Con lo scafo blu si nota il modello con propulsione elettrica sotto i 4 kW.

Oltre a essere la culla degli open con la G maiuscola, la Ganz Yachting è anche porto a secco che ospita 45 barche di vari clienti “che possiamo mettere in acqua anche con un’ora di preavviso”.

“I posti in banchina – spiega Davor – indicando gli ormeggi del piccolo imbarcadero che fronteggia la sede, sono a diretta gestione dell’amministrazione cittadina e la lista d’attesa per avere un posto barca è lunghissima, anche 20 anni, dipende anche dalle dimensioni della barca: più è lunga e più si aspetta, per questo noi forniamo anche il servizio di ormeggio in secca che è molto apprezzato”.

Si nota infatti la doppia anima di questo luogo di cura nautica: da una parte rimessaggio e dall’altra cantiere di costruzione, con tanto di falegnameria interna.

Una fase dell’allestimento di un Ovation 6.8.

Qui, una decina di persone, guidate dal Hakan Özen, responsabile della produzione, assembla e allestisce le barche che si fregeranno del marchio Ganz sulla murata. Sono tre, al momento della nostra visita, gli esemplari che stanno prendendo forma al numero 264 di Bellerivestrasse, due Ovation 6.8 e un Elovation 7.6.

“Se non ci sono esigenze particolari per quanto riguarda i materiali di costruzione e l’armatore sceglie un classico scafo in poliestere, facciamo stampare da un terzista, l’italiana AMG Nautica, che ci garantisce una qualità elevata”, ci spiega la nostra guida, “altrimenti, come nel caso di questo secondo 6.8 realizzato in epoxy e aramidica, ci occupiamo direttamente noi di stampare e laminare”.

Un lavoro che procede a ritmi serrati: da quando  lo scafo è pronto a quando la barca può essere consegnata, non passano più di cinque settimane, cui ne vanno aggiunte altre tre se si deve anche realizzare la stampata di scafo e coperta.

La falegnameria, con, in alto, la barca di legno che Matthias Ganz vedeva navigare da bambino e che ha voluto riprendere per sottoporla a restauro.

A dividere idealmente la zona allestimento dalla falegnameria, è appesa al soffitto una barca in legno stretta, lunga e dalla carena biconcava. A tenerla in posizione, due esigui fettucce arancioni che paiono sottodimensionate per tenere sospeso un mezzo che non può pesare meno di un paio di tonnellate. “Quello è un pezzo del mio bagaglio di esperienze visive infantili fatto entrare nella mia realtà di costruttore di barche”, spiega Matthias Ganz, il giovane proprietario del cantiere uscito a prendere una boccata d’aria di lago durante l’intensa mattinata di lavoro, “Quando ero bambino e venivo qua sul lago con i miei genitori, tutti appassionati di barche sia a vela sia a motore, vedevo sempre questa bellissima barca in legno uscire da una villa e allontanarsi placidamente. Una volta aperto il cantiere ho cercato di nuovo quella barca e una volta trovata non ho potuto fare a meno di prenderla. Al momento è in perenne fase di restauro, nel senso che non abbiamo mai il tempo di terminarla perché siamo impegnati con le consegne ai clienti, ma sono certo di farla tornare a navigare”.

Uno dei due Ovation 6.8 in allestimento.

Matthias Ganz è anche il designer dei sei modelli, da 6,8 a 9,2 metri, che si realizzano qui a Zurigo. Ad affiancarlo nelle scelte stilistiche c’è Davide Leone, il “romano di Lugano”, come lo chiamano scherzosamente qui, ingegnere navale e dal 2013 parte del team Ganz. “Le nostre barche sono assolutamente personalizzabili, anche perché sono figlie di una personalizzazione estrema”, afferma Matthias, che chiarisce: “Oltre a regatare a vela, avevo deciso di prendermi una barca a motore da usare qui sul lago. Non trovando nulla che mi soddisfacesse avevo deciso di farmene una come volevo io e quando finalmente ho potuto navigarci, ho notato che a ogni uscita, si creava un capannello di persone ferme a guardarla. Ho capito che la strada era giusta e così ho deciso di iniziare l’attività in modo concreto, ma sempre lasciando a ogni armatore la possibilità di personalizzare la sua barca come meglio crede”.

Uno scorcio dell’imbarcadero di fronte alla sede del cantiere con tre Ganz all’ormeggio.

La componente artigianale della costruzione, ma ancora prima il rapporto diretto tra progettista e armatore, è uno dei capisaldi di Ganz Boat.

“Abbiamo anche realizzato un Evolution 7.6 con propulsione elettrica da 4 kW, perché l’armatore non voleva un mezzo da guidare con la patente, che qua in Svizzera è obbligatoria sopra quella potenza, e abbiamo anche trovato il sistema per riuscire a farlo navigare con ogni condizione, creando una piccola deriva lungo la chiglia che gli consente di tenere la prua stabile anche con vento al traverso pure avendo solo quella minima spinta”, illustra Panarese mostrando la chiglia della barca in questione.

La zona allestimento, con i vari elementi da inserire negli scafi in costruzione.

Ganz, però, non è solo costruzione e rimessaggio, ma anche multiproprietà. Oggi sempre più persone capiscono la differenza tra il possesso e l’utilizzo e sempre più appassionati di nautica scelgono la seconda a scapito della prima. Così è nata Ganz Sharing, l’organizzazione che consente a più armatori, massimo otto per barca, di avere un Ovation 6.8 con una spesa di soli 5000 franche svizzeri all’anno (praticamente 5000 euro), più un’una tantum di 3000 franchi come quota d’ingresso. “Il sistema funziona con crediti temporali, che si acquistano a un franco l’uno. Ogni giornata ha un suo valore in crediti, da un minimo di 225 crediti il lunedì mattina, a un massimo di 600 i pomeriggi delle giornate di festa e dei weekend. Basta un breve preavviso per la prenotazione e la barca è subito pronta. E non si è obbligati a rimanere nel solito posto. Si può accedere a tutte le barche della flotta Ganz Sharing, che adesso è diffusa sui principali laghi di interesse svizzero: Lucerna, Maggiore, Costanza e ovviamente Zurigo”, spiega Davor.

La bella finitura in acciaio della prua di un 6.8.

Insomma, l’idea di ruotare intorno al cliente, che sia per realizzargli la barca o che sia per mettergliene a disposizione una, è il servizio su cui ha scelto di puntare la Ganz in tutte le sue varie sfaccettature: Boat -quando costruisce, Yachting -quando effettua rimessaggio e porto a secco, e Sharing -quando gestisce al flotta in multipropietà. E che il sistema è quello giusto lo dimostrano i fatti: non a caso qui si continua a costruire

Giacomo Giulietti

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  • Salve, sono verniciatore nautico.. Ho 35 anni.. Esperienza nel settore.. Carteggiatura, lucidatura, stucatura, verniciatura, (gelcoat)
    Cerco lavoro. Grazie!

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