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GARCIA 60 Exploration: il “fuoristrada” del mare | Yacht Digest
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GARCIA 60 Exploration: il “fuoristrada” del mare

Garcia Yachts non ha dubbi sul suo progetto, le sue imbarcazioni da crociera in alluminio si sono guadagnate una solida reputazione negli ultimi 50 anni. L’ultimo modello della gamma, il Garcia 60 Exploration, è un explorer a pescaggio ridotto capace di raggiungere qualsiasi destinazione nel mondo e, come ho avuto modo di scoprire durante il mio test, è anche sempre reattivo ed incredibilmente divertente.

“Non c’è meta che non si possa raggiungere”: è questa la filosofia del cantiere francese Garcia, fondato nel 1974 dai fratelli Jean Pierre e Jean Louis Garcia, specializzato nella costruzione di bluewater cruiser in alluminio. Il 2011 è stato l’anno del nuovo explorer, frutto della collaborazione tra il grande navigatore Jimmy Cornell e la passione del team Garcia.

“Ero alla ricerca di una barca a vela che mi permettesse di navigare sia alle latitudini polari che a quelle tropicali – racconta il grande velista ed autore del bestseller World Cruising Routes Jimmy Cornellma non riuscivo a trovare nulla del genere sul mercato. Così ho deciso di progettare una barca nuova che fosse quanto più perfetta possibile per le navigazioni a vela. Ne sono stato subito entusiasta, perché sapevo di affidarmi al migliore costruttore di yacht in alluminio presente in Francia, che peraltro vantava tra i suoi collaboratori uno dei più grandi architetti navali del mondo, Olivier Racoupeau. Senza dubbio, avrebbero costruito la barca dei miei sogni”.

Alla scoperta del Garcia 60 Exploration

E’ metà Marzo e alcuni temporali si sono abbattuti sulla Francia. Quindi, quando Grand Large Yachting ci invita a testare il Garcia Exploration 60, non ce lo facciamo ripetere due volte. Non capita tutti i giorni di testare uno yacht a vela in condizioni di vento moderato.

Arrivati di buon’ora a Cherbourg, saliamo subito a bordo per prendere il mare. La prima cosa che mi colpisce sono le dimensioni di questo grande esemplare in alluminio. Con una lunghezza di 19.5 metri ed una larghezza di 5.4 metri, è sicuramente il più grande yacht a vela che abbia mai testato fino ad oggi.

Prima di mollare gli ormeggi, mi prendo qualche minuto per familiarizzare, grazie anche all’aiuto dello skipper, con l’attrezzatura tecnica di questo Garcia 60 Exploration. È una cosa che mi piace fare ogni volta che salgo a bordo di una barca a vela. Ebbene, il design ergonomico del pozzetto e i sistemi avanzati scelti dal cantiere per questo modello contribuiscono sicuramente a rendere tutto più semplice.

Tutti gli automatismi possono essere gestiti dalle timonerie di sinistra e di dritta. Il sistema centrale di servocomandi idraulici gestisce gli avvolgitori delle vele di prua, il verricello, le scotte, il gruppo elettrogeno e il vang.

È ora di partire: ci aspettiamo venti da sud-est tra i 15 e i 20 nodi con raffiche fino a 28 nodi, quindi una buona brezza per far muovere questa signora da 33 tonnellate.

Le manovre di uscita dal marina con due timoni non sono certo il mio sport preferito ma, con le eliche di prua e di poppa, anche la mia bimba di cinque anni lo farebbe sembrare facile.

Se siete comunque preoccupati, sappiate che lo scafo in alluminio ha uno spessore compreso tra 5 e 12 mm, è quindi dimensionato in modo appropriato, dalle ordinate fino ai longheroni, per garantire una resistenza agli urti a prova di bomba. Per una maggiore tranquillità, la struttura comprende inoltre una paratia a tenuta stagna nella parte anteriore e posteriore, a monte del sistema di governo. Una pinna protegge i timoni che, anch’essi in alluminio, sono appunto dotati di skeg protettivo; hanno inoltre una zona sacrificale in composito nella parte superiore.

In caso di urto violento, se lo stelo del timone dovesse piegarsi, lo scafo è protetto e il timone rimane funzionante. Non si buca quindi lo scafo se si urta qualcosa, non dimenticate che si tratta di un “blue water cruiser” di prima classe, una signora barca a vela.

Con randa e genoa ben a segno, superiamo il braccio esterno del porto. Nel Canale della Manica, con 15 nodi al traverso, avanziamo progressivamente a 6.5 nodi. La barca è ben bilanciata e regala ottime sensazioni al timone, solida e pronta ad affrontare qualsiasi sfida o destinazione. Il pozzetto di poppa è ergonomicamente dotato di tre verricelli Harken a due velocità con sistema autobloccante a servizio delle scotte e delle drizze che, a loro volta, sono state rinviate in pozzetto per mantenere la coperta sicura e libera da ogni ingombro.

Il vento comincia a salire fino a toccare quasi 21 nodi, diamo quindi una mano di terzaroli alla randa, cambiamo rotta e procediamo di bolina. Il Garcia 60 Exploration parte veloce e, in men che non si dica, navighiamo ad una velocità costante di 10 nodi. Per ridurre l’attrito, solleviamo la deriva e la lasciamo assestare.

Il pescaggio ridotto (1.50 m) è una caratteristica che apprezzo particolarmente perché permette all’imbarcazione di ancorare senza difficoltà anche in acque poco profonde. Sarà quindi possibile allontanarsi dalle aree più turistiche e scegliere un approdo meno frequentato, così come anche risalire i fiumi o persino spingersi in aree non ancora ben rappresentate sulle cartine. La possibilità di raggiungere dei buoni ridossi è senz’altro rassicurante.

La carena stabile e moderna progettata da Olivier Racoupeau ed il generoso piano velico assicurano al Garcia Exploration 60 velocità medie elevate e trasferimenti rapidi. Il posizionamento centrale dei pesi (il gavone della catena è ai piedi dell’albero ed anche i serbatoi sono posti al centro) riduce il beccheggio e contribuisce al buon livello di marinità e comfort della barca. Anche quando si accelera con la deriva alzata, la navigazione rimane sicura ed i passaggi sulle onde sono morbidi e fluidi.

Mi aspetto performance simili anche in condizioni di mare estremo, con la barca meno esposta alla potenza delle onde, ma questa è una cosa che devo ancora scoprire.

Sempre in tema di stabilità, c’è da sottolineare che il Garcia 60 Exploration ha una capacità di 800 litri di acqua dolce e di 2200 litri di carburante, con tutti i serbatoi fissati in posizione centrale nello scafo. A questi vanno aggiunti una catena Anker da 450 kg posta ai piedi dell’albero, svariati pezzi di ricambio ed un gran numero di scomparti per lo stivaggio; tutta l’attrezzatura tecnica è concentrata in un’area dedicata, ovvero una sala macchine opportunamente insonorizzata e facilmente accessibile per le operazioni di manutenzione e le eventuali riparazioni. Tutto questo assicura un buon livello di comfort a bordo.

Infine, il Garcia 60 Exploration dispone di una vera e propria officina a bordo. Lo spazio dedicato allo stivaggio delle attrezzature e dei ricambi è infatti sufficientemente spaziosa per poterci lavorare dentro e prendersi cosi cura dell’imbarcazione. Dotato di numerosi spazi di stivaggio sia all’interno che all’esterno e di ampi compartimenti per le vele, l’Exploration 60 ha la straordinaria capacità di carico di 4 tonnellate ed offre la possibilità di imbarcare anche numerose attrezzature per gli sport acquatici, come tavole da SUP e bombole da immersione.

Garcia 60 Exploration: Sottocoperta

Adesso che la barca ha preso il suo ritmo, è arrivato il momento di concederci una bella tazza di tè e buttare un occhio sottocoperta per scoprire cosa ha da offrire questa grande signora del mare.

La cucina – imponente, spaziosa, accogliente e funzionale – si trova sulla sinistra, appena tre gradini sotto la discesa. Vicina al salone ma in posizione un po’ più defilata rispetto alla zona di passaggio, questa contribuisce alla convivialità generale degli interni. Straordinariamente attrezzata, offre un’ampia superficie di lavoro, con piano in Corian opportunamente lavorato con profonde fenditure, per cui le fuoriuscite e gli spostamenti in mare aperto non sono un problema. La forma ad U rende l’ambiente comodo e sicuro durante la navigazione.

Più avanti, nel salone rialzato (sulla sinistra) mi imbatto in quello che è uno dei punti di forza del cantiere: il tavolo da carteggio. Una sorta di timoneria, con tutti gli strumenti ed i comandi dei motori. Da qui, le finestre a doppio vetro offrano una visuale a 270 gradi sull’esterno. In qualsiasi condizione meteorologica, la barca può essere pilotata dall’interno mentre la forma rovesciata del tetto impedisce ai riflessi di disturbare la visuale. Sogno già ad occhi aperti tutte le possibili destinazioni che potrei raggiungere con questo yacht a vela. Non mi è mai piaciuto il freddo ma immaginare l’espressione sul viso di mia figlia che vede per la prima volta un iceberg mi fa sorridere e pensare a tutte le possibilità e destinazioni.

Giunta nel salone, comincio ad assaporare un po’ di tepore. La cosa in realtà non mi sorprende. Grazie all’isolamento termico dello scafo di 74 mm, ai pavimenti isolanti, ai doppi vetri e alle ampie prese d’aria, l’Exploration 60 è infatti in grado di proteggere i passeggeri dalle temperature più estreme. L’imbarcazione è dotata di diversi caloriferi alimentati da una caldaia centrale a gasolio. Il calore viene diffuso in modo omogeneo e silenzioso, assicurando anche un buon isolamento acustico in mare e un facile ancoraggio in caso di vento forte. A bordo dell’Exploration 60, il comfort è totale.

Avanzando verso prua, ecco che troviamo un’ampia cabina con letto matrimoniale disposto a murata ed uno studio posto di fronte ad un’ampia finestra panoramica. La cabina è molto spaziosa e dotata di bagno privato, completo di doccia separata, accanto alla quale si trova l’attrezzatissima sala officina.

Tornando in salone, scopro anche il locale lavanderia a dritta, completa di lavasciuga, congelatore e un frigorifero/freezer aggiuntivo, ottimi per trascorrere lunghi periodi a bordo. Passando attraverso il salone rialzato e procedendo verso poppa, troviamo una day toilet sulla destra, un piccolo armadietto sulla sinistra, proprio in prossimità della discesa, dove poter riporre e mettere ad asciugare i capi bagnati. Poco distante, entro in quella che è sicuramente una delle più grandi cabine di poppa che abbia mai visto su una barca.

Sfruttando tutta la larghezza dell’imbarcazione, questo spazio può ospitare due doppie o una doppia ed un’aria tecnica. Le possibilità di personalizzazione sono vaste, ma a me piace esattamente così com’è. Lo spazio per lo stivaggio va persino oltre il necessario ed ogni cassetto è dotato di una serratura a barra rinforzata che ne impedisce l’apertura.

L’armatore del modello in prova ha voluto il bagno posto sulla murata di dritta della cabina, completo di doccia a pioggia separata. I volumi di questa barca sono notevoli, con un’altezza minima di 2 metri in tutti gli ambienti. Una serie di oblò con un’altezza di oltre 40 centimetri corrono lungo tutto il perimetro del tetto, permettendo alla luce naturale di inondare gli interni dell’Exploration 60.

I materiali sono stati scelti con gusto ed assemblati con grande cura.

Un raffinato profilo in alluminio lucidato attraversa elegantemente la boiserie valorizzando il design interno firmato da Isabelle Racoupeau. L’illuminazione interna è abbondante, dotata di diverse strisce a LED. Gli inserti in pelle arricchiscono le testate, i bordi dei letti, i comodini e i corrimano. Numerosi sono poi gli elementi che l’armatore può personalizzare in base ai propri gusti, come per esempio il colore dei legni, le tappezzerie e le grafiche adesive dello scafo.

La cabina doppia posta sotto il salone può servire da ulteriore cuccetta per gli ospiti o come cabina marinaio. L’armatore può quindi ospitare uno skipper o un membro dell’equipaggio che lo accompagnai nei suoi viaggi.

Tempo di riprendere un po’ di brezza marina

All’esterno, il pozzetto è diviso in due aree distinte. La zona di poppa è dedicata alla gestione della barca, con due stazioni di comando e aree di manovra ergonomiche dove sono riuniti tutti i verricelli. Il pozzetto è protetto dall’elegante hardtop che si estende fino a poppa ed è il secondo punto che più preferisco su questa barca. Ora che ha iniziato a piovere, posso dirvi che il pozzetto è ben protetto dalle intemperie ma vi fa comunque sentire parte dell’ “azione”, potendo disporre, ancora una volta, di un’area dedicata a dritta con tutta la strumentazione necessaria. Controllare la barca da qui sarà un sogno per tutti i velisti come me.

Il pozzetto del modello in prova è inoltre dotato di alcune coperture laterali che lo rendono ancora più sicuro, isolato ed accogliente. Si tratta di una seconda zona living a tutti gli effetti, un secondo salone naturale, con un design pulito, facilmente accessibile dallo spazio interno attraverso tre gradini. Adesso, è tempo di tornare in porto. Mi sento come derubata mentre invertiamo la rotta; questa barca è un invito a sognare a occhi aperti sulle possibili avventure della vita e destinazioni senza limiti.

In conclusione

E’ una barca frutto di una grande esperienza ed attenzione al dettaglio, che porta un concetto già collaudato ad un nuovo livello. Vi si trovano tanti piccoli ma ingegnosi dettagli che, seppure non immediatamente percepibili, migliorano considerevolmente la vita di bordo. Quello compiuto è un gran bel passo avanti se messo a confronto con gli altri blue water cruiser attualmente presenti sul mercato. In particolare, la grande armatoriale rende la vita di bordo decisamente più confortevole durante i lunghi periodi di navigazione. Analogamente, il pozzetto sovradimensionato risulterà perfetto tanto ai tropici quanto ai poli.

È uno yacht altamente performante, capace sia di coprire elevate percorrenze giornaliere durante le traversate oceaniche che di essere divertente nei nostri mari. Tuttavia, la vera particolarità sta nella combinazione delle quattro caratteristiche distintive di Garcia Yachts:

  • Costruzione in alluminio.
  • Pescaggio ridotto
  • Protezione in pozzetto
  • Grande autonomia di navigazione

La nuova flotta di Garcia Yachts è frutto della grande passione e del profondo know-how del cantiere nella costruzione di grandi explorer a vela. Sono certa che gli altri cantieri studieranno Garcia da vicino per innovare le proprie creazioni e tentate di tenere il passo.

Questa barca mi ha proprio fatto venire voglia di vendere tutto quel che possiedo, caricare la mia famiglia a bordo e scoprire dove ci porterà questo magnifico blue water cruiser.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Lunghezza fuoritutto19.50 m
Lunghezza Scafo18.28 m
Larghezza5.40 m
Pescaggio (con deriva abbassata)3,65 m
Pescaggio (con deriva alzata)1,50 m
Peso33 T
Zavorra9,6 T
Gennaker/Spinnaker170 mq / 230 mq
Potenza Motore175/230 CV
Capacità Carburante2300 L
Capacità Acqua800 L
Cabine2-3-4
leigh


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