Come è andato il 61esimo Salone Nautico di Genova

Dunque, al salone Nautico di Genova la soddisfazione c’è stata per tutti. C’è per la città con il Sindaco di Genova, Marco Bucci, in primis che ha parlato di «un segnale per il futuro» e che riferisce in conferenza stampa di chiusura «solo commenti positivi», aggiungendo che «il mare ha una ricaduta economica, professionale e culturale fondamentale» e «la città sta investendo tanto sul Salone e sulla nautica, sulle aree vicine al mare, che sono un punto di forza». I “sold-out” sia per gli spazi espositivi che per quanto concerne i biglietti dei visitatori sono un’ulteriore prova dei risultati convincenti. Soddisfazione «divertimento» ed «emozione» anche per il governatore della Liguria, Giovanni Toti. «È stato un Salone che ha travalicato i confini dell’acqua e, sceso a terra, ha travalicato i confini del commerciale per entrare anche nell’umano e nel sociale», ha detto Toti che quanto alle autostrade chiuse la notte, e causa di grande disagio dei lavoratori del Salone, non ha saputo intercedere affatto, ciò malgrado le promesse riferite all’apertura dei lavori.  

Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, spiega che i contributi per l’organizzazione di questa edizione sono arrivati da tutti, inclusi «Confindustria Genova, Camera di Commercio e Yacht Club italiano», ma che Bucci però «non gli ha offerto neanche un caffè». Scintille. Il sindaco di Genova rispedisce al mittente: «Sono soldi pubblici». E di certo fra le istituzioni partner del Salone che hanno fatto le veci della Città marinara supportandolo, ci sono il ministero degli Esteri e Agenzia ICE che «ha reso possibile la presenza di oltre 60 tra giornalisti e buyer esteri». ICE, fra l’altro, in questo settore supporta finanziariamente le imprese della nautica Made In Italy (e del suo indotto) perché presenzino gratuitamente ai Saloni internazionali. 

Nautico 2021 di Genova i dati

Dati eccezionali del Salone che raccontano come l’algoritmo del Nautico abbia funzionato benissimo: 92.377 i visitatori con un più 30 per cento sull’edizione scorsa; e +12% dei contratti firmati sul 2020. Super il digitale con 1,5 milioni di pagine visualizzate sul sito web del Salone, a cui si aggiungono oltre un milione e 250mila visualizzazioni sulle pagine social ufficiali. A confronto rispetto al Salone di Cannes, tenutosi sempre a settembre, il nautico di Genova importa 37.977 visitatori totali in più. Ma Cannes aveva un numero di superyacht maggiore, nonostante la nuova area dedicata alle imbarcazioni da sogno a Genova. A proposito, durante il Salone c’è stata (finalmente) grande attenzione per il climate change con il progetto di un superyacht in alluminio dotato di pannelli fotovoltaici a iosa, che vede protagonista un giovane cantiere toscano. E davvero interessanti sono gli studi di ricerca finanziati dal gruppo Permare che parlano, fra l’altro, di un composito tutto «bio».

Di fatto, tornando alla centralità del Made in Italy, è questo il vero artefice del successo del Salone di cui tutto il mondo nautico parlerà. I cantieri italiani raccontano poi cifre importanti. In sede di chiusura del Salone alcuni yardship vociferano anche fino a «cinque contratti per l’ordine di nuove imbarcazioni». Lo strascico del Nautico continua anche oltre la data finale con numerosi eventi “open days” a ridosso della kermesse genovese dove cantieri, partecipanti o meno al Salone, esporranno ulteriormente le loro imbarcazioni. Si approfitta così di quella grande fiera europea del Mar Mediterraneo occidentale che, volenti (o nolenti), unisce al contempo Cannes, Genova e Montecarlo. D’altronde i fondi del Piano Nazionale di Resilienza e Rinascita stanziati nella cifra di «quattro miliardi per il potenziamento dei porti italiani» proprio da Bruxelles provengono. 

Di più: Carlo Ferro, presidente di ICE agenzia, conferma il gran risultato del Diporto nazionale firmando un articolo sulla stampa ligure: «i primi due quadrimestri del 2021 vedono l’export italiano cresciuto del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2019», così bene va il Made in Italy. Continua Ferro spiegando che le esportazioni della nautica italiana sono cresciute del +11 per cento nel 2020, e quest’anno vedono già un super consolidante +17,9. Il mare si vive sul mare e, citando José Saramago, in questa ‘protensione’ perenne in cui anche la barca seppur ormeggiata è sempre pronta a navigare, il Salone non si smentisce affatto, guardando già (benissimo) alla prossima edizione. L’augurio è rinnovato: «Buon vento!». 

Andrea G. Cammarata

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