Giannutri è l’isola minore e quella più a sud nell’arcipelago Toscano ed è protetta dal Parco Nazionale attraverso regole abbastanza stringenti, le quali però non ne impediscono del tutto la navigazione. Giannutri dista sei miglia nautiche dall’Argentario e otto miglia dall’isola del Giglio, è collegata alla terraferma anche tramite un servizio traghetti. Grazie alla natura incontaminata che la caratterizza, l’interno dell’isola è rimasto pressoché vergine, ma non mancano un piccolo villaggio turistico dotato almeno di wi-fi e qualche deliziosa villetta. Il bar è uno soltanto nella piazzetta del villaggio di Cala Spalmatoio, dove c’è anche un mini-market; domandando al personale delle motonavi si può però ottenere un servizio di trasporto della spesa con delivery da Porto Santo Stefano. Quanto alla cultura, che come dappertutto nel Bel Paese non manca mai, in epoca classica
A Giannutri storicamente ancoravano i velieri ma non tutti sono rientrati. I fondali racchiudono infatti relitti anche moderni, inclusa la nave oneraria romana a Cala Scirocco e un’altra imbarcazione di epoca classica a Punta Scaletta, da vedere in immersione anche il piroscafo ottocentesco Marsala a Punta San Francesco, oppure la Motonave Anna Bianca a Cala Ischiaiola e il mercantile inglese Nasim II a Cala Maestra. Il mare di Giannutri è cristallino e caratterizzato da grotte marine, si infrange su scogliere a strapiombo e lambisce piccole spiagge incantevoli. La biodiversità dell’isola è altissima e profumata dalla macchia mediterranea, in mare poi non è raro incontrare delfini e balenottere. I sentieri onshore si dipanano per lo più sul Monte Mario e Poggio Capel Rosso, attenzione perché l’«attraversamento autonomo» è interdetto ed è necessario affidarsi a una guida del Parco, i trasgressori sono puniti con multe fino ai mille euro.
Per via della tutela dell’isola il Parco nazionale ha regolamentato l’accesso, dividendola in due zone: la Zona 1 e la Zona 2. La Zona 1 è intesa entro un miglio a largo ed è inaccessibile tassativamente, quindi è illecita la navigazione, la sosta, l’ancoraggio come anche la pesca e le immersioni subacquee. La Zona 2 è invece soggetta solo all’interdizione della pesca e si estende oltre la costa per tre miglia, per informazioni in questo senso è meglio contattare l’ente del Parco. Attenzione ai furbetti perché la costa è video-sorvegliata e le multe salate. C’è un però che fa eccezione ed è identificato dai due accessi navigabili a Est e Ovest di Giannutri.
Per andare sotto costa gli accessi consentiti sono infatti solo due: Cala Maestra e Golfo Spalmatoi. Se prediligete quest’ultimo, qui non soffiano i venti da Est e da Sud-est ma tutti gli altri sì. Cala Spalmatoi (GPS 42°15’15.5″N 11°06’17.4″E) e di per sé un bello specchio per gettare l’ancora se non fosse che lo spazio è tutto preso da ormeggi permanenti, qualora troviate spazio va ricordato l’obbligo di ancorare distanti almeno
Proseguendo a sud di Cala Spalmatoi si apre un’insenatura ampia che comprende Cala Schiavone e Cala Volo di Motte, qui il pescaggio aumenta molto ma il fondale resta instabile e poco idoneo per la tenuta dell’ancora. Il consiglio per cui è quello di portare attenzione e restare in rada soltanto se il clima è stabile e ancor meglio se caratterizzato da venti tenui provenienti da Ovest o Nord-ovest.
Chi intende andare onshore sull’isola di Giannutri deve pagare il biglietto (costo quattro euro), a produrre il titolo di accesso è il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Il biglietto è sempre valido e per i diportisti ma va acquistato nella biglietteria della Proloco dell’Isola del Giglio oppure in quella del Porto di Santo Stefano in Argentario, provincia di Grosseto.
Da considerare inoltre che l’isola è praticamente tutta privatizzata e i punti di ristoro e l’accoglienza al pubblico sono disponibili solamente nel periodo estivo. Per ogni eventuale informazione è consigliato, soprattutto in merito alle immersioni subacquee attraverso il campo boe ed altri eventuali dettagli, contattare sempre il numero dell’Ente Parco: tel. 0565.908231.
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