In occasione del Cannes Yachting Festival, Cantiere del Pardo ha annunciato formalmente che «il primo Grand Soleil 72 Performance toccherà l’acqua nell’autunno 2022». Una progetto inedito con cui il Cantiere con sede a Forlì si inserisce ulteriormente nel segmento di mercato delle imbarcazioni da crociera sopra i 60 piedi. Lo fa al contempo donando «respiro» ed «evoluzione tramite due gamme», perché Grand Soleil 72 esisterà nelle versioni “Performance” e “Long Cruise”. «Sopra i 60 piedi avremo una sola carena per due differenti layout», ci spiega Veronica Bottasini, Manager del marketing e della comunicazione in Grand Soleil Yachts. Ma, a dirla tutta, Cantiere del Pardo non è insolito nello stupire il mercato del diporto tramite imbarcazioni pensate in questo senso: il GS 80 Custom ne è una prova eclatante. Un esempio geniale di come Cantiere del Pardo metta già egregiamente in acqua da un pezzo dei maxi yacht da quasi 26 metri, coniugando benissimo quell’agognato binomio fatto di crociere in famiglia e regate con gli amici. Adesso, con il Grand Soleil 72, Cantiere del Pardo supera la perfezione e risponde ancora più forte, coprendo la fascia sopra i 60 piedi delle imbarcazioni da crociera con una serie personalizzabile in due modalità di layout, proprio in ascolto a quegli armatori che si mostrano esigenti su tipi di navigazione differenti.
Made in Italy
Quanto al Made in Italy che fa grande la nautica del Bel Paese nel mondo del Diporto, dietro questo 72 piedi Grand Soleil c’è un team totalmente italiano: il progettista è Matteo Polli, che fra l’altro ha disegnato anche il Grand Soleil 44. Un indizio, questo, che ci dice come Grand Soleil Yachts voglia imprimere «continuità e “family feeling” alla gamma». Un team tutto italiano, dicevamo, che guarda con molta attenzione anche alla sostenibilità: Marco Lostuzzi si è occupato delle strutture, mentre il Project manager è Franco Corazza «che seguirà passo passo gli armatori durante il processo di costruzione».
Massima vocazione ecosostenibile
Come Cantiere dal Pardo interpreta quella “green wave” che cerca risposte all’impatto dell’industria nautica sull’ambiente? Scegliendo per il GS 72 materiali di costruzione dotati del «più alto grado di riciclabilità», un teak proveniente da una filiera controllata, «laminazione con lino e resine ecologiche, vernici ad acqua».
E, non ultima, l’introduzione dei pannelli solari a bordo. Sarà «una barca con la massima vocazione ecosostenibile», ci spiegano dal marketing di Cantiere del Pardo.
Prestazioni del Grand Soleil 72
Le prestazioni sono garantite dal particolare disegno dello scafo, dove «le sezioni trasversali svasate permetteranno di ottenere una grande stabilità di forma e una lunghezza dinamica molto aumentata». Quanto al piano velico (310 metri quadrati) questo è stato pensato con un triangolo di prua estremamente ampio. A ciò si aggiunge una J di dimensioni rilevanti proprio per facilitare al meglio le manovre con la randa e accentuare le prestazioni «con vento medio e mare corto». Le performance che il GS 72 vuole garantire, sono sicuramente espresse dalle linee d’acqua caratterizzate da una «superficie bagnata ridotta».
I rendering sul GS 72, di cui la redazione è venuta in possesso, tratteggiano un sailing yacht la cui coperta si presenta ultra spaziosa, soprattutto nella zona di comando. GS 72 è dotato a proposito di un baglio massimo di 6,20 metri. E, se si guarda al pozzetto, questo presenta «ergonomie e comfort» tipiche delle imbarcazioni sportive di lusso. «La pala del timone molto avanzata e ad alta efficienza permetterà facilità di manovra e precisione nella conduzione. La chiglia sarà a T rovescia con lama in weldox e siluro in piombo, ma potranno essere installate sia la lifting keel che la chiglia telescopica». Quanto al pescaggio, sarà di misura «standard» sui 3,70 metri.
A prima vista sul Grand Soleil 72 spicca senz’altro il design nel layout generale degli esterni, sulla coperta e negli interni. Qui le forme «dolci, pulite ed eleganti» trovano armonia in uno yacht dai «volumi molto generosi», riassunte in un design affidato al prestigioso studio Nauta Design di Milano, la cui creatività donerà «una barca dall’estetica dichiaratamente italiana». Ancora un dettaglio: «ergonomie, stivaggi, funzioni e qualità di tutti gli accessori sono impostati su standard da superyacht».
Lo scafo numero 1 del Grand Soleil 72
Il primo Grand Soleil 72 a essere varato, a cui il Cantiere sta già lavorando, sarà concepito con il layout “Performance”, quindi altamente ’prestazionale’ e dotato di una tuga «bassa e filante che accentua l’eleganza delle linee». E se guardiamo invece alla versione Long Cruise: qui la tuga, rispetto al layout Performance, è rialzata e si pregia di una generosa vetrata che corre sul profilo a 270°. Ciò offre, panorama, molta luce naturale sottocoperta nella dinette, e un piano dei paglioli più alto nella parte centrale dell’imbarcazione, a cui si aggiunge un «aumento dell’area di calpestio». Sia la versione “Performance” che quella “Long Cruise” hanno in comune la cabina armatoriale a prua, seppur si presenti diverso il posizionamento della cucina e quello delle cabine per gli ospiti e la ‘cabin crew’.