Due stabilimenti produttivi, 200 dipendenti, tre marchi storici della nautica e della sicurezza in mare come Arimar, Solemar e Svama, cui si è aggiunto Nano, un nuovo marchio per la produzione di tender. Sono questi, in estrema sintesi, i numeri e le voci che definiscono oggi Gruppo Med, un’azienda nata nel 2016 per fare bussines, ovviamente, ma in una direzione che, oltre ad esprimere i valori di una mission, ne definisce anche i caratteri strategici: preservare la storia e valorizzare i saperi nati e maturati nelle aziende che compongono il gruppo, e nello stesso tempo imprimere una spinta innovativa sul piano organizzativo, sui modelli di bussiness, nelle relazioni con il mercato.
Al Boot di Dusseldorf abbiamo incontrato, Luca Galimberti e Massimiliano Marangella, rispettivamente Amministratore Delegato e Direttore Commerciale del Gruppo, con i quali abbiamo cercato di individuare i punti cardinali che orientano l’attività di questa nuova azienda.
Trentotto anni e grande appassionato di mare, con una laurea in economia aziendale e un master in amministrazione, fiananza e controllo, Luca Galimberti ha maturato negli anni esperienza nella direzione finanziaria formandaosi in società di revisione e consulenza aziendale, guidando in prima persona progetti internazionali.
Galimberti, la nautica è uscita da una crisi pesante che ha modificato il mercato e forse anche gli strumenti economici e finanziari che lo governano. Quali intuizioni vi hanno spinto a investire energie e risorse nel settore nautico?
Certamente i segnali di una ripresa che si è consolidata. Abbiamo analizzato l’andamento degli ultimi tre anni, osservato un lento ma progressivo ritorno dei diportisti e una ripresa che si andava consolidando ovunque, anche all’estero. Questo come considerazione generale. In più nel nostro gruppo esisteva ed esiste un’ expertise che non doveva essere perduta. Mi riferisco a tutta la nostra attività extra diporto, quella orientata alle forze dell’ordine e ai corpi quali Vigili del fuoco, enti parco, Protezione civile. In queste settimane ad esempio, stiamo consegnando quattro gommoni all’Ente parco de La Maddalena. Un patrimonio che non doveva essere disperso, anzi eravamo certi che andasse valorizzato. E per questo motivo abbiamo istituito una divisione specifica interna al Gruppo, la Med Defense.
Gruppo Med ha due caratteristiche salienti, solo in apparenza inconciliabili: la giovane età del gruppo dirigente e le alte competenze, maturate anche attraverso esperienze professionali di lunga data, che il management esprime. Secondo lei, quali sono le caratteristiche per mettere insieme una squadra vincente?
Rischio di dire una cosa scontata, ma in fin dei conti credo che sia l’essenza di ciò che veramente serva: prima di tutto ognuno, dal primo dirigente, fino a chi svolge compiti più semplici, deve perseguire lo stesso obiettivo, e poi, deve esserci una comunicazione costante e corretta in azienda in modo che a tutti sia chiaro quali siano gli obiettivi. Poi vanno cambiate delle abitudini consolidate che rischiano di sprecare i talenti nati in aziende storiche come la nostra. Sono figure che vanno valorizzate nel solco di un cambiamento. Un gruppo dirigente giovane, con una solida preparazione e anni di esperienza nei settori finanziari e industriali, non solo nautico, ha gli strumenti per individuare questi talenti e non soffre dei preconcetti che in una azienda moderna si trasformerebbero in gabbie che imprigionano invece di liberare competenze e saperi.
Da poco superata la soglia dei 40 anni, sposato e innamorato da sempre del mare e della navigazione, amore che convive con quello per i suoi due cani, Massimiliano Marangella ha un percorso tipico della nuova generazione di manager. Laureato in Business Management, approda quattri mesi fa a Gruppo Med dopo una lunga esperienza nel mondo della nautica che lo ha condotto, come ultimo incarico prima di varcare la soglia dell’azienda di Montaletto di Cervia, alla direzione della Divisione Marine Italia di Yamaha Motor Europe NV filiale Italia.
Lei è arrivato nel Gruppo portandosi dietro un’esperienza a livello internazionale nel settore nautico e con l’obiettivo di sviluppare tutte le potenzialità dei vostri marchi nel mercato interno e quello estero, in particolare Europa e Stati Uniti. Attraverso quali strategie?
Prima di tutto attraverso un maggiore orientamento al mercato. Quando si pensa a un prodotto, dobbiamo pensare alle necessità dei diportisti, si deve rispondere alla domanda: “di cosa ha bisogno quella persona che ama il mare ed esce sulla sua barca? ”Poi attraverso la comunicazione. Durante la crisi, i nostri prodotti hanno mantenuto un mercato interno forte, che copriva il 70% del fatturato. L’obiettivo è ora di far conoscere all’estero la qualità dei nostri prodotti così come è conosciuta e apprezzata in Italia. Negli Stati Uniti la questione è un po’ diversa. Non solo sul piano culturale, ma anche su quello normativo, l’andare per mare ha caratteristiche diverse. Per esempio, abbiamo sviluppato un prodotto specifico per gli USA, una zattera secondo le normative DOT, ossia con le specifiche richieste negli Stati Uniti. Ecco, avere il prodotto giusto è la base di partenza per aggredire il mercato.
Lei ha parlato di forte orientamento al mercato, di attenzione al diportista. Concretamente cosa significa?
Le faccio due esempi concreti. Uno riguarda un servizio. Noi siamo partiti da una certezza e una domanda. La certezza, ovvia, è che la zattera è un dispositivo di sicurezza. La domanda è stata: chi rinuncerebbe volontariamete alla sicurezza per se, la propria famiglia, i propri amici, solo perchè c’è il rischio di dimenticanza e disattenzione? Nessuno, è stata la risposta. In sintesi, avere la zattera a bordo è solo il primo passo, poi deve essere revisionata, controllata manutenuta. Abbiamo così sviluppato una Web App che fa dialogare la zattera con l’azienda e il diportista. Vengono inseriti tutti i dati utili all’azienda per profilare le esigenze del cliente e quelli necessari alla App per dialogare con il proprietario della zattera.
In questo modo è l’applicazione che ti avverte quando scade la revisione, in quale centro più vicino la puoi portare, quali sono le procedure. Un secondo prodotto è la riedizone dello storico catalogo Svama. Abbiamo lavorato utilizzando un software specifico in cui abbiamo inserito tutte le informazioni ricavate attraverso centinaia di interviste alla nostra rete vendita in modo da avere un catalogo efficace in termini di contenuti, layout, facilità di consultazione. E inoltre, abbiamo aggiunto 1200 voci, portando l’offerta del catalogo a 3500 prodotti.
Il vostro Gruppo si occupa di prodotti destinati a un pubblico particolare, gente che va per mare, per passione o professione. Se è vero che la forte spinta a innovare attraverso il digitale permette ai “marinai” un contatto più immediato e semplice con il vostro Gruppo, in che modo pensate di riuscire a rimanere voi in contatto con la passione, i sogni e le esigenze che cambiano, dei vostri clienti?
Nel modo più semplice, condividendo la loro passione e il loro amore per il mare. Chiunque abbia una responsabilità nel nostro Gruppo va per mare, è un diportista che conosce le gioie e, a volte, i sacrifici di chi coltiva questa enorme passione. Ecco, credo che la chiave per essere in sintonia con i nostri clienti sia racchiusa nella parola “condivisione”.