Ebbene a tal semplice quesito non corrisponde una altrettanto semplice risposta, soprattutto quando le imbarcazioni richieste saranno impiegate presso enti statali preposti alla difesa civile e militare, e le problematiche relative alla fornitura delle stesse, tanto in termini di tempestività di consegna, quanto di rispetto di rigidi standard tecnico-qualitativi, tendono molto più spesso a trasformare l’onore di servire il Belpaese in un onere ingombrante.
Proprio il 9 ottobre scorso a Palazzo Guidoni, sede del Segretariato Generale della Difesa, in occasione della cerimonia d’insediamento del nuovo Segretario Generale della Difesa e direttore nazionale armamenti, Med era in platea, invitata tra un numero ristretto di rappresentanti del mondo industriale e di PMI, ad assistere al passaggio di consegne tra il vecchio ed il nuovo segretario generale.
Ringraziamenti al predecessore e gratitudine per la “fiducia” del governo nei suoi confronti sono stati espressi da Falsaperna, che si è detto consapevole delle “molteplici e complesse sfide che ci attendono”. Ha ribadito inoltre quanto sia importante creare una sinergia tra l’Amministrazione pubblica ed il settore privato promuovendo una rete collaborativa incentrata sullo sviluppo tecnologico e sulla ricerca incessante di soluzioni che possano soddisfare le Forze Armate “che si aspettano da noi le migliori infrastrutture, i sistemi d’arma e i materiali più moderni e tecnologicamente avanzati per poter assolvere ai propri compiti”
Forti di 25 anni di esperienza nella costruzione di battelli pneumatici con carena rigida, oggi una squadra di tecnici ed ingegneri esperti studia, progetta e costruisce una linea di battelli su misura per gli Enti. Si tratta di una vera e propria sartoria della nautica dove la costante innovazione, la solidità dei componenti, la cura dei dettagli sposano affidabilità e alte prestazioni, garantendo sempre una navigazione sicura in tutte le condizioni di mare.
Proteggere le nostre coste ed i nostri mari è un obbligo giuridico per le Forze Armate, ma per un’azienda privata scegliere di servire un paese è prima di tutto una scelta etica che merita di essere riconosciuta e che sancisce a chiare lettere i valori alla base di quell’impresa. Valori che sono oggi l’unico motore possibile verso il progresso ed il successo.
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