I nuovi AC75, i protagonisti della prossima America’s Cup, messi a confronto per la prima volta.
La 37^ edizione della America’s Cup si avvicina e l’emozione sale non solo per gli sfidanti della regata, ma anche per il nutrito pubblico di appassionati che seguirà la competizione nautica più avvincente al mondo, in programma a partire dal prossimo 22 agosto nelle acque di Barcellona. Nei giorni scorsi i quattro team in gara hanno effettuato i primi test dei loro AC75, che contengono svariate soluzioni di ingegneria navale al fine di competere per l’ambito titolo. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli al momento hanno mostrato solo una frazione del loro potenziale, in quanto entrambi gli AC75 sono stati testati con i vecchi foils. Alinghi Red Bull Racing ha invece già iniziato a utilizzare i nuovi foil a tutta larghezza, distinguendosi di conseguenza con delle prestazioni enormemente migliori in mare. Ma come detto, si tratta solo di differenze temporanee.
Per quanto riguarda gli scafi, tutti e quattro i team hanno scelto delle forme con sezione a T nella zona di poppa, ma solo Alinghi Red Bull Racing ha optato per il suo particolare profilo di prua che si snoda a tutta lunghezza arrivando fino a poppa. Tuttavia, è proprio nella zona di prua che le differenze sono più marcate. Qui, Ineos Britannia appare molto più voluminoso rispetto a Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli, che hanno dei profili di prua aggressivi e più svasati.
Fondamentali sono poi le scelte sulla zona del ponte. Chiunque abbia visto il diagramma di flusso sovrapposto di un AC75, sa che il maggiore disturbo dell’aria che passa sopra l’imbarcazione è a livello della coperta, ed è proprio qui che i progettisti e i tecnici dei quattro team hanno lavorato di più. Gli italiani di Luna Rossa Prada Pirelli hanno optato per un carbonio nudo splendidamente sagomato, modellando i pod laterali in modo uniforme, nella coperta e a poppa, mentre Emirates Team New Zealand si è orientato su una poppa a ellisse rialzata che solo a guardarla, appare straordinariamente aerodinamica.
Alinghi Red Bull Racing ha invece delle protuberanze a prua, studiate per favorire il flusso d’aria al fiocco, oltre a un pozzetto incredibilmente aperto che crea una specie di tunnel con i pods rialzati. Infine, Ineos Britannia sembra essere una via di mezzo tra gli italiani e gli svizzeri, con i pods laterali misti che scorrono verso poppa. Ma in questo caso la barca, al contrario delle altre tre, non è stata ancora presentata ufficialmente e pertanto le considerazioni arrivano solo dalle prime fotografie. Per saperne di più su come si comporterà in acqua, bisognerà aspettare ancora qualche giorno.
Le differenze maggiori fra le quattro barche stanno nel trattamento dei profili e degli skeg che corrono al centro. Quello che vediamo sull’AC75 svizzero è uno skeg quasi in stile International Moth, mentre i neozelandesi e gli italiani hanno avuto un approccio più misto e attento. In particolare, il profilo di Emirates Team New Zealand si estende per tutta la lunghezza e si alza nell’ultimo terzo fino allo specchio di poppa, consentendo di avere il timone sotto il profilo. La sua marcata spigolosità è simile a quella di Ineos Britannia, anche se in quest’ultimo caso il profilo si ferma a pochi metri dall’apice dello specchio di poppa; il che significa che la meccanica del timone è situata principalmente sopra la coperta.
Infine, gli svizzeri hanno un profilo dotato di un volume considerevole a poppa, con l’ulteriore vantaggio di avere i comandi del timone bassi e nascosti. Lo stesso vale per Luna Rossa Prada Pirelli, il cui raffinato profilo si estende per tutta la lunghezza e, anche in questo caso, il comando del timone è nascosto sottocoperta. Tutte le barche hanno una chiglia che corre a prua con vari gradi di profondità.
Una somiglianza fra le quattro imbarcazioni sembra invece esserci nella configurazione dell’equipaggio: tutti hanno scelto di posizionare il trimmer a prua, seguito dal timoniere e poi dai due ciclisti a poppa. Uno schermo sulla capsula di prua di Alinghi Red Bull Racing conferma una maggiore ricerca aerodinamica da parte del team svizzero, mentre per gli altri trimmer la posizione è molto bassa, in modo da stare fuori dal vento.
Lo stesso vale per i ciclisti degli AC75 che si contenderanno la 37^ America’s Cup, arcuati in una posizione quasi da cronometro, con la testa abbassata nel “pain-locker” per pedalare a più non posso: raramente, infatti, si vede un ciclista alzare lo sguardo quando le barche sono in movimento.
In termini di controllo delle vele, possiamo notare che tutti i team hanno optato per delle configurazioni a trincea sia sul binario del fiocco che su quello della randa, ma con notevoli differenze e novità. Emirates Team New Zealand ha innovato ancora una volta, rimuovendo tutti i componenti di controllo sotto il ponte di poppa per avere un sistema di controllo doppio molto pulito, che varia automaticamente da un lato all’altro e dà il massimo controllo su entrambi i lati della randa. I sistemi di controllo del fiocco sembrano tutti incassati e montati su binari autoviranti e tutti i team sono stati visti collegare il meccanismo di rotazione dell’albero al sistema di scotta della randa. Le manovre si definiranno man mano che i team aumenteranno il tempo trascorso in acqua, rendendo questi AC75 barche tra le più raffinate e precise al mondo.
Uno degli aspetti di sviluppo su cui si pone la maggiore attenzione è il design del foil. Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli hanno entrambi scelto, al momento del varo, di mantenere segreti i loro progetti e di completare la messa in servizio delle loro barche con i foil tradizionali. Alinghi Red Bull Racing invece non ha avuto questa possibilità, e ciò che abbiamo visto al momento del varo è stata una prima iterazione dei foil a lunga campata e basso volume, splendidamente scolpiti con doppi flap quasi invisibili ed estremità alari rovesciate. Progettati per un volo superveloce e per un foiling anticipato, abbiamo già visto gli svizzeri alzarsi in volo con una brezza di soli 6,5-7,5 nodi, il che rappresenta un impressionante miglioramento delle prestazioni rispetto alle barche di prima generazione.
Ineos Britannia ha rivelato la sua barca ma ha tenuto nascosti i suoi nuovi foil fino al momento del lancio. Quello che possiamo certamente vedere è la tendenza alla scelta di foil arretrati e connotati da un bulbo sottile, che potrebbe diventare presto la normalità. Ora non resta che attendere il proseguimento dei test in mare e poi, finalmente, la tanto attesa competizione che durerà fino a ottobre.