Uno dei grandi pregi del Mets, la più importante delle fiere riservate all’accessoristica, ai materiali e agli allestimenti per la nautica, è quella di poter incontrare, radunati ad Amsterdam per tre giorni, tutti gli operatori professionali di questo mondo. Un importante momento commerciale, ma anche una grande occasione per approfondimenti tecnici, incontri, e anche scoperte su cosa “bolle in pentola”. Per sapere, in anteprima, quanto di nuovo sta arrivando nel mercato della nautica. In ogni suo ambito.
Per noi è stata l’occasione per fare una lunga visita e un’interessante chiacchierata allo stand di Guidi uno dei nomi nobili dell’accesoristica navale nel mondo. La novità presentata ad Amsterdam dalla casa di Grignasco (Novara) è un apparato antivegetativo, prodotto da Guidi in collaborazione con l’azienda grossetana Tecnoseal. E ‘ un oggetto molto interessante, non una novità assoluta sul mercato, ma una sua interpretazione molto evoluta. E’ stato realizzato proprio poche settimane prima dell’inizio del salone e sarà commercializzato a inizio 2017.
Si tratta di un kit che consente di eliminare il problema della formazione di incrostazioni causate dall’ingresso dell’acqua di mare e della vegetazione marina (alghe, microrganismi ecc) nel circuito di raffreddamento delle barche.
Ce l’ha raccontata nel dettaglio Alessandro Guidi.
Ci spiega bene come nasce e come funziona questo kit?
“Nasce su una richiesta del mercato,molto forte soprattutto in alcune zone geografiche, per trovare un modo per non far proliferare il fouling nei filtri motore del circuito di raffreddamento. Per diminuire la manutenzione e per renderla anche più facile da eseguire“.
Come si struttura la collaborazione con Tecnoseal?
“Noi abbiamo modificato i nostri filtri per prevedere l’inserimento del kit, una modifica che riguarda principalmente i coperchi. Tecnoseal fornisce gli anodi e la centralina di controllo remoto che indica lo stato di funzionamento. il livello di usura dell’anodo, avvisa se c’è bisogno di intervenire per la manutenzione. Mi piace sottolineare la nostra collaborazione con Tecnoseal, un buon esempio di come possa portare beneficio allearsi, unire le forze. Soprattutto viste le grandi potenzialità che abbiamo in Italia in questo settore”.
Ci descrive la dinamica che riduce la formazione del fouling?
“L’anodo viene inserito nel filtro e viene collegato al controller tramite un normale cavo elettrico, mentre un altro cavo va collegato al corpo del filtro, che fa da catodo. A questo punto viene immessa una corrente a basso voltaggio che creerà un elettrolisi che “consumerà” l’anodo liberando le particelle di rame. Sono loro che fanno in modo che non si crei il fouling“.
“Sono stati dimensionati per durare circa 6/8 mesi, quindi una stagione. Lo stato d’usura viene comunque segnalato sul pannello di controllo, e cambiarlo è molto semplice. Va ricordato che la corrente deve esserci sempre, soprattutto a barca ferma. Quando non c’è circolazione d’acqua aumenta la possibilità di formazione del fouling“.
Per che dimensioni di impianti è pensato il kit?
“Lo prevediamo praticamente per tutta la nostra produzione, dal 3/4 di pollice in su. Ve bene nelle barche, in linea di massima, dai dieci metri di lunghezza in su. Ma ovviamente trova il suo uso utilizzo ideale sui grandi yacht“.
Al fianco dell’apparato antifouling, la lista delle novità Guidi esposte al METS comprendeva anche la serie delle prese a mare (art. 1120 e 1120 F), ridisegnate per garantire una maggiore portata d’acqua e un migliore passaggio dei flussi. La partecipazione di Guidi si è concretizzata in un elegante stand progettato dallo Studio Anna Fileppo e arricchito da un’opera d’arte di Alessandro Ciffo appositamente realizzata per l’occasione, una spettacolare “vela” di silicone della serie “Murano 5.0” che ricorda, per i colori ed i segni, le onde del mare, abbinata ad altri pezzi, più piccoli, della stessa serie.
Guidi, in occasione del Mets ha anche comunicato i suoi ultimi risultati finanziari, più che positivi: la crescita del fatturato nei primi nove mesi è stata del +10% rispetto al 2015. Aspetto particolarmente interessante è che è stato l’incremento degli ordini nel mercato italiano (più 15%) a trascinare la ripresa.
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