Hatteras GT 70
Dopo averla vista, al Miami Yacht Show, mi piace pensare all’ Hatteras GT 70 come ad un’imbarcazione con due anime.
La prima, la vediamo subito, è quella che mostra a prima vista: è senza dubbio un elegante fisherman, convertibile e sportivo che, solido e robusto, è pronto ad accompagnare l’armatore per lunghe battute e tornei di pesca. L’Hatteras GT 70 è pensata infatti per navigare in ogni tipo di condizione, grazie alle sue speciali caratteristiche, che la rendono capace di affrontare anche i mari più impetuosi.
Il design della carena e della coperta è quindi particolare: la prua è lunga e altissima, il parabrezza anteriore, sulla struttura centrale, è in vetroresina (lo si vede verniciato di nero per motivi puramente estetici) e ci sono solo 3 passauomini di piccole dimensioni in coperta . E’ un vero “thank” marino le cui linee sono però filanti ed impreziosite da pregiati inserti in teak.
Mettendo piede nello spazioso pozzetto, si inizia subito a respirare “aria” di pesca. Il sedile da combattimento centrale è in fascinoso legno laccato e promette di supportare il pescatore durante le sfide con i più grandi predatori marini. Guardandosi intorno si nota che il solo particolare aggiunto in questo ambiente, oltre al sedile e alle vasche del vivo, è un divano leggermente rialzato nella parte più a prua, un segno che tutto il pozzetto è ad uso esclusivo dei pescatori.
La consolle di comando principale è al centro del Flybridge, al primo livello della struttura a castello. Questo ambiente, nonostante sia aperto lateralmente, può diventare uno spazio chiuso grazie a dei robusti teli finestrati che vengono incernierati alle strutture laterali.
La timoneria è attrezzata con quattro grandi schermi per visualizzare i dati, utili alla navigazione e alla pesca, provenienti dalle apparecchiature elettroniche di bordo. Sopra di essa, incassati nel celino, sono disposti due enormi mulinelli elettrici che funzionano in ausilio alle operazioni di recupero delle grandi prede. I tre eleganti sedili, dietro alla consolle, sono comodi e molto alti, garantiscono una buona visibilità a 360°, anche se, con la mia statura che non è di quelle alte, dovevo allungare un pò il collo per vedere bene la prua dello yacht.
Intorno alla consolle, si sviluppa una lunga seduta a U pensata per accogliere gli ospiti non coinvolti nelle operazioni di pesca, che possono usufruire anche delle numerose ghiacciaie presenti per dissetarsi con bibite fresche.
Per chi apprezzasse una versione più confortevole e meno sportiva, opzionalmente, è disponibile un’alternativa che prevede il flybridge strutturalmente chiuso. Con questo layout la timoneria è posta all’estrema prua del fly.
Una seconda timoneria, in entrambe le versioni, è attrezzata in cima al castello. Questo per facilitare il timoniere con una posizione privilegiata da cui governare, durante i numerosi combattimenti con le prede o, semplicemente, per avvistarle.
Entrando all’interno dell’imbarcazione scopriamo la sua seconda anima, quella nascosta. Ci si trova infatti istantaneamente proiettati in un lusso dal sapore aristocratico d’antan. Un comodo regno composto da materiali pregiati dallo stile classico, perfetti per accogliere i trofei di pesca dell’armatore affissi sulle pareti.
La dinette è accessibile dal pozzetto tramite una porta stagna ad apertura automatica. E’ organizzata con, a sinistra, una cucina attrezzata di tutto a ridosso di un banco ad isola, nella cui superficie vediamo essere annegati diversi coloratissimi minerali, da cui risulta un gioco sopraffino di luci e colori. Alla destra della dinette, invece, si trovano due tavoli. Quello nella parte di prua, rialzato dal camminamento e con una forma trapezoidale, è adibito al pranzo, quello più a poppa, basso e circondato da eleganti sedute, è utile al relax.
Scendendo nel ponte inferiore, tramite una scala leggermente elicoidale, si accede alla zona notte.
Qui si trovano ben cinque cabine, in un ambiente simile a quello di casa che è pieno di ottime finiture ed è un vero tripudio (per gli amanti del genere) di legni lavorati e laccati. Le cabine sono connesse da un corridoio centrale che è leggermente curvo per ingrandire lo spazio della cabina armatoriale.
Due cabine, quella vip di prua e quella armatoriale sul lato destro (davvero comode), sono dotate di letto matrimoniale, mentre le altre sono attrezzate con un letto a castello per ognuna. I bagni sono in totale quattro, solamente le due cabine di poppa ne sfruttano uno in condivisione. Le altre tre cabine ne hanno uno ad uso esclusivo. L’ampio bagno della cabina armatoriale merita una menzione d’onore, grazie al suo suggestivo box doccia che è dotato di pareti e di inserti in bellissimi tasselli di marmo.
La connessione tra i due diversi volti di questo esclusivo yacht, l’abbiamo percepita appena messo piede nell’immensa sala macchine. Qui dei veri e reattivi “muscoli d’acciaio” alloggiano in un ambiente funzionale talmente grande e ben organizzato da sembrare, anch’esso, inusualmente di un’eleganza “immacolata”.
All’interno della sala macchine svettano infatti due imponenti motori diesel Twin Cat C-32 A da, pensate, 1’825 cavalli ognuno. Gli fanno eco tutti gli impianti, decisamente sovradimensionati. Ad esempio, i generatori sono due e da 21, 5 KW l’uno!
L’Hatteras GT 70 è certamente uno yacht rivolto al mercato dei ricchi pescatori americani. La funzionalità e la robustezza degli esterni, orientati quasi esclusivamente al confort durante la pesca, sono infatti privilegiati rispetto alle necessità dei passeggeri, questo a differenza di molti modelli che cercano di interpretare una via di mezzo. Il confort della vita di bordo degli occupanti, qui è appannaggio degli ambienti interni e il vero lusso, oltre a quello che vediamo nelle finiture, è quello di potersi permettere un’imbarcazione di questo genere.
Dati tecnici Hatteras GT 70
Lunghezza fuori tutto | 21,49 m |
Larghezza | 6,5 m |
Motorizzazione standard | Twin CAT C-32 a diesel 1.825 HP |
Pescaggio | 1,53 m |
Serbatoio carburante | 8.101 L |
Serbatoio acqua | 1.249 L |
Generatori | 2 x 21,5 kw |
Peso | 54.431 Kg |