Il nuovo Ice 70 RS è una delle barche a vela più attese dal mercato e, per poterla testare adeguatamente, non basta esser giornalisti. Per giudicare correttamente uno yacht di questa portata devi necessariamente esser stato un armatore. Un armatore che, pur amando intensamente la bellezza e la comodità della propria barca, abbia la voglia di navigare a vela veloce anche quando di vento ce n’è poco, abbia la voglia ogni tanto di partecipare a qualche regata di circolo o, più semplicemente, voglia godere di un imbarcazione capace di fargli raggiungere il livello successivo delle prestazioni, quello dove si naviga quasi sempre con velocità a doppia cifra.
Un livello che normalmente è ad esclusivo appannaggio dei superyachts ma che qui, come vedrete continuando a leggere, nel nuovo Ice 70 RS è alla portata di chiunque, nella disarmante semplicità con cui questo Blue Water Cruiser lo rende possibile.
Ho avuto la possibilità di provare a lungo questa barca a vela, sotto l’attenta guida del suo comandante. Un uomo di grande esperienza, sia di navigazione che di costruzione. Dote essenziale quando si approccia la realizzazione di un Ice Yachts che, come risaputo, costruisce sostanzialmente in modalità custom. Non mi stupisco quindi di trovare a bordo un “setting” delle manovre improntato alla conduzione semplificata di quest’imbarcazione che, volendo, può essere portata anche solo dal suo comandante.
Entrambe le ruote sono dotate di una serie di pulsantiere che permettono di fare praticamente tutto. Da qui posso virare e regolare di fino il fiocco e la randa, cosi come “aggiustare” il gennaker, il paterazzo ed il vang. Presa confidenza con i comandi metto le mani sulla ruota e, a dispetto del poco vento e del mare mosso di scaduta che affligge la prima giornata di prove, Bandido parte subito di bolina larga, accelera rapidamente ed arriva in un attimo alla velocità del vento. Ci saranno 5/6 nodi di reale ed un metro abbondante d’onda, condizioni che normalmente ci farebbero soffrire ma lei, leggermente inclinata su un fianco, naviga come niente fosse. A 40 gradi dall’apparente la barca accelera vistosamente e supera di mezzo nodo la velocità del vento, ci sono tutti i presuposti per divertirsi davvero in condizioni ottimali. Ma è la sua capacità di fendere le onde senza rallentare che mi stupisce, cosi come la naturale tendenza a non rollare, nemmeno andando a motore.
Poi il vento aumenta e si stabilizza sui 10/12 nodi, io poggio per farle prendere velocità e Bandido parte a razzo. Non mi fraintendete, non parte come una barca da regata che, nervosa, sbanda ed accellera. Reagisce più progressivamente, senza esasperazioni, in un perfetto equilibrio complessivo. In un attimo però siamo già a più di 13 nodi che, considerando la velocità del vento e le dimensioni del fiocco sono davvero tanta roba…
Stringo è l’inclinazione aumenta, a 30 gradi facciamo 10,4 nodi di velocità con meno di 10 di reale. La sensazione è quella di poter andar dovunque in queste condizioni, l’Ice 70 RS scivola sull’acqua e fende le onde senza rallentare, naviga con una stabilità e una costanza impressionante.
Decido di provare a stringere ancora, qui è molto semplice, premo il pusante che sposta il “traveler” (carrello di trasto randa) sopravento, do una strizzata al fiocco e… e Bandido non si ferma, a 20 gradi dall’apparente ancora facciamo 8,6 nodi, la barca è sbandata ma non accenna a diventar nervosa, il timone rimane neutro e io sono ancora una volta impressionato dalle prestazioni di questa barca.
La chiglia retrattile (Cariboni) porta il pescaggio da 2,8 a ben 4,5 metri e, sia in bolina che in quanto a stabilità, fa davvero la differenza, specialmente quando è associata ad un timone profondo come questo.
Poggio, chiudiamo il fiocco, apriamo il Code 0 ed è come mettere il turbo. Bandido accelera ed ingrana due marcia in più. Voliamo costantemente ben sopra i 14 nodi, sfiorando in più di una occasione i 15. La velocità è alta ma quello che continua ad impressionarmi è la stabilità e la tranquillità con cui ci si muove a bordo in queste condizioni.
Questo nuovo Ice 70 RS va come una spia ma è controllabile come una Gran Turismo, un equilibrio complessivo che raramente mi è capitato di provare.
Premettendo che ogni Ice Yachts è diverso dagli altri per via della costruzione custom, Bandido è stato interamente realizzato sulla base delle richieste del suo armatore che, come avrete capito dalla sigla, ha voluto un piano velico maggiorato. Disegnato dall’ormai celeberrimo studio Felci Yacht Design e costruito in composito con la tecnica dell’infusione, il nuovo Ice 70 RS fa un uso estensivo della fibra di carbonio per lo scafo, la coperta e le strutture, garantendo cosi una grande rigidità e notevoli coefficienti di sicurezza. La coibentazione e l’insonorizzazione sono sopraffine, scendendo sottocoperta in navigazione la sensazione di pace e silenzio è massima, si percepisce a malapena lo sciabordio delle onde. Notevole anche la realizzazione del dodger a scomparsa totale e del bimini, specifiche richieste dell’armatore. Le panche del pozzetto sono oversized e, approfittando dell’inclinazione del rised saloon, offrono due chaise longue che definire comode sarebbe riduttivo.
Il piano velico/di coperta è sempolicemente perfetto: trichetta autovirante, fiocco a bassa sovrapposizione e definiera strutturale su cui armare il Code 0 o un Gennaker di grandi dimensioni. Una dotazione che, abbinata alla randa avvolgibile nel boma, regala a questa barca la possibilità di navigare in ogni condizione metereologica senza sforzi e senza rischi. Celati sotto alla coperta, avvolgitori e winch di tonneggio rendono tutto molto semplice senza ipotecare il design sopraffino di questo maxi yacht che, di nuovo senza timore, anche in quanto a bellezza pura, davvero non teme confronti.
E se le prestazioni ci avevano conquistato è scendendo negli interni che riceviamo la vera sorpresa. La qualità delle realizzazioni è visibile ovunque, finissime le essenze cosi come i pellami utilizzati, ricche le dotazioni e l’accessoristica. Ulteriore dimostrazione di una supremazia qualitativa indiscutibile. L’armatore di Bandido qui dimostra un gusto sopraffino ed una grande esperienza in fattto di barche.
Da un lato gli accostamenti cromatici che, pur rimanendo moderni, conservano un gusto per l’arte marinara che qui è chiaramente visibile e, cosa che condivido in pieno, restituisce ancora la certezza di essere su di una barca e non nella camera minimal di un albergo a cinque stelle. Dall’altro la configurazione degli interni che a differenza di quelli già visti sull’ ICE 70 precedente, qui vedono la cucina disposta in dinette ed un enorme soggiorno a tutto baglio che toglie il respiro al primo sguardo.
La cucina è disposta ad L e fa invidia a quella di una villa. E’ il punto focale della vita di bordo ed è inserita, brillantemente e con leggerezza, nel design complessivo della dinette. Geniale l’utilizzo della paratia della deriva retrattile che qui viene utilizzata per “isolare senza nascondere” la cucina che addirittura facilità l’inserimento di un meraviglioso divano ad L.
Ma è l’appartamento dell’armatore che davvero ci sconvolge. Dal corridoio centrale si accede alla master cabin che è posta a prua, il letto è alla francese, accostato alla murata di dritta mentre a sinistra si trova un piccolo ufficio privato che, dotato di sedia girevole, di librerie dedicate e di un display che replica i plotter di bordo, realizza un ambiente tanto bello quanto utile. Il locale bagno è disposto per baglio ed è quindi smisurato e dotato di una doccia separata con seduta tipo “sauna finlandese”.
Ma quello che stupisce davvero è la qualità delle realizzazioni, una cosa molto difficile da spiegare a parole, una soddisfazione in grado di appagare tanto l’occhio quanto il tatto. Sensazioni purtroppo molto difficili da provare al giorno d’oggi sulle barche moderne ma che, per fortuna, questo grande cantiere non ha per nulla dimenticato.
Lunghezza fuori tutto | 21.30 m |
Baglio massimo | 5.76 m |
Pescaggio | da 2.80m a 4.50 m |
Dislocamento | 25.50 t |
Zavorra | 8.10 t |
Motore | Yanmar 4LV 230 hp |
Elica | KMH 50A-3 V drive |
Interni | 3 cabine – 3 bagni |
Serbatoio acqua | 1100 l |
Serbatoio gasolio | 1200 l |
Generatore | Mase is12 |
Inverter | Victron 8000 |
Batterie | 1000A24V lithium |
Design ed ingegneria navale | Felci Yacht Design |
Piano velico | |
Randa | 167 mq |
Fiocco | 128 mq |
Staysail | 66,5 mq |
Code 0 | 248 mq |
Gennaker | 390 mq |
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Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura.
Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.
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