Certamente non è il primo caso di marketing così audace e creativo, ma in Italia non se ne vedono spesso di promozioni di questo genere.
Protagonista è il cantiere di Salvirola Ice Yachts, che in questi giorni ha lanciato un sasso nel mercato nautico italiano e internazionale: chiunque acquisti un Ice 33 da regata, potrà godere di una sponsorizzazione fino a 50 mila euro per partecipare a tre regate nella stagione 2017 – 2018.
Due regate sono indicate dal cantiere, e si tratta della 151 Miglia e della Barcolana. Per la risonanza e il prestigio che rivestono, le due competizioni si trasformerebbero in altrettante vetrine per il cantiere, visto che l’Ice 33 ha tutte le carte in regola per ambire a qualche ottimo piazzamento. La terza è invece a scelta dell’armatore.
Ora, la 151 miglia è alle porte, quindi significa che per mettere in acqua una barca da competizione, il cantiere deve averla pronta e attrezzata. Incuriositi, abbiamo verificato telefonando in Ice Yachts, dove ci hanno confermato la disponibilità immediata, “chiavi in mano” come si dice in gergo automobilistico.
La barca è un racer puro. Progettata da Umberto Felci, come del resto tutta la produzione di Ice Yachts, il primo esemplare è stato varato due anni fa ed è stato concepito per essere velocissimo, alleggerito com’è di tutte le componenti di “slow down” per ottenere le prestazioni migliori in funzione dei nuovi regolamenti di regata.
Che si tratti di un racer che nulla concede alla crociera lo si evince da tutto ciò che lo riguarda. Nove metri e novantanove di lunghezza fuori tutto, con una lunghezza al galleggiamento identica. Una barca quindi senza slanci, con dritto di prua e poppa verticali, un pescaggio che porta la deriva a 2,50 metri di profondità per un dislocamento di 1.950 chili. Circa 1000 chili, cioè il 55% del dislocamento, sono concentrati fra chiglia e siluro, per un momento raddrizzante eccellente.
Leggerissima dunque, grazie a una costruzione in carbonio e resina epossidica, che se da una parte tolgono peso, dall’altra aggiungono resistenza meccanica e rigidità. Interni pressoché vuoti, alla ricerca estrema e puntigliosa di tutto ciò che possa appesantire inutilmente la barca e, quindi, eliminarlo.
Detta così, la ricerca della leggerezza può sembrare una mera riduzione di elementi. In realtà, sull’Ice 33 ogni soluzione è stata studiata in funzione delle prestazioni, realizzando una serie di piccoli ma importantissimi dettagli. Il primo, che tanto dettaglio non è, è l‘albero, realizzato tutto in carbonio, così come anche i pulpiti, i candelieri, il sartiame in PBO.
E quindi la sua superficie velica, che in bolina, con randa square top, si aggira sui 72 metri quadrati mentre alle portanti raggiunge i 210 metri quadrati.