Dunque, ICE Yachts approda ai Saloni di Cannes e Genova con un trio di imbarcazioni che vantano un bel po’ di innovatività. A prova di ciò ci entra una ‘jam session’ di protagonisti della nautica ben skillati, che contribuiscono al giovane cantiere cremonese con un’esperienza maturata, e derivata da settori anche trasversali alla nautica. A cura dell’architettura navale per ICE Yachts troviamo Umberto Felci . Ma al nuovo progetto avveniristico di ICE 66RS partecipa anche Farr Yacht per il design della carena, e Pure design + Engineering che cura gli interni. Professionisti noti nella nautica, coordinati da Marco Malgara, Amministratore unico e fondatore del cantiere di Salvirola.
ICE Yachts nautica innovativa
Codice dell’imprinting ICE Yachts è senz’altro la vela e poi c’è l’iniziativa imprenditoriale, quella che nasce non da un bisogno d’impresa ma piuttosto da una necessità privata spinta dalla passione nautica. Marco Malgara cerca una barca per sé ma non si sente soddisfatto da ciò che il mercato gli offre, e dà vita a un cantiere per costruirsela. E questa è la genesi aziendale. Il cantiere sfornerà chicche in carbonio: monoscafi e multiscafi. L’ICE 62 prima, poi il successo conclamato nel modello 52 su cui optano ben quattordici armatori. Nasce così ICE Yachts, la stessa che ai Saloni di Cannes e Genova presenterà un tris d’assi che farà vibrare le banchine di Port Canto. C’è da scommetterci. Perché a guardare l’ICE 70, il 60 e il 52RS EVO, indiscutibilmente si accende un orgoglio più che motivato dal Made in Italy nautico che si diffonde a più non posso nel mondo velico, anche grazie a ICE Yachts.
ICE Yachts, l’ICE 70 al Cannes Yachting Festival
L’ICE 70 varato quest’anno è uno «Stradivari», si è sentito dire. Attesissimo sul mercato, richiede però l’occhio esperto di chi sa riconoscere uno yacht che ha tanto da raccontare sulle sue prestazioni veliche. “Blue water cruiser”, l’estrazione anglosassone della categoria definisce ancor meglio questa imbarcazione nata (anche in questo caso) dall’incontro di due personalità come Marco Malgara e Umberto Felci. Tanta esperienza di costruzione porta inoltre a una semplificazione dell’arte del navigare. Quindi ICE 70, in base al setting prescelto, può veleggiare in aggiunta in solitaria con solo il suo comandante. Le due ruote profonde 2,8 metri guardano una coperta ampia quasi ai livelli di una piazza d’armi, dove la tuga scompare assottigliata come una sogliola. Dalle due ruote si comanda tutto: di fino il fiocco e la randa. E si fanno i ritocchi al resto: vang, gennaker e paterazzo. Il bompresso discreto, da dove si salpa anche l’ancora, segna l’estremità di prua fermando il righello della lunghezza fuori tutto a 21,30 metri. Il baglio massimo spostato a poppa è di 5,76 metri. La chiglia (Cariboni) è retrattile, da 2,80 metri a 4,50.
I materiali: ICE 70 è costruito in composito con la tecnica dell’infusione e vede la presenza abbondante del carbonio in coperta, strutture e scafo. Entrando sottocoperta nella cassa armonica dello “Stradivari” si prova un senso di protezione avvolgente, e silenzio. Lo stupore per la bellezza dei materiali scelti è inevitabile a chiunque. Basta guardare la cucina, la vena blu marino degli scaffali laccati e lucenti. Attenzione però perché il senso dell’atmosfera raffinata è quello di un’imbarcazione a vela e non quello di una villa palladiana. ICE 70 cerca il vento e al vento si dispone con un atteggiamento classico nonostante i materiali innovativi. A Cannes, c’è un yachting festival il 7-12 settembre per vedere ICE 70 e ICE 52RS EVO. In banchina si va al SAIL194/SAIL 045, prenotando la visita a bordo con una telefonata a questo numero: +39037373729220.
ICE 52RS EVO aggiornatissimo
A proposito. Il timoniere che ha collaudato l’ICE 52RS EVO, Giacomo Ferrari, a fine del 2020 riportava le sue impressioni usando queste parole: «confidenza al timone come se fossi sul mio 470» e poi ci aggiunge: «un binomio vincente tra costruzione tecnologica e progetto grintoso con una classicità tipica della mia classe 470». L’ICE 52RS EVO si dota di una pinna in acciaio Weldox, rig in carbonio Axxon, due ruote del timone (l’asse è in carbonio) ed è alleggerito di 250 chilogrammi rispetto al modello ICE 52 di base. Vanta un’idrodinamica sviluppata attentamente che ne migliora le prestazioni in fase di risalita del vento in bolina. Fuori tutto è lungo 15,80 metri, baglio massimo di 14,84 metri, con un pescaggio di 2,80. La crociera velica, sottocoperta, si vive addentrandosi nella tuga murata scendendo dalle scale del pozzetto: la dislocazione degli interni vede la cucina a sinistra, e fra il resto c’è una camera armatoriale a prua, dotata di servizio.
ICE 60 lo yacht al 61esimo Salone Nautico di Genova
ICE 60 ormeggerà al 61esimo Salone nautico di Genova per farsi ammirare e perché «è un vero fast cruiser di altissima qualità», come lo spiegano il suo progettista Umberto Felci e nei cantieri di ICE Yachts. Prua rovescio a scimitarra, costruzione a sandwich con abbondante uso di vetro e in particolare del carbonio, lo stesso materiale che compone anche l’albero. ICE 60 è la barca ideale per le regate ma al contempo funziona egregiamente in crociera con la famiglia. E la lunghezza si ferma appena sotto i 18 metri proprio al fine di contrastare la contingenza delle tariffe portuali per l’ormeggio. Internamente è disponibile nella configurazione 3 /4 cabine con 2/3 servizi.
Il garage per i water toys ospita un tender pneumatico da più di tre metri, (gonfiato). Anche sull’ICE 70 la pinna è in acciaio Weldox ad alte caratteristiche meccaniche «e di un siluro in piombo fresato a controllo numerico offrendo il vantaggio di ridurre percentualmente il peso della zavorra e quindi il dislocamento totale dell’imbarcazione, a parità di momento raddrizzante». Adesso che si è rotto il ghiaccio non resta che cogliere l’opportunità e recarsi ai Saloni per vedere la gamma ICE dal vivo.