Dentro e Fuori il Boot di Dusseldorf
Ovvio che fa più notizia un San Lorenzo da 96 piedi che altre centinaia di imbarcazioni dai 2 metri in su . Eppure a Dusseldorf c’è chi anche si diverte con gli Optimist dedicati ai bambini quando il pubblico è ormai scemato .
Una vera e propria regata : a turno c’erano degli adulti , anche corposi, che si sfidavano nella vasca con i ventilatori a compiere un percorso a bastone nel minor tempo possibile.
Sapete quanto è basso il boma ? Sapete a che età inizia l’artrosi cervicale ? Bene avete capito tutto !
Giro nei padiglioni e le stranezze non mancano mai, certe sono anche interessanti . Il marinaio sui trampoli è una istituzione come pure il finto fiume in cui la famiglia, al completo, può testare la canoa prima di concludere l’acquisto.
Le piscine ventose e i fiumi artificiali sono i must del Boot di Dusseldorf e nell’immenso spazio dedicato alla subacquea non poteva mancare il “bidone “ ( in senso di contenitore) per le immersioni .
Gira che ti gira mi sono imbattuto nella prima imbarcazione importante ( 6 metri e mezzo ) che usa il kite – traduciamo correttamente in aquilone – per solcare il mare trainata dal vento.
Una delle tante invenzioni per generare sempre maggiori velocità sull’acqua utilizzando la rinnovabile energia eolica .
Vela ? Vela vera ! Ed ecco che al 24 di gennaio 2020 a Dusseldorf puoi prenotare la tua partecipazione alla regata intorno al mondo e scegliere una tratta : 3600 miglia tra il Sud America e il Sud Africa in 17 giorni tra ottobre e novembre 2021, oppure , 5800 miglia tra la costa est degli Usa e il sud della Cina con 35 giorni di regata, tra gennaio e marzo 2022.
La tabella esposta offre otto combinazioni di tratte ma se hai tempo, voglia, coraggio e buona salute c’è anche la possibilità di navigare per 11 mesi, da agosto 2021 a luglio 2022, per completare tutto il giro del mondo.
Eppure c’è ancora chi, per fortuna, continua a perpetuare le tradizioni della più antica marineria : uno stroppetto di canapa naturale per volta viene pazientemente annodato sulla cima portante e la matassa verrà utilizzata per guarnire crocette e pennoni, sia per preservarli sia per disturbare i gabbiani e gli altri uccelli che tendono a occupare queste postazioni con spiacevoli doni per la coperta sottostante.
Dopo otto ore ininterrotte di salone, tutti – sia gli operatori sia i visitatori – si riversano in città e negli immediati dintorni . Una serata nella Birreria Schumacher è obbligatoria, se si possiede la pazienza di far la coda e aspettare il proprio turno. Il piatto della casa, con gli stinchi e le salsicce viene “inaffiato” con le birre della casa, piccole e frequenti , poichè i velocissimi e astuti camerieri te le piazzano piene non appena intravedono che il tuo bicchiere è praticamente agli sgoccioli.
Dopo tanti anni di “luganighe” abbiamo scoperto le più rinomate ambasciate dell’italia culinaria a Dusseldorf . Particolarmente interessante per l’ambientazione è il ristorante Mezzomar , collocato al centro di un immenso capannone e circondato da decine e decine di automobili d’epoca, antiche e di lusso . Mozzarelle di bufala e Ferrari sono i must del made in Italy , ma il boss di questo meraviglioso spettacolo sembra sia un magnate russo.
Per non farci mancare nulla di casa nostra , Maria, una standista italiana residente da tempo a Dusseldorf ci ha indirizzati da Felice, una pizzeria nel “ cuore di Napoli “ con le pareti che evocano gli scorci più caratteristici della Città. L’insegna della pizzeria e lo stesso Felice rivendica con orgoglio la vera origine : Pizzeria Sorrento e, parola di Gennaro, una pizza così manco a Napoli la trovi così buona.
L’indomani mattina ricadiamo nel medesimo errore e ci beviamo dentro la Fiera l’espresso ristretto made in Germany .
Intraducibile in tedesco “ ciofeca “ come disse il Principe Antonio de Curtis in arte Totò . Buon vento