Più temuto dell’uomo a mare, più mal visto di un Giona vestito di verde che fischietta a bordo, più odiato di chi sale in barca con i tacchi e le valigie rigide, il vegetariano che vuole godersi la barca non ha vita facile. Qui in redazione abbiamo velisti, vegetariani, e velisti vegetariani. Siamo quindi molto competenti sul tema…
Il vegetariano in barca è di solito mal visto per una serie di ragioni specifiche, oltre che per la generale avversione degli onnivori agli erbivori. Prima di tutto il vegetariano in barca non lo si può liquidare con un panino al prosciutto quando nessuno ha voglia di cucinare, il mare è grosso e stare sottocoperta in cucina piùdi 5 minuti è impensabile. Vero, ma niente panico: andrà benissimo una fetta biscottata con il miele, una banana, o una fetta di pane con il pomodoro.
Se poi a chi è a bordo piace pescare, il vegetariano, sappiatelo, tiferà sempre e comunque per il pesce. E lo farà in maniera plateale. Controllatevi, quindi: non usate il rafio contro il vegetariano se il pesce vi scappa, non chiedetegli aiuto per uccidere la creatura, cercate di lavare via il sangue velocemente se non volete che il malessere da psicologico ed emotivo diventi fisico.
Le cose si complicano un po’ in caso di navigazioni più lunghe. Carbonara, amatriciana, pasta al tonno e tutti i grandi classici da cena in navigazione non sono proponibili, bisogna cucinare la verdura. Anche in questo caso niente panico. Aldilà del fatto che un risotto ai funghi non ha mai fatto male a nessuno e di solito piace a tutti, se non volete fare cene separate basterà togliere la pasta in bianco e condirla con un po’ di pomodoro.
All’aumentare del tempo di navigazione lontani dai porti dove rimediare frutta e verdura, aumentano le difficoltà del vegetariano in barca. Ma è una difficoltà solo apparente: i marinai sono sopravvissuti per secoli allo scorbuto prima dell’invenzione del frigorifero, e basta fare quello che facevano loro. Ci sono verdure che si conservano per settimane intere senza problemi: la migliore di tutte è la verza, che è buona sia cruda che cotta. Poi le patate e ovviamente tutti i legumi*, che possono essere comprati già cotti – ceci, lenticchie, fagioli & co. – e se non vi bastano le proteine potete aggiungere mandorle e frutta secca in generale.
Tutti risolvibili i problemi del vegetariano in barca, quindi, a patto che ci sia un po’ di collaborazione a bordo. Se siete il vegetariano in questione vi consigliamo di rendervi il più possibile autonomi: nessuno penserà a voi, anzi, vi odieranno un po’ e niente potrebbe fare più felici i vostri compagni di viaggio di vedervi costretti a mangiare un panino con il prosciutto (e ammettere che vi piace). Se siete gli onnivori, vi consigliamo di non impegnarvi in discussioni filosofiche del tipo “anche gli spinaci hanno un’anima”, e di ricordarvi sempre che a bordo vi può capitare molto di peggio di un vegetariano….
* Grazie alla lettrice che ci ha segnalato l’errore: avevamo scambiato i legumi per cereali!
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