Abbiamo scovato un posto “da triestini” per vedere la Barcolana praticamente in prima fila, e lo spettacolo non è mancato. Come al solito emozionante e dal colpo d’occhio eccezionale la partenza con le migliaia di barche pronte allo scoppio del cannone: le condizioni di vento rispetto a ieri sono decisamente migliorate e crediamo che ben pochi degli iscritti abbiano deciso di non partire.

Vasco Vascotto su Robertissima III (il 72 piedi di Tomasini Grover) ha ingaggiato una bella gara sulla linea di partenza con il maxi Jena No Borders Team di Furio Benussi con al timone Stefano Cherin. Robertissima III ha però allungato quasi subito le distanze e non ha avuto problemi a girare per primo la boa di Miramare e sfilare sul traguardo in 1 ora 18 minuti e 25 secondi (il recordo di Alfa Romeo è comunque imbattuto). Siamo contenti per lui che vince nella sua Trieste. Seconda Jena, terza Pendragon, poi un numero di Paul Cayard che è riuscito a riprendersi il vento a pochi metri dal traguardo e a passarlo per quarto su Anywave.

Mentre scriviamo stanno arrivando anche i “piccoli”, in un golfo con il vento perfetto per la regata, a dispetto della paura che ieri ha fatto la bora: 15/20 nodi di vento da Nord Est, solo qualche raffica sotto il costone carsico di Barcola. Tutti un po’ al limite, qualche barca molto sbandata ma non si è visto nessuno ridurre le vele.
Il traguardo comincia ad essere affollato e non riusciamo più a dirvi chi passa prima di chi, ma ci sono barche “da crociera” che superano barconi aggressivi, diversi spi in acqua, gennaker di tutti i colori. E’ davvero uno spettacolo.

Gli equipaggi che hanno già tagliato il traguardo avranno poco tempo per godersi la regata: molti partono subito per Malta per partecipare alla Middle Sea Race. Un trasferimento e non una regata, ma chi l’ha fatto in passato ci dice che gli equipaggi fanno lo stesso una piccola gara e chi arriva ultimo paga la cena…

 

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