Arrivano gli incentivi ai motori elettrici per le imbarcazioni. È stato infatti approvato nei giorni scorsi in Senato lo stanziamento di tre milioni di euro per incentivare l’installazione di motori elettrici nelle barche al posto di quelli tradizionali. Si tratta di una norma che inizialmente era riservata solo alle auto, alle moto e ai camion, ma che grazie a un emendamento firmato dai senatori Daniele Pesco e Giorgio Fede (Movimento 5 Stelle), approvato al fotofinish, ora include ufficialmente anche gommoni, motoscafi e barche a vela e a motore. L’obiettivo dell’emendamento è infatti quello di «favorire la transizione ecologica del settore della nautica da diporto».
Secondo quanto previsto dall’emendamento, chiunque sostituirà il motore della propria imbarcazione con un modello elettrico, potrà ottenere un rimborso del 40% dell’investimento, fino a un massimo di 3.000 euro. Tra le spese ammissibili ai fini del rimborso rientra anche l’acquisto delle batterie, che sono necessarie per l’alimentazione elettrica.
Se si calcola che un motore elettrico da 10 kilowatt, adatto alle barche di piccole dimensioni, costa circa 5.000 euro e la batteria altri 5.000 euro, il 40% del rimborso resta tranquillamente entro il tetto massimo dei 3.000 euro. Si tratta dunque di un aiuto molto interessante per i proprietari di barche che desiderano installare un motore elettrico per smettere di inquinare l’ambiente.
Gli armatori, i diportisti e i marinai che vorranno usufruire dei nuovi incentivi ai motori elettrici per barche avranno tempo per tutto l’anno 2023, ma prima di poterli richiedere, sarà necessario attendere il decreto attuativo che dovrà definire le modalità per ottenere il contributo economico. Per ora, l’unico dettaglio ufficiale è che i vecchi motori tradizionali alimentati a carburante, una volta sostituiti, dovranno obbligatoriamente essere rottamati.
Alcuni armatori dalla maggiore sensibilità ecologista, nonostante abbiano il desiderio di installare un motore elettrico sulla propria barca (soprattutto adesso che è stato approvato questo interessante incentivo), sono spaventati dal problema di doverlo ricaricare. A differenza delle automobili, infatti, uno dei problemi principali dei motori elettrici sulle barche è che queste spesso non si usano per molti giorni, e di conseguenza le batterie si scaricano.
Il problema può essere ovviato in due modi: installando dei pannelli solari sullo scafo oppure organizzando dei meccanismi di scambio energetico nei porti, dove le barche sono ormeggiate tutte vicine. La prima possibilità è più costosa ma anche più semplice, dal momento che si può prendere a livello individuale; mentre per quanto riguarda la seconda, si tratta di progetti che dovrebbero essere intrapresi dalle società di gestione di porti e marine, e non certo dai singoli armatori.
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