Isolaria Pacifico : “In mezzo all’Atlantico abbiamo salvato un naufrago senza memoria” vince il Marincovich
Credo molto nelle sensazioni di pancia, hanno sempre influito molto nelle mie scelte, personali e professionali. E’ forse per questo che quando Giacomo Giulietti, amico, velista e giornalista, a metà di luglio dello scorso anno mi ha detto: “Luca ti andrebbe di pubblicare l’articolo di una mia amica che parla del salvataggio di un naufrago?”, dopo la mia domanda “la conosco?” e la sua risposta “no, ma è parecchio brava”, ho risposto d’istinto ed ho detto subito si.
Poi l’articolo è arrivato in redazione, l’ho letto, e mi sono commosso.
Isolaria ha la capacità di dipingere con le parole, dipinge quadri che il lettore vede, tangibilmente, mentre legge le sue frasi che, apparentemente semplici, riescono a ricreare azione ed emozione nella mente del lettore.
Succede anche a me, mentre leggo entro nella narrativa e vedo le immagini, la lettura mi prende e tiene alta, senza forzature, la mia attenzione.
Mi sento a bordo con Isolaria mentre leggo, sono al suo fianco e mi emoziono quando, leggendo, vivo con lei il momento del primo contatto con il naufrago, quello in cui, fortunatamente, ha capito che era vivo:
“cominciamo a gridare. La barca è un piccolo ketch di una trentina di piedi, vecchiotta e malconcia. Si vede una testa in cabina, su un salvagente. Non si muove. Gridiamo, gridiamo. Sarà vivo? Ecco, si scuote, esce, ci guarda. È anziano. Ha i vestiti strappati, il salvagente che indossa è di quelli da poco, da gita in gommone”
Finisco di leggere ed impagino l’articolo utilizzando le poche fotografie a disposizione. Lo pubblico subito, un articolo così bello e vero non piò attendere, non può rimanere in un cassetto, sarebbe un sacrilegio.
The International Yachting Media, conosciuta come Tuttobarche in Italia, è la rivista nautica più letta al mondo. Pubblicata in quattro lingue e letta in più di 200 paesi non è nuova ad articoli di successo ma, quello che l’articolo di Isolaria Pacifico ha scatenato nei giorni seguenti alla sua pubblicazione, non lo avevo mai visto.
Quitidiani molto importanti, italiani ed esteri, telefonavano a ripetizione chiedendo se potevano pubblicare a loro volta la notizia, chiedevano fotografie, informazioni.
In seguito centinaia di articoli sono stati pubblicati sulla base dell’articolo di Isolaria, alcuni hanno correttamente citato le fonti, altri … altri no.
Poi settimana scorsa mi scrive Isolaria e mi comunica che l’articolo è entrato in finale alla 9a edizione del famoso premio giornalistico-letterario “Carlo Marincovich” intitolato ad una delle più autorevoli firme del giornalismo nautico e sportivo italiano, purtroppo scomparso nel 2008.
Le faccio i miei migliri complimenti e le auguro un grande “in bocca al lupo” per il 12 aprile, giorno in cui verranno decretati i vincitori.
Poi il fatidico giorno Isolaria mi scrive e mi comunica di aver vinto il premio, questa la motivazione che segue la recensione, scritta dalla giuria del premio:
“Il racconto di Isolaria, pubblicato sul magazine on-line “yachtdigest.com”, si interrompe qui. Ma la notizia esce dalla nicchia informativa degli appassionati di barche e di mare ed arriva ai TG ed i quotidiani nazionali che rivelano, grazie a ricerche successive, che il naufrago era un pensionato gallese non nuovo a queste incredibili e, soprattutto, fortunate imprese: già nel 2013 si era infatti perso nella nebbia del mare di Inghilterra con il motore fuori uso e senza essere in grado di dare la posizione esatta ai soccorritori, che comunque riuscirono a rintracciarlo e portarlo in salvo.
Tra l’altro uno di questi articoli apparsi sui quotidiani nazionali ha partecipato anch’esso a questo premio, ma a vincere la nostra selezione è stato invece l’articolo di Isolaria Pacifico: quando si dice che l’originale è sempre meglio della copia!”
Ed io non possso che essere d’accordo con la giuria ma, sopratutto, voglio ringraziare Isolaria Pacifico per averci scelto come veicolo del suo fantastico articolo.
Ancora congratulazioni Isolaria, un premio cartamente meritato.