Nei giorni scorsi su yachtdigest.com abbiamo visto come sia possibile e semplice navigare in inverno: qualche accorgimento su abbigliamento e gestione della barca e il gioco è fatto.

A questo punto poniamoci la domanda principale: per andare dove? Immaginiamo ora i più furbi rispondere in coro: ai Caraibi!!!! Grazie, oltretutto bellissimo, ma in questo modo si tratta solo di andarci a cercare l’estate da un’altra parte.

Se vogliamo goderci il vero inverno in barca, le mete mediterranee sono l’ideale. E non sono poche. La isole Pontine e le Flegree, la Costa Azzurra, l’Arcipelago Toscano, sono ad esempio mete ideali, per mitezza del clima e possibilità di approdo, per vere e proprie crociere che nulla hanno da invidiare a quelle estive.

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E visto che da qualche parte dobbiamo incominciare, partiamo da un ideale itinerario che veda come base Procida, l’incantevole isola celebrata dalla letteratura (memorabile l’Isola di Arturo di Elsa Morante) e dal cinema che l’ha eletta a set per le riprese, fra gli altri, dell’indimenticato “Il postino” di Massimo Troisi.

La più piccola fra le Flegree, lontanissima dalla vocazione mondana di Capri e dalla più organizzata Ischia, Procida fa della sua capacità di rimanere uguale a se stessa il suo punto di forza. Partire da qui, significa iniziare la crociera ben prima di mollare gli ormeggi, quando ancora ci si aggira per i suoi vicoli che, anche in inverno soprattutto nei fine settimana, non sono mai desolati.

Torneremo con calma a Procida ma è ora di partire, facendo rotta su Ischia. Dal marina di Procida a Ischia Porto sono 7 miglia circa. In estate il regime dei venti è molto regolare: est – sud/est leggero la mattina con una rotazione a ovest – nord /ovest che nel  pomeriggio diventa una bella brezza tesa.

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In inverno prevalgono i venti di gradiente quindi, a seconda delle condizioni meteo, possiamo uscire dal porto accostando a sinistra o, se necessario, passare sottovento a Procida e sbucare nel canale fra le due isole accostando a dritta.

Ischia offre diverse possibilità di ormeggio in porto, sistemazione che in inverno non è obbligatoria ma forse più confortevole della notte in rada. Ischia porto, Casamicciola, Forio sono i tre approdi invernali, oltre a Sant’Angelo che normalmente nei mesi freddi non è attrezzato ma alle cui banchine si può accostare. Prima di entrare in porto per visitare l’isola si può dare fondo in una delle tante baie ridossate.

Quella di Sant’Angelo ha un ottimo fondale di sabbia e il paesino è un gioiello, ma in inverno si spopola. Se però si vuole dare fondo davanti alla spiaggia di Maronti, a destra del centro abitato, possiamo vedere da vicino  le famose fumarole, vapore che sale dal fondo e dove i residenti, oltre che lo chef del ristorante che sorge a pochi metri, cucinano pesce e conigli sotto la sabbia.

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I fondali non sono i nostri preferiti, ma quello sotto il castello Aragonese è un ancoraggio davvero suggestivo. Sulle carte è riportato il settore entro cui è vietato dare fondo, quindi prima di fare una sosta bisogna prendere visione delle due zone dove è possibile fermarsi, o a ridosso del Castello e sulla sponda opposta della baia.

Con venti di Maestrale è un buon ridosso, e si può sbarcare col tender molto facilmente  grazie a un moletto che si trova a sinistra della scogliera a ridosso di una minuscola spiaggetta, per visitare sia il Castello sia il centro storico di Ischia. Con venti leggeri da sud si può dare fondo sul versante nord sempre sotto al Castello Aragonese. Con venti da sud è buona la sosta anche a sinistra dell’imboccatura del porto di Casamicciola, oppure sotto la parete che sorge a dritta del porticciolo di Lacco Ameno.

Quando è ora di entrare in porto,  in inverno davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta, perchè posto ce n’è sempre e le tariffe sono più che dimezzate. Ischia Porto, per esempio, nel cuore della cittadina, a due passi dalla strada dello shopping e con una miriade di ristorantini aperti anche in inverno dove fare una sosta. Oppure Casamicciola, zona di Terme di cui Ischia è ricca, o ancora Forio, a nord, per immergersi nella bellezza del paese che sorge intorno a un centro storico che per decenni è stato punto di ritrovo di poeti, registi e scrittori.

Sazi di Ischia, ci si può dirigere direttamente su Capri. Sono circa 18 miglia che ci permettono di attraversare tutto il golfo di Napoli. In inverno, grazie alle perturbazioni che passano più a nord, c’è spesso scirocchetto che  ci darà la gioia di qualche bordo di bolina prima di arrivare alla meta.

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Nei mesi invernali sconsigliamo di fare rada notturna intorno a quest’isola i cui fondali sono tutti alti e mai buoni tenitori. Il Porto, che in estate è interessato da un traffico intensissimo, in inverno è avvolto da una quiete totale eccetto che per i traghetti che fanno servizio verso e da Napoli. Le tariffe sono un terzo di quelle estive e l’isola ci accoglie serena, ormai lontana dallo stress del turismo mordi e fuggi che in estate la sfugura.

Non bisogna limitarsi al centro della cittadina che si raggiunge in pochi minuti dal porto con la funicolare o con un bus. Ci si deve concedere un po’ di tempo per visitare Anacapri, con la sua magnifica Villa San Michele, oppure camminare dal centro città verso Villa Jovis, costruita dall’Imperatore Tiberio, o ancora verso l’Arco Naturale. Se prima di lasciare Capri, si vuole fare una sosta sul versante Sud, c’è l’incantevole baia di Marina Piccola.

Si da fondo su circa 12/15 metri, su un fondale variabile ricco di posidonia e rocce. Non si deve lesinare sui metri di catena quindi, per poi godersi magari un pranzo sotto i faraglioni.

Una volta arrivati a Capri, prima di fare ritorno a Procida, abbiamo di fronte la penisola Sorrentina. Di fronte a noi c’è Punta Campanella, con il suo faro e la grande torre Saracena, una delle tante torri di avvistamento costruite fra fra il settimo e l’undicesimo secolo a difesa dei pirati turchi. La punta divide in due il nostro viaggio. Sul versante nord c’è Sorrento. Il porto, quasi inaccessibile in estate, a meno di non prenotare con largo anticipo, è  la porta di ingresso di questa cittadina fondata dai greci. Da qui, si può partire alla scoperta di luoghi interessantissimi come Vico Equense, Pompei, Ercolano.

Sul versante sud sorge Amalfi, a circa 18 miglia da Capri. Meravigliosa, con l’indimenticabile chiesa di Sant’Andrea, il museo della carta, l’Arsenale.

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Qualunque sia la nostra scelta, facciamo attenzione alle previsioni: qualsiasi vento, da nord o da sud, se forte si intensifica molto nel canale compreso fra Capri e Punta Campanella, alzando onde ripide e scavate.

Navigando sotto le alte pareti della costiera amalfitana, e facendo attenzione ai limiti imposti dalla presenza della riserva e indicate bene da boe gialle, prima di arrivare ad Amalfi scorrono paesi come Nerano, Positano, Praiano. Oppure Furore, un minuscolo villaggio costruito in fondo a un piccolo fiordo e che dà il nome a tutta la ripida parete su cui si coltiva l’uva che dà il nome al buon vino di queste parti, il Furore appunto.

Non sono molti i punti, in questo tratto di costa, in cui si può dare fondo, ma una sosta per il un pranzo dando ancora sul fondo sabbioso davanti a Positano, è caldamente consigliata.

E’ ora di tornare alla nostra base di Procida. Se vogliamo fare tutta una tirata sono circa 36 miglia veramente belle. Confidando in una bella brezza, magari cercandola nelle ore più calde delle giornate invernali, doppiata punta Campanella dobbiamo accostare per 300 gradi e dirigere sulla nostra  meta intermedia: la baia della Corricella, che in inverno la si può trovare quasi sempre proprio come si vede nella foto qui sotto.

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Atteso il tramonto, si fa finalmente rotta sul marina di Procida che dista una ventina di minuti. Una volta all’ormeggio, vale la pena di prendersi il tempo per vivere l’isola, godersi la sensazione di amicizia e di calore che trasmettono i procidani, riempirsi la vista con Terra Murata, la parte più alta dell’isola, oppure visitare, la mattina successiva, i sotterranei della chiesa di San Michele, così ricchi di documenti e reperti.

Infine, una cena in uno dei ristoranti procidani è quasi un obbligo. Difficile mangiare male a Procida. Ognuno di noi ha il suo locale preferito, sul porto, alla Corricella, nel borgo della Chiaiolella. Vale la pena cambiare, gustare cucine diverse e scoprire che ai fornelli spesso, oltre a uno chef, c’è anche un vero e proprio combattente a difesa delle tradizioni gastronomiche locali, alimentate dal pesce scaricato ogni mattina dalla flotta locale.

Indirizzi e numeri utili

Società di Charter: Progettoceano  – Blu Dream Charter – Sail Italia

Porti: Marina di Procida: tel. 081 8969668 – Ischia Porto: tel. 081 3334070 – Casamicciola: Cala degli Aragonesi (081 980686), Marina di Casamicciola (081 996535) – Forio: tel. 081 997715 – Marina di Capri: tel. 081 8377602 – Amalfi: Aniello Esposito (338.2193421), Pontile Marina Coppola (081 873091) – Sorrento: tel.347 9186864

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