Famoso per le sue coste rocciose e la vegetazione ricca e lussureggiante, il Gargano ha come porta d’accesso meridionale Manfredonia e il suo territorio si stende fino alle Isole Tremiti, un gruppo di isole che segna idealmente il confine tra Basilicata e Puglia.
Tutto il territorio fa parte del Parco Nazionale del Gargano, un ente istituito nel 1995 allo scopo di tutelare il ricco patrimonio naturale e faunistico della zona.
Al di là delle sue coste carsiche selvagge, del mare Adriatico cristallino e del fascino delle isole Tremiti, il Gargano offre anche tanti piccoli gioielli dell’entroterra, come i laghi di Varano e Lesina e la Foresta Umbra.
La costa garganica gode dei benefici della brezza nel periodo estivo, che mitiga le temperature elevate tipiche della stagione. Tuttavia, se i venti di nord/nord-est interessano prevalentemente la parte nord-occidentale del territorio, la zona di sud-orientale è battuta prevalentemente da venti meridionali, come lo scirocco ed il libeccio.
La navigazione di questo tratto di Puglia non presenta particolari difficoltà e, volendo cominciare dalla parte meridionale del Gargano per poi risalire verso le isole Tremiti, un ottimo punto di partenza per questo itinerario può essere Manfredonia. Da qui in poi la costa si fa più suggestiva, smettendo di essere bassa e sabbiosa per diventare alta e rocciosa, ricca di calette e grotte, ma anche di un certo numero di secche alle quali prestare attenzione. Caratteristica è anche la presenza di molte torri antiche, visibili dal mare.
La baia di Manfredonia offre anche alcuni punti di buon ridosso.
A Manfredonia due sono gli approdi utili per i diportisti: il porto Vecchio di Manfredonia, che offre buon ridosso dai venti di I e IV quadrante e dal fondale sabbioso buon tenitore, e il Marina di Cala delle Sirene, ben ridossato dai venti di nord-ovest.
Superando di poco Punta Agnuli si incontra Mattinata, con il suo piccolo porticciolo ben protetto dai venti settentrionali e, poco dopo, la baia di Mattinatella, con una bella spiaggia.
Passando la baia delle Rose con suoi faraglioni si incontra la baia di Pugnochiuso, facilmente riconoscibile dalla torre posizionata all’entrata, la cui insenatura offre riparo da venti di II e IV quadrante per barche di dimensione ridotta.
Arrivando alla Testa del Gargano, è bene fare attenzione alle secche e alle rocce affioranti. Proseguendo la navigazione per doppiare il promontorio si giunge a Cala di Campi, con l’omonima isola che le si staglia di fronte, che offre un buon ridosso dallo scirocco.
Una volta superata la Testa del Gargano, la costa presenta tante grotte, molte delle quali meritano senz’altro una visita, soprattutto quelle in prossimità di Cala San Felice, con l’omonima e bella spiaggia, oltre ad un ottimo ridosso dai venti provenienti da est.
A poca distanza si trova Vieste, dalle case bianche e i vicoli stretti. Il porto di Vieste è formato dall’approdo peschereccio di San Lorenzo e da quello di Sant’Eufemia, offre buon ridosso dai venti di nord e da quelli di sud-est a nord del molo di sopraflutto e comprende vari servizi di riparazione e una postazione di rifornimento carburante.
A seguire si incontra il porto di Rodi Garganico, con buon ridosso dal maestrale e una stazione di erogazione carburante.
Lasciando la zona di Rodi Garganico si incontrano le foci di Varano e di Capoiale, divise dall’isolotto di Varano.In entrambe è possibile ormeggiare, all’imbocco dei canali che dal mare portano verso il lago di Varano.
Superando Capoiale si passa vicino al lago di Lesina. In corrispondenza dell’emissario del lago si trova uno scoglio detto Sfasciatimoni, al quale bisogna prestare molta attenzione.
Proprio qui, davanti alla costa, si collocano le Isole Tremiti, piccolo angolo di paradiso per velisti e amanti delle immersioni subacquee grazie ai fondali ricchi di flora e di reperti storici.
Fanno parte dell’omonima Area Marina protetta (sempre all’interno del Parco Nazionale del Gargano) e l’isola più grande è San Domino, dalle alte scogliere rocciose, con un buon numero di attività commerciali.
Le possibilità di ormeggio non sono molte nell’arcipelago, a causa della scarsità di porti e delle limitazioni per dare fonda.
Nel periodo estivo è possibile ancorare a Cala degli Schiavoni, nella zona nord-est dell’isola. È bene fare attenzione alle secche dei Pagliai, nella parte settentrionale dell’isola. Famose a San Domino sono anche le grotte tra cui quella delle Viole, dalle acque dalle mille sfumature. Molte sono anche le belle calette di San Domino come Cala Matano, ottimo ridosso per venti di maestrale e tramontana.
Meno verdeggiante e popolata ma di sicuro fascino è l’isola di San Nicola, che al tramonto si colora di un magnifico color arancione. A sud dell’isola si trova il porto di San Nicola, sovrastato dal complesso dell’abbazia di Santa Maria a Mare e ridossato da tutti i venti tranne che dal libeccio. L’accesso al porto per le imbarcazioni da diporto è consentito però quasi esclusivamente nelle ore serali.
L’altra isola è quella di Caprara, più selvaggia e disabitata delle altre. Sulla costa ovest si trovano la Cala dei Turchi e quella Sorrentina, protetta dai venti di II quadrante. L’isolotto di Cretaccio si trova tra San Domino e San Nicola. Nell’area tra San Domino e il Cretaccio è vietata la navigazione.
A circa 11 chilometri a nord-est dall’arcipelago si trova un altro isolotto, quello di Pianosa, dai magnifici fondali ricchi di flora e di fauna.