IVA sul leasing nautico: grido d’allarme dal Marina di Varazze

Agenzia delle Entrate, riduzione IVA: vita dura per il leasing nautico

La ripartenza post-prima ondata, seppur in un contesto generale alquanto incerto e complesso, si stava timidamente delineando all’orizzonte. Poi i numerosi paletti fissati dall’Agenzia delle Entrate sulla concessione della riduzione dell’IVA, contenuti in un provvedimento piuttosto intricato ed emanato a inizio novembre, ha messo di nuovo in seria difficoltà la sfera del noleggio nautico. E il rischio di assistere a una nuova fuga all’estero da parte degli operatori si sta facendo sempre più concreto.

Il provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle Entrate, a seguito di una richiesta di approfondimento in ambito comunitario, stabilisce che per usufruire delle agevolazioni IVA su base forfettaria occorre dimostrare, caso per caso, il luogo dell’effettivo utilizzo dell’imbarcazione in acque extra-UE, ossia la motivazione per cui viene concessa la riduzione dell’Iva.

Perché la riduzione dell’IVA penalizza il charter e il leasing nautico

Apparentemente nessun cambiamento, quindi, a patto di assumersi la responsabilità della prova non solo tramite una dichiarazione prodotta da chi fa uso di quell’unità da diporto, ma anche attraverso il supporto di mezzi specifici e di complicata gestione, tra cui l’utilizzo dei dati AIS, oppure da fotografie digitali del punto nave (presumibilmente ottenute tramite foto di schermate del GPS), documentazione fiscale attestante l’acquisto di beni e servizi in esercizi o porti al di fuori dell’Unione Europea. Con tutta una serie di micro-differenze, a seconda che si tratti di attività di charter o di leasing nautico. Ambiti, peraltro, non assimilabili.

Si tratta di una normativa che impone l’adozione di una procedura complessa in una logica dimostrativa che, in considerazione anche dell’opinabilità delle prove, espone, come è immaginabile, a comportamenti fraudolenti e alla certezza di contenziosi tra utilizzatore della barca, su cui al momento ricade la responsabilità della prova, proprietario e Agenzia delle Entrate – commenta Giorgio Casareto, amministratore delegato del Marina di Varazze –  Tra gli altri Paesi, anche la Francia si dovrà adeguare ai nuovi parametri, ma in un contesto legislativo ben diverso, basato su un rapporto paritario tra fisco e cittadino. Ancora una volta ci prepariamo ad assistere ai danni causati da una superficiale gestione del rapporto da parte delle associazioni di categoria nazionali ed europee, con le istituzioni nei confronti delle quali sarebbe stato forse possibile insistere per l’ottenimento di una proroga e intanto lavorare a una seria riforma che contemplasse l’equiparazione delle agevolazioni per il settore a quelle di cui usufruiscono le strutture turistiche e alberghiere, ovvero l’IVA al 10%: un quadro fiscale in cui l’attività di charter e noleggio potrebbe rientrare a pieno titolo”.

I numeri del settore fotografano la realtà di un comparto particolarmente tenace, in grado di mettere in campo strategie e risorse mirate a raggiungere in tempi ragionevoli i livelli economici pre-crisi, senza scoraggiarsi: un segnale forte che avrebbe dovuto contribuire a ottenere ancora maggior sostegno da parte delle autorità competenti. Invece ecco un’altro duro colpo inferto al noleggio nautico a breve termine e quindi anche alle attività di leasing.

Si tratta di una normativa applicata oggi – conclude Giorgio Casareto – al termine di un periodo in cui l’assenza di fattivo dialogo tra associazioni di categoria nazionali ed europee e istituzioni su questo specifico argomento suggerisce un sostanziale vuoto di gestione”.

Marina di Varazze

Marina di Varazze nasce in un contesto architettonico realizzato nel rispetto dell’ambiente circostante, progettato da uno dei più prestigiosi studi italiani: quello degli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola di Torino, affiancati dall’architetto Pietro Venezia di Varazze.

Otto edifici ispirati agli stabilimenti balneari liguri dei primi del Novecento, costruiti in legno iroko e pietre a vista con tetti in rame antichizzato che si fondono con il panorama retrostante. L’effetto visivo è estremamente particolare soprattutto per chi giunge dal mare.

Marina di Varazze si estende su una superficie di circa 232.000 metri quadrati, di cui 144.000 di specchio acqueo. Il complesso dispone anche di prestigiosi appartamenti, tutti fronte mare e con climatizzazione autonoma, 900 posti auto tra coperti e scoperti a servizio dell’intera struttura più 8 stazioni Supercharger Tesla, ristoranti, bar e negozi.

www.marinadivarazze.it

info@marinadivarazze.it

Joni Scarpolini

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