Certo che se incontri una persona per la prima volta in un contesto ideale, la prima buona impressione probabilmente condizionerà il resto della conoscenza. Lei, l’abbiamo incontrata per la prima volta in una serata calda, mentre si dondolava nelle acque ferme del Miami River, nel cuore di Down Town, durante una serata dedicata agli armatori Jeanneau. Era la sua prima uscita, elegantissima e illuminata con sapienza da un gioco di luci che duellavano con quelle dei grattaceli sullo sfondo.
Il progetto è firmato da Philippe Briand, nome legato in modo apparentemente indissolubile a quello della casa francese, e dal designer Andrew Winch. Il nuovo 51 piedi, ricalca le orme del precedente 54, esprimendo in pieno la volontà di innovare che Jeanneau ha impresso alla gamma Jeanneau Yacht. Prima ancora di una osservazione dei dettagli, questa spinta a modificare verso l’alto le caratteristiche progettuali, l’uso dei materiali, le soluzioni sul piano del comfort, salta agli occhi appena si sale in pozzetto e si getta uno sguardo alle manovre, alla struttura della poppa, all’organizzazione degli spazi
Lunga poco meno di 15 metri e larga 4,69, sul piano delle dimensioni, prende il posto del vecchio Sun Odyssey 519. Ma le similitudini si fermano qui. Il nuovo 51 piedi esprime un’idea completamente diversa di crociera, dove lo spazio destinato agli ospiti, dalla plancia di poppa che si apre con un movimento verticale verso il mare, fino alle chaise loungue poste lateralmente all’ingresso, si coniugano con un’idea di vela certamente non sportiva, ma performante decisamente sì. Lo constateremo in prova, ma anche in pozzetto, dove lo spazio destinato al timoniere è ampio ma soprattutto attrezzato in modo da potere governare in autonomia.
Iniziamo la nostra visita in coperta dalla poppa, una delle più e meglio attrezzate che ci è capitato di vedere su barche di questa fascia di mercato.
Tutto lo specchio si apre a portafoglio e scende con un sistema cosidetto ad ascensore, realizzando così uno spazio a contatto con il mare, unico e attrezzato con due prendisole laterali. In navigazione, lo specchio si alza e si richiude su se stesso, definendo con sicurezza il limite dell’ampio spazio, circa un metro, a disposizione del timoniere. Sui due giardinetti, sono attrezzate due sedute che si chiudono lasciando tutto il calpestio a disposizione di chi manovra. Sulla poppa, a dritta, una gruetta a totale scomparsa, con due bracci telescopici per l’alaggio e il varo del tender.
Al centro del pozzetto un grande tavolo con ante abbattibili al di sotto del quale, in un alloggiamento chiuso ma facilmente accessibile, è stata collocata la zattera di salvataggio.
L’uscita dal pozzetto sul passavanti non è dei più comodi, in compenso, il percorso da poppa a prua è molto agevole, sia per la larghezza sia per la libertà di movimento grazie all’ancoraggio delle lande alle murate e non al centro del passaggio, e al carrello del fiocco che corre a ridosso della tuga. A pruavia dell’albero, c’è la rotaia del fiocco autovirante, se si sceglie questa opzione, altrimenti è previsto un fiocco avvolgibile sovrapposto al 110%. Anche la randa è avvolgibile come dotazione standard.
Rifiniture, scelta dei materiali, organizzazione degli spazi, volumi di stivaggio: tutto concorre su questo modello ad apprezzare la coerenza, la comunicazione armonica fra il lavoro di Philippe Briand che ha disegnato scafo e coperta, e quello di Andrew Winch che ha invece curato gli interni. Le riflessioni dell’architetto navale che lo hanno indotto a concepire gli spazi in coperta, le soluzioni anche meccaniche per dare maggior comfort all’equipaggio, si riflettono nell’apporto del designer di interni, che ha scovato una dimensione ergonomica ideale.
Il layout è piuttosto tradizionale, con la possibilità di scegliere fra tre cabine doppie e tre bagni, due cabine doppie e una singola, due cabine doppie e due bagni. L’esemplare da noi testato aveva la cabina armatoriale a prua e due a poppa, con quella a dritta leggermente più piccola dell’altra. Ma come elemento di novità, il secondo bagno a poppa, è stato trasformato in un locale lavanderia, con lavatrice e armadio per le cerate.
Molto classico il quadrato, con un divano sulla murata di sinistra e uno a U su quella di dritta contrapposto al tavolo da pranzo.
Davvero degna di nota la cabina armatoriale a prua, non solo per la sua spaziosità e le dimensioni del letto, che misura 2 metri per 1,60, ma anche per la grande quantità di spazio dedicato allo stivaggio grazie alla presenza di 4 armadi bassi, 8 stipetti e due cassettoni sotto il letto.
Nota a parte è quella che riguarda i materiali, con uso di teak e quercia che danno un’idea di solidità senza appesantire il design, e tessuti pratici ed eleganti.
L’uscita in mare è quella che ci permette di sostenere una delle affermazioni fatte all’inizio, ossia la concreta realizzazione di un ottimo compromesso fra performance a vela e comfort di bordo. Siamo usciti con una bella brezza sui 12 nodi calata immediatamente, purtroppo, appena abbiamo fatto vela. Con un’arietta stabilizzata sui 6 nodi, lo scafo disegnato da Briand ci ha regalato velocità mai inferiori ai 5 nodi tenendoci su un angolo vero di 60 gradi.
Ottima la reattività alla ruota, per nulla scontata con arie così leggere. Tentare di stringere il vento fino a un reale di 45 gradi non solo è possibile ma dobbiamo pagare solo un mezzo nodo in termini di velocità.
Proviamo il code 1 e con 80 gradi di angolo reale e 5 nodi di vento vero, riusciamo a crearci una velocità pari a quella del vento.
Grazie al circuito alla tedesca della scotta di randa, possiamo governare vela maestra e fiocco da soli, mettendo la scotta della vela di prua sul winch sottovento e quella della randa sul winch opposto.
La prova a motore, uno Yanmar R 110 con elica a tre pale fisse, ci permette di raggiungere una velocità di 9 nodi e mezzo al regime massimo di 3200 giri con una crociera di 8.4 nodi.
Giri/min | Vel nodi | |
1000 | 3.4 | |
1500 | 5.0 | |
2000 | 7.0 | |
2300 | 8.0 | |
2600 | 8.4 | Vel. crociera |
3200 | 9.4 | Vel. max |
Prestazioni rilevate con Yanmar 80 hp, elica tripala fissa, mare calmo, vento 5 nodi al traverso
Gradi al vento reale | Velocità nodi |
45 | 4.5 |
60 | 5.1 |
90 | 4.4 |
120 | 3.7 |
Prestazioni rilevate con 6 nodi di vento reale medio, mare calmo, randa e fiocco al 110%. Otto persone a bordo, serbatoio acqua 50%, serbatoio carburante 35%
Lunghezza f.t. | 15,38 mt |
lunghezza al galleggiamento | 13,95 mt |
baglio max | 4,70 mt |
pescaggio | 2,28 mt |
dislocamento | 14,400 kg |
zavorra | 4,300 kg |
serbatoio acqua | 640 l |
serbatoio carburante | 480 l |
motorizzazioni | 80 hp |
randa | 52,2 mq |
genoa | 55,9 mq |
code 0 | 100 mq |
progetto | Philippe Briand |
interior design | Winch Design |
Categoria CE | A |
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