Jeanneau 54: il lusso a portata di mano

Il nuovo Jeanneau 54 ha una personalità decisa, ma con sfacettature diverse. Si manifesta infatti come una barca da crociera familiare. Le caratteristiche le ha tutte: comfort, facilità di manovra, grande autonomia. Nello stesso tempo però, le dimensioni la collocano un po’ al limite superiore del concetto di crociera familiare mentre spazi, rifiniture, arredi – e il prezzo, visto che parte da una base di 340 mila euro Iva esclusa – la spingono in prossimità della categoria degli yacht di lusso.

L’incontro ravvicinato con questo ennesimo modello della casa francese firmato Philippe Briand è avvenuto a Cannes nel corso di una kermesse dove Jeanneau ha presentato le nuove proposte per il 2016. La barca che abbiamo testato era un modello armato con genoa rollabile e trinchetta volante autovirante e con le manovre elettriche e organizzate in modo che veramente un paio di persone o uno skipper con un equipaggio inesperto la possano condurre in sicurezza.

E’ sufficiente osservare la coperta per capire come i designer abbiamo avuto una particolare cura per dividere spazi di manovra e superfici libere per il relax in modo che le due funzioni possa essere vissute contemporamneamente. Il pozzetto non solo è molto ampio e contornato da due sedute profonde e larghe, ma è anche concepito affinchè il timoniere abbia tutto a portata di mano in modo da non dovere richiedere spostamenti ai passeggeri per poter manovrare.

All’estrema poppa si apre una plancia concepita per creare uno spazio esclusivo a livello del mare una volta che ci si ferma in rada, con due chasse loungue laterali per prendere il sole e una piattaforma dotata di scaletta per i bagni. In navigazione lo specchio di poppa chiuso fa scomparire tutto racchiudendolo al suo interno con un movimento frutto di una soluzione di alta ingegneria.

Al centro del pozzetto un grande tavolo con ante richiudibili incorpora la zattera di salvataggio che puà essere trascinata in acqua – senza necessità di sollevarla – portandola fino allo specchio di poppa dove la seduta del timoniere che corre da un bordo all’altro può essere alzata.

Gli interni del 54 colpiscono immediatamente per l’alta abitabilità. Il cantiere offre una buona gama di possibili configurazioni, sia per quanto riguarda le cabine, disponibili fino a 5, sia per quanto riguarda arredi, legni e tapezzerie.

La barca che abbiamno visto a Cannes era dotata di una grande cabina a prua e due doppie a poppa, una con letti separati e l’altra con letto matrimoniale e tutte con proprio bagno.

 

Una versione decisamente armatoriale che esalta gli spazi e la vivibilità di bordo rispetto alla versione cinque cabine. Il cantiere propone anche un allestimento con due sole cabine, una a prua e l’altra a poppa, con la cucina che arretra completamente e lascia tutto lo spazio disponibile al quadrato che diventa un ambinete di dimensioni  eccezionali per un 54 piedi.

In tutte le versioni, eccetto che per quella a due cabine, la cucina si sviluppa lungo la murata di sinistra, con un bel piano di appoggio per lavorare e separata dalla zona pranzo da un corridoio che si sviluppa fra lo schienale del divano centrale e la cucina stessa. Da sottolineare l’attenzione posta nel creare volumi di stivaggio davvero sufficienti a soddifare le necessità di una cambusa per otto persone che possono trovare spazio intorno al tavolo della dinette.

Come abbiamo detto, la versione tre cabine e tre bagni rappresenta la soluzione ottimale per un allestimento armatoriale. Gli spazi a disposizione, l’ergonomia che esprimono e i volumi di stivaggio sia in quadrato che nelle cabine, definiscono gli interni ottimali di una barca da crociera per sei/otto persone.

La versione cinque cabine è evidentemente pensata per il mercato del charter, in cui la logica del massimo rendimento si sposa con una qualità della convivenza più che decente ma per periodi brevi.

Barca da crociere pura con un dislocamento medio, il 54 piedi ha l’opera morta in sandwich di balsa laminata sotto vuoto e lo scafo in monolitico. Il controstampo è incollato e laminato allo scafo in modo da assumere una funzione strutturale per conferire maggiore rigidità alla barca.

 

La coperta è realizzata a iniezione con il processo brevettato da Jeanneau denominato Prisma Process, che permette una uniforme e ottimale distribuzione della resina senza eccessi, consentendo un risparmio di peso, a parità di robustezza, del 30 % e di contenere il peso entro le 17 tonnellate.

La prova è stata eseguita con vento leggero, fra gli 8 e i 10 nodi e con genoa sovrapposto al 110%. In queste condizioni abbiamo registrato velocità di sei nodi con un angolo apparente al vento di 48 gradi. Stringendo fino a un angolo massimo di bolina di 34 gradi sempre di apparente, abbiamo notato con soddisfazione che la velocoità perduta era minima, stabilizzandosi intorno ai 5 nodi.

Con il vento ormai sceso a sei nodi, abbiamo issato il Code 0 navigando a 4 nodi circa di velocità.

Il motore del modello testato era uno Yanmar 75 cavalli che a un regime di crociera di 2500 giri ci ha dato una velocità di 7,6 nodi. Al regime massimo di 3.200 giri ha toccato gli 8,7 nodi. Come opzione si può motorizzare la barca con un 110 cavalla.

 

Redazione

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