Jeanneau Cap Camarat 10.5 WA. La prova

Una stagione ricca di novità da parte di Jeanneau, soprattutto per quanto riguarda il mondo del motore. Arrivano infatti  il Leader 46, nella versione sia con gli IPS che con i tradizionali EFB, la nuova versione del Cap-Camarat 7.5  WA, il Merry Fisher 795 che sostituisce il 755 mentre, tra le big boats, la new entry è il Prestige 680. Da ricordare poi che il Group Bénéteau – Jeanneau ha recentemente acquisito anche Glastron e Scarab, due storici marchi statunitensi.

Ma la novità che forse è più interessante per il mercato italiano e che farà parlare molto di se, è il nuovo Cap Camarat 10.5 Wallkaround. E’ infatti un natante con un’intelligente organizzazione degli spazi sia sopra che sottocoperta che lo rende molto versatile: adatto sia alla tranquilla vita di famiglia (quattro veri posti letto) per gite giornaliere o nei week end, sia ad attività decisamente più sportive, vista anche la tanta cavalleria che porta a poppa (700 HP nel caso della prova) che lo fa arrivare 47 nodi di velocità massima.

La coperta, come ogni walkaround che si rispetti è dominata dalla consolle di guida centrale , questa è massiccia (i sedili a lei dedicati sono tre, decisamente comodi e dal disegno  molto fasciante) e in posizione asimmetrica, con il passavanti di dritta più stretto (e difficilmente utilizzabile) mentre quello di sinistra garantisce un passaggio comodo e sicuro. A prua c’è un prendisole di dimensioni di tutto rispetto, con lo schienale rialzabile e con la fascia centrale in teak (anche lei ricopribile con un cuscino) che regala un piacevole tocco di eleganza. Ben disegnato, come da tradizione del cantiere, il triangolo di prua dedicato all’ormeggio. 

Bene anche il pozzetto e tutta la zona di poppa, con la zona cucina alle spalle dei sedili ben studiata con doppio lavabo, piastra, frigorifero è un’infinita di stipi e cassetti (e una concezione che la rendono utilizzabile anche per chi vuole dedicarsi la pesca d’altura).  Il tavolo centrale si può smontare e nascondere sotto al pagliolato ma, da montato, grazie alle panche laterali a ribalta, ospita a pranzo sei persone abbastanza comode. Pieni voti anche per quanto riguarda l’accesso al mare, che avviene sulla sinistra (sempre sfruttando la pianta asimmetrica della barca): largo il passaggio al lato del divanetto a L e ben disegnata anche la scaletta che porta in acqua.

Un piccolo miracolo avviene invece sottocoperta: le murate piuttosto imponenti e anche il prendisole di prua collocato decisamente in alto, regalano altezze sorprendenti al “piano di sotto”. Il risultato è quello di avere alla fine due locali notte: uno a prua tradizionalmente ricavato dal tavolo di prua abbassabile; uno a poppa sotto al pozzetto (dimensioni buone, così come l’aria sopra al materasso, ma accesso piuttosto scomodo e di certo riservato ai più piccoli di bordo); un bagno con box doccia separato, altezza sopra i 180 cm e spazi da barca da 12 metri.
C’è anche un cucinino, che rende il 10.5 WA utilizzabile per gite più lunghe anche nelle giornate di brutto tempo ma, a nostro avviso anche superfluo, vista la comodità di quella in coperta. Molto meglio, invece, scegliere tra gli optional i T-top rigido.

La prova

 

Alla base di tutto c’è una bella carena dell’americano Michael Peters, con doppio step e carena centrale (si vedono bene nei rendering a fine prova). Da un lato sono assicurate ottime velocità di punta (un chiodo fisso di Peters, che arriva dal mondo delle competizioni) ma, soprattutto regalano un ottimo handling.
La nostra prova l’abbiamo fatta un giorno abbastanza impegnative, con vento teso e mare mosso nel golfo di Cannes, e anche con un carico notevole (7 uomini grandi e grossi e il 70% di carichi liquidi) : il 10.5 è una delizia da pilotare, sia per la buona spinta dei V8 Yamaha, per 700 HP in totale, ma anche per questo scafo che fa disegnare traiettorie precise, stacca ben in fondo la scia e che lascia la coperta asciutta anche quando ci lascia andare un po’ troppo sulle manette.

Dicevamo dei 47 nodi di massima, che certamente stupiscono (ottenuti lavorando parecchio sui trim e sfruttando l’onda, cosa da fare solo se si ha una bella dimestichezza con questo genere di barche), con una guida “normale” in queste condizioni si toccano i 43/44 nodi, comunque decisamente non male,visto che si tratta di una barca da crociera di dici metri  con quattro posti letto. Per chi vuole viaggiare al massimo risparmio l’andatura  si attesta sui 4.000 giri a circa 24 nodi, e qui si riesce a stare al limite dei 100 litri/ora di consumo. Più consona alle caratteristiche della barca è invece una velocità di crociera è sui 4.500 giri, a circa 32. nodi. Qui il comfort di navigazione è ancora ottimo e anche i consumi sono, visti i tanti cavalli, decisamente buoni: circa 132 litri/ora. E, soprattutto, si comincia a valorizzare bene l’accoppiata vincente tra una buona carena e la bella erogazione dei due V8 giapponesi.

 

Jeanneau Cap Camarat 10.5 WA – La scheda tecnica

Lunghezza f.t. 10,57 m (con  plancia di poppa)
Lunghezza f.t. 10,00 m (senza plancia di poppa)
Baglio max 3,21 m
Massa a vuoto ca. 4.250 kg
Pescaggio 0,86 m
Motori della prova: 2 x Yamaha , 350 HP V8
Altre motorizzazioni:  2 x Yamaha , 300 HP V8
Serbatoio carburante 2 x 400 litri
Serbatoio acqua dolce 160 litri
Cassa acque nere 95 l
Posti letto 4
Categoria CE B 8 – C 10
Design Sarazin Design/Michael Peters design./Jeanneau Design
Prezzo base: Euro 70.000, IVA e motori esclusi
Prezzo coppia notori IVA inclusa, con incentivi Yamaha fino al 30 giugno, Euro 53.810
Contatti: www.Jeanneau.com/it

Jeanneau Cap Camarat 10.5 WA – Le prestazioni

 

Giri/minuto Velocità (nodi) Consumo (lt/h)
600 3,5 6
1000 5,3 12
1500 6,9 22
2000 8,4 38
2500 9,3 56
3000 11,3 84
3500 16,2 98
4000 24,0 105
4500 32,5 132
5000 38,8 176
5500 42,9 224
6100 47 260

Velocità minima di planata: 18 nodi – condizioni della prova:  7 persone a bordo, mare poco mosso, carichi liquidi 70%.

 

Luca Sordelli

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