Dopo un fine settimana di burrasche, Cannes si presenta quasi estiva in questo scorcio di aprile. Due giorni appena trascorsi con mare grosso, vento e pioggia, che i marinai della Jeanneau hanno passato a portare fuori e dentro decine di potenziali clienti giunti nella cittadina francese per provare le varie barche a vela e motore prima di decidere per un eventuale acquisto.
Racconti venati di soddisfazione, quella tipica di chi va per mare in condizioni difficili, e di chi è orgoglioso del proprio senso di appartenenza a una squadra: “Segno che le nostre barche sono davvero buone“, ci dicono in banchina.
Affermazione impegnativa che ora sarà il caso di motivare.
Partiamo dal design. Vittorio e Camillo Garroni, storiche firme per Jeanneau, hanno esperienza e autorevolezza da vendere, e su questa versione sport del 680 Flybridge, sembra che l’abbiano fatta pesare tutta, imponendo una visione di eleganza e stile tutta italiana senza nessun altra contaminazione. E’ semplicemte, la nostra, una deduzione del tutto gratuita, ma la differenza sul piano estetico fra il 680 Flybridge classico e la versione Sport è abissale.
Le linee si inclinano, fino a slanciare la silouette della barca che sembra distendersi sull’acqua e si congiunge allo scafo regalando armonia all’intero manufatto. Se era l’idea di un carattere sportivo che si voleva attribuire alll’immagine di questa barca, ci si è riusciti, mantenendolo però nell’alveo dell’eleganza.
Primo fra tutti, sul lato di dritta, celato da uno sportello immediatamente prima dell’ingresso, è collocato un joystick per manovrare in ormeggio direttamente dal pozzetto, con una visibilità totale. Quindi due verricelli elettrici posizionati sui due lati ad un’altezza ottimale per mettere in tensione le cime d’ormeggio.
Una volta all’interno, ci ferma un istant
Ampie finestrature, realizzate in modo che sembrino avvolgere tutta la sovrastruttura senza soluzione di continuità, tettuccio sulla postazione di guida apribile, ampia porta di ingresso vetrata. Ne deriva un ambiente in grado di offrire il massimo della protezione e nello stesso tempo una grande apertura, anche visiva, verso l’esterno.
Quindi, muovendo qualche passo verso prua, il terzo ambiente: un salotto vero e proprio arredato con un ampio divano a U che vede delimitato il suo spazio dalla plancia di comando interna. Come sempre è in navigazione che si apprrezzano alcune cose in questa vitale zona della barca. Possiamo già elencarle: seduta a due posti regolabile, timoneria anch’essa regolabile in altezza, tre schermi della Ray Marine attraverso i quali si ha una lettura completa dei dati di navigazione e funzionali della barca, e, molto apprezzabile, la porta laterale a dritta per un accesso rapido sul passavanti.
Alla zona notte s
La cabina Vip si distingue da quella armatoriale per le dimensioni un po’ ridotte e per la collocazione del letto, sempre centrale, disposto lungo l’asse longitudinale. Anche questa ha il suo accesso al bagno privato con doccia e vasca da bagno come quella armatoriale.
Infine la terza cabina prevede due letti separati con la possibilità di trasformarli in un unico letto matrimoniale, mentre il bagno ha l’ingreso esterno sul corridoio.
Una cabina riservata all’equipaggio è collocata a poppa del pozzetto con ingresso attraverso una porta stagna sullo specchio di poppa ed è dotata di due letti singoli.
Ma non arretra di un passo sul piano della completezza delle attrezzature e del comfort. Partendpo dalla poppa, dove è stata realizzata una dinette con divano a U che avvolge un tavolo in teak trasformabile in un unico grande prendisole. Verso prua, troviamo sulla dritta il mobile cucina con un frigorifero da 30 litri, il grill e un lavandino. Infine la postazione di guida con due sedute per pilota e secondo e la ripetiziopne di tutta la strumentazione della plancia interna.
Usciamo dal porto di Cannes manovrando dalla postazione interna con cui prendiamo confidenza. Sedute e volante regolabili ci mettono a nostro agio. Prima di tutto apprezziamo la visibilità esterna, molto buona, priva di zone d’ombra generate a volte dai montanti. Sul Prestige 680 Fly Sport il colpo d’occhio sull’esterno è sempre molto ampio.
Fuori dal porto le condizioni meteo sono fin troppo buone: si è alzata una brezza dal mare con una leggerissima increspatura. Passiamo subito sulla modalità sincronizzata delle manette in modo da utilizzarne solo una e al sistema automatico dei trim che ne regolano la posizione in base alla velocità. Le condizioni del mare ci permettono questo lusso.
E mentre diamo manetta per portarci a 2000 giri, subiamo un fashback che ci porta indietro di diversi anni, quando durante la prova di un Prestige, la silenziosità non era stata una nota positiva. A regime di crociera apriamo il tettuccio e l’ampia porta di ingresso dal pozzetto, rilevando una insonorizzazione davvero buona della cabina. Con tutto aperto, possiamo continuare a conversare con un tono di voce normale.
Portiamo la manetta a fondo corsa: la velocità sfiora i 30 nodi con la barca che ha il pieno di gasolio e 7 persone a bordo.
Disattiviamo il trim automatico e testiamo la planata. Trim negativo, manette a fondo corsa e in nove secondi a 16 nodi, il Prestige 680 Flysport stacca la scia dalla poppa e plana con la prua verso l’isola di Santa Margarita.
Quando rientriamo in porto è un piacere muoversi per assistere il comandante nella manovra di ormeggio. Il joystick interno aziona i due Volvo Ips 900 in combinazione con il bowthrust, portando la barca esattamente allineata al pontile dove diamo le cime a terra. Non c’è nemmeno bisogno di passare al joystick in pozzetto, l’accosto è all’inglese. Fin troppo facile.
Condizioni della prova. La prova è stata condotta di fronte a Cannes, con mare calmo, regime di brezza, 7 persone a bordo, carburante al 90%, acqua 30%.
Lunghezza f.t. | 21,46 mt |
Larghezza | 5,33 mt |
Immersione | 1,58 mt |
Dislocamento | 39,600 kg |
Carburante | 3,450 lt |
Acqua | 920 lt |
Motorizzazione | 2 Volvo Ips 900 |
Giri/min | Vel nodi | Consumi l/h |
500 | 5 | 11 |
1500 | 15 | 140 |
2000 | 22 | 230 |
24000 | 29,7 | 334 |
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