La partenza si avvicina, l’equipaggio è impaziente e la barca è pronta, la nuova sfida del maxi-trimarano Sails of Change è alle porte: circumnavigare il pianeta senza assistenza e senza scalo, in poche parole: il Jules Verne Trophy. Un traguardo già raggiunto in passato dalla Sails of Change che ha detenuto il record dal 2012 al 2017, ma che quest’anno ha tutto il desiderio di riconquistare.
Una sfida inedita e senza l’utilizzo di combustibili fossili a bordo, quella di Yann Guichard, Dona Bertarelli e il loro equipaggio, che nasconde in sé anche un grande messaggio per la conservazione degli ecosistemi marini e terrestri.
Il prossimo 24 ottobre parte il conto alla rovescia, in attesa del momento giusto per mollare gli ormeggi, quando le condizioni meteo saranno favorevoli la barca raggiungerà Brest, da dove partirà la gara. Una vera e propria corsa contro il tempo che ha l’obiettivo di terminare in meno di 40 giorni, 23 ore e 30 minuti, il record in carica dal 2017 ad oggi. Una sfida non facile come sostiene anche Yann Guichard:
È un obiettivo sportivo assoluto, un record straordinario, un tempo difficile da battere, che è stato dimezzato nello spazio di 30 anni.
Questa sfida sportiva e umana è frutto di anni di lavoro e di cooperazione dell’equipaggio che ha visto l’inserimento anche di nuovi volti, di recente. La magnifica avventura della Sails of Change è un lavoro di gruppo, un impegno fisico e mentale, una “sfida nella sfida” come ammette anche lo skipper:
Non ci sarà un motore termico a garantire il funzionamento dell’elettronica, dei mezzi di comunicazione, del dissalatore e del riscaldamento dell’acqua per il cibo. Per sopperire a questa mancanza, abbiamo a bordo pannelli solari, due turbine eoliche e una fuel cell a metanolo.
Il team è composto da nove persone oltre a Yann Guichard e Dona Bertarelli ed è un gruppo di appassionati che condivide gli stessi valori, esperti regatanti e oceanici con la quale condividere impegno e solidarietà. Il maxi-trimarano protagonista di questa avventura è un multiscafo varato nel 2008 e nato per essere performante. Con i suoi 37 metri di lunghezza e i suoi 23 metri di larghezza, Sails of Change è il più grande trimarano da regata oceanico mai costruito, che ha ottenuto importanti risultati in molteplici competizioni oceaniche e regate, compreso il Trofeo Jules Verne fino a pochi anni fa.
L’impegno che questa regata vuole dare non è solo in termini sportivi ma anche ambientali, mossi dall’obiettivo che anche Spindrift e tutte le altre barche della scuderia hanno: Sails of Change condivide il 30×30. L’iniziativa a cui aderiscono più di cento paesi, che si basa sul tutelare e proteggere almeno il 30% delle aree del pianeta, terrestri o marine, andando ad agire su l’inquinamento, la deforestazione e gli altri fattori che stanno distruggendo il nostro ecosistema. Dona e Yann sono ambasciatori dell’Unione internazionale per la conservazione della Natura e con questo spirito e questa iniziativa solcheranno i mari di tutto il mondo, unendo la più grande sfida oceanica alle imminenti misure per preservare il pianeta, facendo del Trofeo Jules Verne un importante messaggero per tutti.