Sono diverse le cose interessanti che riguardano il progetto del motor yacht K40, una navetta di 40 metri della tipologia “light Ice class” la cui costruzione sta per cominciare.
La prima, almeno per noi, è che tanto il progetto che la costruzione avranno firma italiana. Lo Studio Sculli di La Spezia ha progettato il K40 secondo le non facili direttive dei futuri “armatori”, la Floating Life gruppo svizzero specializzato nella gestione, charter e vendita di super e mega yacht: lo yacht deve essere in grado di affrontare lunghe navigazioni, sia in Mediterraneo che in oceano, e anche di avventurarsi nei mari più freddi. Una volta approvato il progetto, è partita la caccia al costruttore: la selezione tra dieci cantieri di tutto il mondo è ricaduta sui CCN – Cerri Cantieri Navali (Gruppo Gavio), che si sono aggiudicati il lavoro per il buon rapporto qualità-prezzo, ma anche per la disponibilità a realizzare un progetto complesso, interamente customizzato sulle esigenze del cliente.
Proprio il cliente è l’altro punto interessante di questo progetto. Nessun nababbo che vuole il giocattolino, ma una grossa società di charter con sede in Svizzera, che possiede e gestisce numerosi mega yacht affittati per le vacanze dai suddetti superricchi. D’altra parte si sa che possedere una barca non è molto conveniente a meno che non si navighi parecchio, e le grandi società di charter si prendono carico di tutte le incombenze fastidiose per gli armatori nella gestione di una “barca-azienda”: gestione della flotta e degli equipaggi, prenotazioni, lavori, spostamenti, etc.
Le società di charter hanno anche una notevole esperienza in merito a quello che il mercato richiede, e non di rado sono coinvolte nella progettazione di nuove imbarcazioni per portare la loro conoscenze nei progetti. Stavolta hanno fatto tutto da soli, insieme allo Studio Sculli, per disegnare una nave che possa fare il giro del mondo e accontentare i vacanzieri più capricciosi.
K40 sarà lungo 41 metri e largo 9, avrà la carena in acciaio rinforzato (studiata e testata con sofisticati modelli di dinamica dei fluidi) e la sovrastruttura in alluminio (che verrà sottoposta a test aerodinamici). Accurati studi sono stati compiuti anche per testare le linee di carena, le parti tecniche, la sala macchine e gli impianti alle esigenze di lunghe navigazioni che la barca dovrà affrontare.
Le richieste dei futuri clienti sono invece individuabili nel design degli interni, nel largo utilizzo di vetro sulle pareti delle tughe, nella presenza di un ponte interamente armatoriale, e negli immancabili (su yacht di queste dimensioni) spazi per godersi il mare: garage per tender e giochi, cinema nella beach area, bar, barbecue e zone pranzo all’aperto e larghe aree prendi sole.