di Sara Teghini
Abbiamo scovato una bella storia grazie agli amici di Yachting Magazine (una delle più antiche riviste di yachting, pubblicata dal 1907), e ve la riportiamo. È la storia di come tutti noi siamo arrivati a muoverci liberamente sull’acqua con i nostri amati motori fuoribordo, ma comincia con una irresistibile voglia di gelato…
Si narra che nell’estate del 1906 un giovane macchinista 29enne, Ole Evinrude, abbia invitato un’amica per un pic-nic su un’isoletta a circa un miglio di distanza dalla riva su un lago del Wisconsin. Ovviamente ci si poteva arrivare solo in barca, remando: il che era anche un’ottima tecnica di seduzione (ancora consigliata! ndr.), ma risultò un po’ meno efficace quando alla ragazza, Bess, venne una gran voglia di gelato. I remi non si dimostrarono abbastanza veloci e Bess mangiò un gelato sciolto arrivato dopo troppo tempo.
Pare sia stato questo l’episodio che ha ispirato Ole Evinrude a costruire, nel 1909, un motore fuoribordo da 1,5 cavalli che poteva far muovere una piccola imbarcazione ad una velocità compresa tra i 3 e i 6 nodi. Non era il primo motore fuoribordo: Cameron Waterman nel 1906 ne aveva già prodotto uno, e altri ci stavano lavorando da quando erano stati introdotti i motori a combustione. La differenza tra gli altri fuoribordo e quello di Evinrude la fece Bess che, da brava donna attenta al futuro, capì subito che dell’invenzione si doveva fare qualcosa di concreto e cominciò a passare parola ben aldilà dell’officina in cui Ole lavorava e costruiva i propri motori.
Fu sempre Bess a capire che presto i clienti, così come lei era stata esigente per il gelato, sarebbero diventati esigenti per i motori fuoribordo, e la coppia si impegnò a migliorare costantemente il prodotto. I problemi di stivaggio furono risolti progettando un motore pieghevole. I problemi di rumorosità e usura delle parti furono risolti inventando la protezione esterna. E così via: motori fuoribordo sempre più veloci, più potenti, sempre più grandi, poi sempre più piccoli, sempre più leggeri, sempre più ecologici, ancora fino a oggi.
Alla fine, ovviamente, Ole e Bess si sono sposati.
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