I plotter cartografici Raymarine Axiom e Element, dotati di sistema operativo Lighthouse versione 3.12 o superiore, possono utilizzare le nuovissime carte Lighthouse, redatte da Raymarine sulla base della cartografia ufficiale di diversi istituti idrografici internazionali. Promettono una facilità d’uso superiore alla media con un dettaglio piuttosto elevato: le abbiamo installate sull’Axiom 7, in dotazione sul Daydreamer. La “Crociera delle 1000 miglia in Tirreno” é un’occasione perfetta per testare le nuovissime carte nautiche Raymarine, appena lanciate sul mercato.
Dobbiamo fare un passo indietro. L’installazione può avvenire in due modi: si può acquistare la cartografia Lighthouse pre-caricata su una scheda Micro SD, semplicemente caricarla sullo strumento e aggiornarla all’ultima versione, oppure scaricare la cartografia su una scheda Micro SD vergine dal sito Chart Store di Raymarine, indicando la zona e gli eventuali punti di interesse premium disponibili. Una procedura non complessa che dura al massimo un paio d’ore, da attuare però con attenzione. Ad oggi le carte disponibili coprono Italia,
Accendiamo il Raymarine Axiom 7: dopo il logo di benvenuto, viene visualizzata una schermata che propone la scelta degli schermi utilizzabili, per esempio, cartografia, radar, strumenti, pilota, vento, telecamera, e gli schermi suddivisi che visualizzano due diverse funzioni insieme. La scelta delle schermate é completamente personalizzabile allo scopo di rendere l’esperienza d’uso più efficiente possibile.
Tocchiamo il display touch e selezioniamo la cartografia che, quasi immediatamente, viene visualizzata, buon segno, significa che il motore informatico riesce a gestire bene la grande mole di dati. La prima schermata propone la posizione della nostra barca secondo l’ingrandimento lasciato nell’uso precedente. Zoomiamo in modo che sia più chiara la sua lettura, notiamo la presenza delle classiche batimetriche delle versioni cartacee, a 5, 10, 20, 50 etc cui siamo abituati da sempre, e la visualizzazione dei fondali da zero fino a 10 metri in colore azzurro, molto utile essendo questa la fascia migliore per l’ancoraggio. Nel menù di settaggio della carta Lighthouse Raymarine possiamo scegliere i limiti per i bassi fondali, il limite di sicurezza, il limite di profondità e la sfumatura: noi abbiamo scelto rispettivamente 3, 6 e 10 metri. Inoltre, abbiamo notato la possibilità di registrare su una SD card i dati di profondità e di posizione durante la nostra navigazione, nel nostro caso lasciamo deselezionata questa funzione. Per un miglioramento della precisione, indichiamo come mezzo metro la profondità del trasduttore rispetto alla linea di galleggiamento.
Ci sono poi molte voci per la personalizzazione, ma prima focalizziamoci sull’uso della carta.
Vogliamo creare un waypoint da memorizzare per essere utilizzato più volte? Niente di più facile: si individua il punto sulla mappa, si tiene premuto il dito e compare un menù sul quale possiamo scegliere se collocare il waypoint, se selezionare il punto come destinazione della rotta (go to) o utilizzare il punto per creare una rotta spezzata. Piuttosto semplice e veloce. Dal menù si può raggiungere la schermata di gestione dei waypoint, dove possiamo modificarli o cancellarli a piacere.
La procedura iniziale é identica: una volta inserito il primo waypoint e selezionato “crea rotta”, ogni punto toccato sulla mappa produce un nuovo waypoint e lo collega alla rotta in creazione. Semplice anche questa operazione, ma naturalmente é necessario andare a controllare in ogni punto della rotta creata che non ci siano pericoli sulla via, tracciando lo strumento solo una linea dritta da punto a punto. La rotta creata viene memorizzata nell’apposita sezione ed é modificabile in ogni sua parte. Per esempio, nella lunga traversata da San Vito lo Capo, in Sicilia, a Villasimius, in Sardegna, abbiamo creato una rotta fatta da 5 elementi: dalla rada al faro di San Vito Lo Capo, la traversata, il passaggio tra l’isola dei Cavoli e Capo Carbonara e l’arrivo a Villasimius. Impostarla é stato uno scherzo, ma bisogna fare ben attenzione a controllare costantemente il tragitto. Alla partenza é stato sufficiente richiamare la rotta memorizzata e premere l’avvio del pilota automatico.
Raymarine ha dichiarato recentemente che stanno lavorando alla funzione di Auto Routing, ovvero di rotta automatica da punto a punto, che semplifica enormemente la gestione delle tratte da navigare ed aumenta anche la sicurezza perché evita sviste o errori di impostazione. Ci auguriamo davvero che questa utile funzione arrivi presto.
Con la funzionalità di gestione della navigazione mediante pilota automatico, che si attiva semplicemente cliccando sull’icona a forma di timone, possiamo interfacciare il pilota automatico al cartografico in modo che segua una rotta definita: un piccolo schermo tipo pop up visualizza l’angolo di barra e permette la modifica della rotta. Se la rotta é una spezzata, lo strumento chiede la conferma ogni volta che si giunge al cambio rotta, sicuramente una funzione comoda e pensata in nome della sicurezza.
Raymarine ha recentemente lanciato sul mercato la cartografia Lighthouse, questo rappresenta il primo test in mare su lungo periodo. Dobbiamo dire che, dopo averla utilizzata per qualche mese, ci é sembrata già piuttosto matura e completa. Abbiamo apprezzato la facilità e la fluidità d’uso, la visualizzazione ben chiara degli elementi e i menù testuali che compaiono per arricchire di informazioni una carta che, di partenza, é abbastanza scarna. Soddisfatti per ora del prodotto allo stato di fatto, attendiamo i prossimi aggiornamenti che promettono essere piuttosto corposi ed importanti.
Sito web Raymarine: www.raymarine.it
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