Con il Lobster 35, esposto quest’anno ai Saloni, Gagliotta rivede le linee riproporzionando in chiave moderna un modello di imbarcazione iconica in grado ancora di stupire il pubblico per fascino e bellezza. Qualcosa del genere mancava al Nautico: lo chiedevano gli intenditori, stanchi dei design ultra moderni e soprattutto desiderosi di una barca davvero marinara, piuttosto che modaiola.
Gagliotta risponde bene ai grandi produttori industriali del diporto, che tendono a ingigantire tutto nei numeri e nelle lunghezze. E lo fa tramite un’esperienza artigianale, nata 70 anni fa a Napoli, città marinara per eccellenza. In Gagliotta lavorano persone competenti che confermano in modo assoluto, anche all’estero, la validità del mercato italiano nel diporto. Quanto alla filosofia, lo ripetiamo, il cantiere di Torre Annunziata esaudisce il desiderio di mare dell’armatore, con un’imbarcazione pensata per la navigazione e non per le mode vezzose del momento.
Qualità dei materiali, ma non solo. Perché Gagliotta è famoso anche per le sue carene “asciutte” e performanti, che confermano un’esperienza tramandata da generazioni. E nel caso del Lobster 35, l’architettura nautica è affidata a Fabrizio Marzocca, ingegnere e collaboratore del cantiere Gagliotta.
Otter a Genova il “Sea and Roll”
All’ormeggio in tutto il suo splendore luccicante di un verde marino lievemente pastello, la Lobster 35 Otter che abbiamo visto a Genova, rievoca senza dubbio il design vagamente anni 50. Un fascino tutto “sea ‘n roll”, se ci consentite il facile accostamento. Ma le forme morbide richiamano anche i disegni del decennio successivo, quando presero piede i lamellari arrotondati da mettere poi sullo stampo. E così fatti i lamellari durano pressoché in eterno. In più questa sinuosità nautica è evidente, oltre che nelle linee dell’imbarcazione, sul tettuccio apribile a mano e completamente in vetroresina.
I capobanda, in legno di mogano riverniciato a dovere almeno dieci volte, accolgono i tientibene alti, che circondano la prua partendo a mezzanave. L’imbarcazione trova i suoi ambienti di bordo esterni ben separati nel pozzetto e nel ponte di prua, dove è nascosto il verricello per salpare l’ancora. Perciò i passavanti del Lobster 35 sono leggermente sottili, forse per aumentare lo spazio nel pozzetto dove, a proposito, c’è un tavolo a movimentazione elettrica, che azionando i comandi in plancia, scompare a raso con la coperta.
E il tek è posato abbondantemente su tutto il pagliolo con uno spessore da 1,2 centimetri, il legno esotico spicca cominciando dalla plancetta poppiera, che è dotata di un sacrosanto maniglione per issarsi le reni a dovere dopo un bagno rigenerante.
La postazione di comando avanzata, non tradisce le linee vintage tipiche dei lobster, con in plancia il timone in mogano e una pulsantiera classica e di facile intuizione. Da qui si salpa l’ancora e si gestisce la sentina, luci e quant’altro. La motorizzazione prevista nell’Otter ormeggiato a Genova, è un motore diesel Mercury 3.0 L 270 HP V6. Ma si può pensare anche a un Volvo Penta D4 3.7 270 HP. Stando a quanto riferisce il cantiere, il Lobster 35 raggiunge una velocità massima di 31 nodi, l’andatura consigliata in crociera è di 26 nodi.
Il comfort a bordo è totale, a partire dal pozzetto al quale le murate offrono un’ottima protezione ai naviganti. L'”esigenze marinare” includono infatti, che a bordo del Lobster 35 gli ospiti non vedano arrivare schizzi. Le spalliere e le sedute poi sono comode, per rilassarsi a bordo durante una giornata di mare come si deve. Ciò non è da trascurare e apre un annoso dibattito, su come molti cantieri credano che in coperta si possa stare soltanto “sdraiati” a prendere il sole… Confermate?
Lobster 35 grande stile e sotto è come una “spider”
Si naviga comodamente quindi sul Lobster 35, nato apposta con una carena performante in grado di sfidare anche un mare formato. A ciò si aggiunge una vivibilità esterna in grado di accomodare 10/12 persone. Andando sottocoperta il Lobster 35 si trasforma in una “spider” dotata di uno spazio aperto, che accoglie due persone nel letto posizionato a prua, senza tralasciare il bagno separato e la tanta luminosità fornita dall’oblò prodiero.
Ci spiega Renato Martucci, socio e mente innovatrice del cantiere Gagliotta, che il Nautico di Genova «è andato bene, ma sono mancati i clienti esteri che abbiamo intercettato di più a Cannes». Quanto alla produzione, da Gagliotta ci confermano che saranno costruite massimo 10/12 Lobster 35 all’anno, e questi sono i numeri di una produzione artigianale vera, non ci aspettavamo di più.
Consegne: le Lobster 35 arriveranno i primi mesi dell’estate 2022. Tanta esportazione, perché il 50 percento va negli States, Olanda e Germania, che rappresentano i mercati di riferimento. E funziona l’e-commerce: «Cominciamo a vendere anche via internet, i clienti acquistano le barche senza vederle fino a quando sono in acqua», afferma entusiasta Martucci.
Oltre alla linea ‘Fisherman’ che è «il cavallo di battaglia del cantiere», fra le novità c’è in costruzione un 52 piedi e forse lo vedremo a Genova in tutta la sua bellezza firmata Gagliotta. Quanto costa il Lobster 35? 430mila euro di listino più accessori.