L’ultima parte del nostro raid è stata la più impegnativa. Sia nell’attraversamento dalla Sardegna all’Elba, e poi da Portoferrraio a Genova, abbiamo incontrato mare decisamente formato, vento e anche pioggia.
Il nostro LTN Diamond 34, i due Suzuki DF 300 e il trio dell’equipaggio: Emanuele Ferraris di Celle, giornalista, Ezio Agazzi di LTN e Tommaso Paganoni proprietario, insieme alla famiglia, del battello.
In banchina, sotto il padiglione B, ci aspetta il fratellino minore del Diamond 34, il Venom 26, di cui abbiamo pubblicato la prova poche settimane fa. Anche lui è realizzato, scafo e coperta, in alluminio.
Nel complesso sono stati tre giorni di navigazione, 5 tappe, condizioni meteo assolutamente variabili: dalla calma piatta allo Scirocco, passando per il Maestrale formato e anche tre metri d’onda. Abbiamo viaggiato in media a 25 nodi di velocità (ma toccando punte di 46!) e consumando in media 25 litri ora per motore. Non male per un battello di queste dimensioni!
In banchina a genova ad aspettarci c’era ad aspettarci anche buona parte del resto della famiglia Paganoni, gli aarmatori. Indovinate quale dei tre era in barca con noi!
Ecco il video finale all’arrivo a Genova!
Cronaca di Emanuele Ferraris di Celle. Eccoci a terra, all’isola d’Elba, dopo una traversata dalla Sardegna a bordo dell’LTN 34 Diamond. Dell’esperienza di navigazione della nostra prova lunga 500 miglia abbiamo già scritto molto, ora possiamo darvi qualche dettaglio tecnico su come naviga (veramente) questo battello.
Costruito interamente in alluminio marino 5083, il 34 Diamond fa di leggerezza e rigidità i suoi punti di forza. Il dislocamento a vuoto è di circa 2,5 tonnellate, che nelle nostre condizioni di carico (3 passeggeri, serbatoi pieni) diventano poco più di 3.
Possiamo anticiparvi i primi numeri di una prova che potrete leggere nella sua completezza fra pochi giorni, dopo la presentazione di LTN 34 Diamond al Salone di Genova. Abbiamo rilevato le prestazioni fuori dal golfo di Arbatax, con circa un metro di onda morta coperto da onde di 30-50 cm date dal vento di scirocco delle ultime ore. Insomma mare “confuso”, impegnativo. Una bella prova per la carena che, grazie ad una prua affilatissima, garantisce un’impatto molto morbido sulle onde, mentre si evidenzia con tutti i suoi pregi la rigidità della costruzione in alluminio nei cambi di direzione, che sono immediati e precisi a seconda degli input sul timone.
Abbiamo toccato i 46 nodi, nelle condizioni di carico di cui sopra, con i due Suzuki DF 300 AP che giravano a 5.800 giri richiedendo 90 litri/ora ciascuno. Il consumo cala drasticamente ad andature più umane, per esempio a 29 nodi e 4000 giri i due V6 si accontentano di 35 litri all’ora per uno.
Aggiungo solo che la successiva traversata, da Olbia a Portoferraio dove mi trovo mentre scrivo, ci ha visto navigare per 4 ore in mezzo a onde di 2-3 metri. Non un test breve, quindi, né semplice: dovevamo arrivare entro le 17 all’Elba! Volete sapere in che condizioni siamo arrivati? Beh l’avrete già intuito dalle nostre facce se state seguendo il diario di bordo… in ogni caso sappiate che ci siamo litigati il timone!
Ora ci aspetta la sosta di Piombino per incontrare il dealer locale Suzuki Marine e poi ultima tappa del nostro raid Marsala-Genova. Arriveremo nel pomeriggio al Salone per lasciare il 34 Diamond al suo stand, in fase di allestimento. È prevista pioggia forte, vi aggiorneremo…
La sosta ad nella città sarda, come previsto, è stata l’occasione per incontrare Silverio Fresi titolare di Sea Motors, distributore esclusivo di Suzuki per la Sardegna. Noi abbiamo avuto modo di provare a fondo, in questi due giorni, i DF 300 AP e ne abbiamo apprezzato le qualità in navigazione a partire dai consumi veramente contenuti e dall’assenza di qualsiasi vibrazione molesta. Fresi ci racconta alcune caratteristiche tecniche di questo V6 nipponico.
Suzuki DF 300 AP – la scheda tecnica
Tipo: | 4 tempi DOHC, 6 cilindri a V 55°, 4 valvole per cilindro – VVT System |
Cilindrata: | 4.028 cc. |
Versione gambo: | XL 635 mm; XXL 762 mm |
Alesaggio per corsa: | 98 x 89 mm |
Potenza fiscale: | 32 cv |
Regime di utilizzo ottimale: | 5.700 – 6.300 giri/min |
Sistema di alimentazione: | Elettronica Multipoint Sequenziale |
Alternatore: | 12V – 54A |
Avviamento: | Elettrico |
Carburante: | Benzina Senza Piombo |
Capacità coppa olio: | 8,0 litri |
Cambio: | A – F – R (gestione elettronica) |
Elica: | In acciaio di serie |
Elica standard: | A scelta al momento dell’acquisto |
Possibilità passo elica: | 15” ÷ 27.5,” |
Rapporto al piede: | 2,08 : 1 |
Dispositivo di assetto: | Trim &Tilt con Tilt Limit |
Peso: | DF300APX 274 Kg, DF300APXX 279 Kg |
Versione gambo importate: | Ultralungo (X) – Ultra-ultralungo (XX) |
Oggi prima parte dell giornata “tranquilla”, con trasferimento da Arbatax ad Olbia, 65 miglia. Partenza presto, alle sette e diciassette del mattino, il tempo sta decisamente cambiando, al meno in questo tratto di costa. Stanotte ha piovuto. Appena mettiamo la prua fuori dal porto vediamo proprio davanti a noi, lontano, un bel temporale. Per il momento comunque ancora poca onda morta di meno di un metro di altezza, il vento è molto leggero 5/6 nodi. Condizioni in cui il nostro Diamond 34 di LTN viaggia in assoluta tranquillità.
Un po’ per l’umido, un po’ per l’orario e un po’ perché le condizioni meteo sono nel complesso variate a bordo c’è un bel fresco… siamo tutti ben “inceratati”.
Noi viaggiamo tranquilli, la nostra strumentazione Raymarine ci racconta che navighiamo a 25 nodi, 51 litri di consumo totale dei due motori. Non abbiamo fretta, l’obiettivo è incontrare nel primo pomeriggio il dealer di Suzuki ad Olbia: Sea Motor. La barca si conferma estremamente morbida sull’acqua, viaggiare è un piacere. La chiacchiera a bordo scorre veloce.
Alle 9,40 incrociamo l’Isola della Tavolara, ormai manca veramente poco. Il cielo si sta aprendo e, a questo punto, pare proprio che ci aspetta una giornata di bel tempo. Alle 10 vediamo avvistiamo il faro di Olbia, e poi entriamo nel Golfo che ci accoglie con la sua distesa sconfinata di allevamenti di cozze.
Ora ci aspetta l’incontro con i ragazzi di Seamotor che ci racconteranno nel dettaglio i segreti del 300 Suzuki DF 300 AP. Poi rotta sull’Elba e arrivo previsto a Portoferraio per il tardo pomeriggio.
Per quasi tutta la tratta abbiamo continuato ad avere condizioni ideali. Mare piatto, e quel poco vento che c’era soffiava dalla parte giusta (una bava di scirocco). Una navigazione tranquilla proseguita sui 30 nodi di velocità e poi ridotta a 27, solo per avere un grande margine di sicurezza in termini di autonomia.
Altre impressioni tecniche: abbiamo apprezzato l’installazione dei motori non troppo vicina. Ultimamente si tende ad avvicinarli troppo su molti modelli, per lasciare più spazio calpestabile sule plance di poppa. Questo sul Diamond 34, non accade. Ne guadagnano una scia pulitissima e una grande manegevolezza.
La navigazione è stata praticamente solitaria, la prima barca l’abbiamo incontrata dopo circa sette ore di navigazione (nella foto in alto), a 10 miglia dall’arrivo ad Arbatax. Unici, felici, incontri tartarughe e delfini, incrociati entrambi per due volte, ma che non si sono fatti fotografare.
Dicevamo nel post precedente che la carena è morbidissima… lo abbiamo provato nel migliore dei modi: ci siamo stesi sul prendisole e siamo cascati in un bel sonno lungo e profondo. Il mestiere del “provista” è duro, ma qualcuno dovrà pur farlo.
Le condizioni meteo sono cambiate solo a 10 miglia dall’arrivo. E’ salita rapidamente l’onda fino ad arrivare ad un’altezza di circa un metro e mezzo. E’ salito il vento (circa 15 nodi) e si vedeva avvicinarsi una perturbazione da nord.
Il Diamond queste ultime 10 miglia se le è letteralmente “mangiate”. Abbiamo ridotto la velocità a 20/22 nodi e abbiamo continuato a navigare nell’assoluto comfort. Altra grande dote: la barca rimane assolutamente asciutta.
Siamo entrati nel porto di Arbatax alle 17,13 e subito abbiamo rabboccato la benzina (402 litri sui 450 totali) pronti a ripartire domani. Rotta prima su Olbia e poi sull’Elba.
Pronti, via. Rotta 318°. In una gran bella giornata di sole il nuovo Diamond 34 di LTN, spinto da due Suzuki da 300 HP parte dalla Sicilia per raggiungere Genova, pronto poi a essere esposto per il Salone Nautico. A bordo il nostro Emanuele Ferraris di Celle, che aggiornerà in continuo sul sito e sui social di yachtdigest.com il diario di bordo del raid, con lui Ezio Agazzi uno dei due soci di LTN insieme a Giulio Sottocornola, il fortunato armatore del primo esemplare di Diamond 34.Porto di partenza è Marsala, la barca è pronta. Ieri Ezio l’ha preparata perfezione. L’ultimo passaggio è quello dal distributore dove abbiamo fatto 211 litri di benzina, arrivando così al pieno da 450 che serviranno a nutrire i nostri due V6 Suzuki. Rotta a Nord Ovest su Arbatax sulla costa Est della Sardegna per un totale di 182 miglia. Il vento è poco, circa 5 nodi, e viene dalla direzione giusta per noi, da Sud est e lo avremo quindi in poppa.
Le previsioni meteo danno un moto ondoso contenuto, 20-50 cm. Nel complesso, quindi, condizioni quasi ideali. Stiamo quindi valutando sulla possibilità di alzare leggermente l’andatura media che avevamo previsto, di 25 nodi , salendo a 30. I calcoli sui consumi ci dicono che l’incremento è minimo, non avremmo problemi di autonomia… risparmieremmo anche 2 ore di viaggio.
Dopo poco incrociamo Favignana sulla nostra destra, con il suo castello che spicca sul profilo dell’Isola. Le condizioni meteo sono eccellenti, la strumentazione ci conferma che i consumi dei due Suzuki da 300 sono più che buoni: 70 litri/ora a poco più di 30 nodi di velocità. Prime impressioni di navigazione? La carena è morbidissima, a poppa alziamo una scia perfetta che si stacca molto bene, e molto indietro sulla carena. Nessuna vibrazione. Da Arbatax vi racconteremo tutto nei minimi particolari…
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