Con uno schiacciante 7-1, Luna Rossa batte Ineos Uk e vince la Prada Cup
Domani è un altro giorno ma domani un altro giorno non c’è: Luna Rossa cala il settebello, vince la Prada Cup e accede alla 36edizione della Coppa America. Niente tempi supplementari, dunque: nella quarta giornata di regate, l’equipaggio magistralmente timonato da James Spithill e Francesco Bruni sfrutta i primi due match point a disposizione e chiude il discorso qualificazione, ribadendo la netta superiorità dimostrata nell’arco di tutta la finale, dove ieri Ineos UK era riuscito a strappare il punto della bandiera nell’unico round in cui ha davvero messo in difficoltà Team Prada Pirelli.
Il tabellino complessivo recita 7-1 per Luna Rossa, più forte sia dell’avversario inglese sia delle polemiche sullo stop prolungato causa covid.
Oggi era importante vincere la settima regata per rimettere subito le cose in chiaro e piazzare il colpo del ko nell’ottavo slot: missione compiuta. Con la terza doppietta in questa finale, Luna Rossa alza al cielo quella che un tempo era la prestigiosa Louis Vuitton Cup e andrà sfidare Emirates Team New Zealand in Coppa America: il defender è avvisato.
Prada Cup: vince Luna Rossa, ma onore ai leoni inglesi
Sul campo Alpha, dove tira un vento medio leggero intorno ai 10 nodi, partenza perfetta di Luna Rossa che entra mure a dritta bruciando gli inglesi, costretti a virare e a perdere subito terreno prezioso.
Acciuffato il comando della regata, il vantaggio dei nostri cresce di boa e in boa: i foil lavorano alla grande, l’acqua accarezza la carena e la barca italiana fa il vuoto dietro di sé, portandosi a oltre mezzo chilometro di distacco dagli inglesi quando siamo a metà gara e il resto va soltanto gestito.
Luna Rossa vola di bolina e conclude gara 7 con un vantaggio di 1’45”: un’immensità.
Inizio thriller in gara 8: Ben Ainslie va a tallonare Luna Rossa sull’out di destra, i nostri protestano per l’incrocio ravvicinato al limite della collisione e chiedono la penalità. Penalità che arriva ma a carico di Spithill & Co., rei di aver anticipato la partenza. Team Prada Pirelli, però, non si scompone e al primo crocevia effettua il sorpasso: è il momento della verità e da qui in poi Luna Rossa non può più sbagliare.
Il vento cala e la forbice si allarga: l’AC75 della compagine italiana, che di bolina non delude mai, si smarca definitivamente dalla barca inglese, che a metà match sembra arrancare sui foil.
Luna Rossa, in fuga solitaria, fa pura accademia fino al traguardo e si aggiudica la regata decisiva con 56″ di vantaggio.
I ragazzi del Team Prada Pirelli, guidati a terra da un grande Max Sirena, stappano bottiglie di champagne, Ben Ainslie si complimenta con i vincitori: onore ai leoni inglesi, che con fair play applaudono i nuovi detentori della Prada Cup.
“Complimenti Luna Rossa, complimenti Italia, a Bruni, Spithill e tutto il team – dichiara a fine gara lo skipper di Ineos – Avete regatato molto bene. Noi siamo delusi, ma torneremo e ci rivedremo“.
“Oggi sono state le regate migliori che abbiamo disputato contro Ben Ainslie, è uno dei concorrenti più difficili da battere – spiega James Spithill – Sono pieno di rispetto per Ineos“.
“E’ grandioso, una giornata fantastica per l’Italia. Siamo davvero felici, è stata una finale dura. Adesso siamo pronti per la lotta della Coppa America“, promette Francesco Bruni.
Luna Rossa conquista per la seconda volta le Challenger Series, 21 anni dopo l’indimenticabile successo su America One sempre in Nuova Zelanda, dove dal 6 al 15 marzo proverà a strappare dalle mani dei Kiwi campioni in carica la Vecchia Brocca, il trofeo più antico del mondo. Luna Rossa è entrata nella storia ma non basta: vuole diventare leggenda.