“Heading for the future”, Hydro Tec celebra il 25esimo anno di attività con un’opera “omnia” che include progetti e imbarcazioni, biografia, pensiero e attitudine, del designer e ingegnere nautico Sergio Cutolo la cui penna emotiva si dedica al pubblico in prima persona.
Fondatore di Hydro Tec nel 1995, forte di un esperienza vissuta in Cetena appena laureato, poi dal 1989, a soli 30 anni, come General manager di Baglietto. Sergio Cutolo offre al pubblico la sua storia con “Heading for the Future” (70 euro, 213 pagine, Sagep Edizioni), un volume estremamente esaustivo anche in termini di trattazione della vita dei personaggi che hanno contribuito alla grandezza della nautica italiana e con cui l’autore ha lavorato in condivisione.
Tantissimo infatti il materiale raccolto sotto forma fra l’altro di missive, tal volta anche poetiche, che fanno capolino contestualmente nel testo. C’è quella del figlio di Alcide Sculati, primo grande maestro di Sergio Cutolo nonché viveur ma instancabile creativo di quelle forme bellissime che occupano il mare marchiate Baglietto.
Importante anche il contributo di Luca D’Ambrosio, editore di The International Yachting Media e fondatore di BLive Communication, che ha curato la creatività, la strutturazione editoriale e l’impaginazione di questa grande opera. A lui Sergio Cutolo dedica la prima frase dei ringraziamenti con parole che ci riempiono d’orgoglio: «Lavorare insieme per un anno, alla creazione di questo libro, è stata un’esperienza unica e irripetibile». E Luca D’Ambrosio commenta: «Sergio è come un fiume in piena, non solo perché è inarrestabile ma soprattutto perché è in grado di abbattere barriere e confini con una semplicità imbarazzante».
“Heading for the future” verte instancabilmente sul tema di storia del disegno nelle imbarcazioni da sogno, dove però l’architettura nautica continua a imporsi con i suoi dettami tecnici sempre e comunque. Alle origini di Hydro Tec è proprio questa scienza che poi evolverà anche in quel design dotato di una filosofia “rinascimentale” a cui Sergio Cutolo attinge senza sosta: «Origine, nascita ed evoluzione della Società. Hydro Tec è: «Una bottega rinascimentale dove ingegneria e architettura tornano a essere un’unica disciplina», realizzando quel connubio poetico che rende l’idea azione. Poi il verbo del parlato che si ordina come nella gerarchia organizzando la disciplina di Hydro Tec orientata al progresso attraverso il futuro.
Il gozzo anni 30
Storia avvincente dei super e mega yacht più famosi del mondo, “Haeading for the future” include nella parte introduttiva un excursus che parte dall’adolescenza di un ragazzo che diverrà il noto “Ingegnere” dal parlato accademico però sobrio e altamente comprensibile; colui che ha insegnato a tutti l’architettura nautica, incluso il direttore vendite di Luerssen, Micheal Breman: «Sergio Cutolo è il right-hand man erudito che mi ha insegnato l’amore viscerale per l’architettura navale».
Sergio Cutolo, dicevamo, quando giovanissimo solcava il mare partenopeo prima a bordo di un’imbarcazione a motore in composito. Poi il gozzo anni Trenta di famiglia «dove sotto strati di vernice che copriva il legno bellissimo nel ponte di poppa scoprimmo immortalati i volti dei giocatori del Napoli».
Hydro Tec “Heading for the future” animo marino
La vela, le regate e il vento, per Sergio Cutolo sono come una poesia nautica che unisce tutto d’incontro inspirando sempre la progettazione dei superyacht curati da Hydro Tec.
«È stata una strada lunga e ricca di incontri quella che ho percorso insieme alla Hydro Tec in questi 25 anni», spiega il fondatore. Oggi vanta più di 150 yacht naviganti e «rappresenta una delle poche aziende in grado di proporre un approccio olistico ricomprendendo tutti gli aspetti tecnici e stilistici legati alla progettazione di uno yacht». Di più: «Hydro Tec è figlio delle diverse esperienze che hanno avuto le persone che ci lavorano dentro: ingegneri, architetti e designer, tutti insieme fanno dello studio, un luogo dove l’architettura navale e il design rendono il nostro lavoro virtuoso e creativo». “Heading for the future” esce giusto con la vittoria importata da Aurelia al World Superyacht Award, Flexplorer di Cantiere delle Marche; e in contemporanea al World Yachts Trophies dove, durante il Salone di Cannes, RSY 38 EXP “Emocean”, superyacht dei Cantieri Rosseti, è stato la “Rivelazione dell’anno”. E su entrambi c’è la firma Hydro Tec per quanto concerne la linea esterna, l’architettura e l’ingegneria navale.