Leggi l’articolo in inglese
È del supermilionario russo Igorevich Melnichenko il superyacht a vela più grande del mondo. 142 metri di lunghezza e 91 di altezza per un totale di 400 milioni di euro: questi i numeri folli di Sailing Yacht A, così chiamato affinchè l’imbarcazione risulti la prima nei registri.
Disegnato da Philippe Starck e costruito in Germania, “A” è forse uno degli yacht più brutti mai ideati, degno erede di Motor Yacht A, il discusso yacht a motore varato nel 2008 e sempre di proprietà del magnate russo. Come per M/Y A, anche questa volta le linee disegnate da Starck mancano di eleganza; gli alberi risultano innaturalmente grandi e sproporzionati, con un albero maestro talmente ampio da poter ospitare al suo interno una piccola stanza.
I materiali utilizzati sono certamente all’avanguardia: alberi in fibra di carbonio, scafo in alluminio con inserti sempre in fibra di carbonio per alleggerire la struttura, ponti in teak e vetri a prova di bomba. La chiglia è poi dotata di una vetrata composta da una delle più grandi lastre di vetro curvo mai costruite, con una superficie di 18 mq: un ottimo punto di osservazione subacqueo.
“A” è equipaggiato con elica orientabile e due motori ibrido-diesel per una velocità massima di 21 nodi. Il capitano può controllare l’imbarcazione tranquillamente dal ponte grazie a una lastra di vetro nero touch-screen, mentre una pista di atterraggio per elicotteri è posta su uno dei ben otto ponti in teak dell’imbarcazione. “A” può ospitare 20 passeggeri e un equipaggio che conta fino a 54 membri.
La prima navigazione di prova di “A” si è svolta pochissimi giorni fa nella Germania del Nord, a Kiel, sotto gli sguardi curiosi di chi osservava da lontano. Nonostante il megayacht sia già pronto a navigare, per il completamento degli interni bisognerà invece aspettare molti mesi.
“A” è senza dubbio una manifestazione estrema dell’incredibile sviluppo tecnologico degli ultimi anni, forse addirittura troppo; sicuramente abbastanza da rendere il superyacht di Melnichenko non solo l’imbarcazione più grande ma anche la meno aggraziata e più brutta del mondo.