A causa dell’assenza di vento, le gare della quarta giornata di America’s Cup sono state rinviate, con Luna Rossa e New Zealand fermi sul 3-3
Tra Luna Rossa e New Zealand vince l’assenza di vento. Dopo quasi due ore di attesa, scandite da continui postponed, il comitato organizzatore dell’America’s Cup è stato costretto a slittare la quarta giornata di regate direttamente a domani.
Il regolamento, infatti, vuole che soffino almeno 6 nodi e mezzo per 5 minuti consecutivi per partire, ma oggi nel Golfo di Hauraki il vento si è sempre attestato ben al di sotto del minimo sindacabile, spirando intorno ai 5-6 nodi, troppo pochi per consentire alle due barche volanti di decollare sui foil.
Gare, dunque, inevitabilmente rinviate, con Luna Rossa e il defender neozelandese che hanno accettato di buon grado il verdetto meteorologico.
Una decisione presa fino all’ultimo slot disponibile, ovvero le ore 18 locali (6 del mattino in Italia), termine massimo per poter disputare almeno una regata. Ma a quell’ora il vento è sceso addirittura a 4 nodi, condizioni insufficienti che hanno indotto il commissario Iain Murray a posticipare a lunedì la disputa di gara-7 e gara-8.
Le previsioni meteo per domani ad Auckland dovrebbero essere favorevoli alla ripresa (si parla di vento leggero tra gli 8 e 10 nodi) ma, per come sono andate le cose oggi, nessuno se la sente di fare ipotesi azzardate.
Fatto sta che Luna Rossa Prada Pirelli ed Emirates Team New Zealand restano sul 3-3, in perfetta parità, e l’intenzione di rompere l’assoluto equilibrio da parte dei due equipaggi, che oggi si sono loro malgrado “rilassati” a bordo delle rispettive imbarcazioni ferme al molo, è rimandata di 24 ore.
A proposito di rilassamento, è interessante capire quanto il congelamento dei match odierni possa influire sulla concentrazione e sulla tensione agonistica delle due squadre.
“In giornate come oggi non c’è molto da fare, bisogna rimanere calmi e concentrati – ha spiegato Francesco Bruni, uno dei due timonieri di Luna Rossa, durante la lunga attesa – Qui è facile perché abbiamo solo una finestra di due ore. Nelle classi olimpiche a volte capita di aspettare anche sei-otto ore“. Gli ha fatto eco il rivale Peter Burling, leader dei Kiwi: “Non capita mai di avere due ore per stare sdraiati e rilassati sulla barca. Ogni giorno cerchiamo di migliorare la barca per vincere l’America’s Cup. C’è ancora parecchia strada da fare per arrivare alla vittoria. Sicuramente continueremo ad apportare dei piccoli miglioramenti“.
In Nuova Zelanda c’è un detto: “Se non ti piace il vento, aspetta dieci minuti“. Domani si spera di non aspettare ancora.