Nella terza giornata di America’s Cup, terzo pareggio consecutivo tra Luna Rossa e New Zealand: il testa a testa continua
L’equilibrio non si spezza. Nel terzo appuntamento di America’s Cup, terzo pareggio consecutivo tra New Zealand e Luna Rossa che, come nella giornata precedente, fa suo il primo round ma fallisce il secondo.
Stavolta, però, a condannare l’equipaggio italiano non è stato un calo di tensione ma un salto di vento che ha impedito alla barca di sollevarsi sui foil nel pre-start di gara-6. E, anche in questa occasione, il teorema è ampiamente dimostrato: chi parte meglio arriva primo.
Risultato dunque sul 3-3 e giochi che dire aperti è un eufemismo. Domani si torna a correre nel Golfo di Hauraki per la quarta giornata che potrebbe rivelarsi quella decisiva: chi vince due match mette la freccia. A oggi, però, l’unico vincitore è il perfetto equilibrio.
Tra Luna Rossa e New Zealand due regate speculari
Sul campo A, il più esterno, soffiano 8 nodi e mezzo, condizioni simili a quelle di ieri e congeniali a Luna Rossa, che infatti si aggiudica nettamente la partenza. Entrando mure a dritta e dirigendosi verso il lato sinistro, l’AC75 del challenger si mette sottovento e stacca subito il defender, rimasto impantanato in fase di pre-start. Il distacco sale a 200 metri e Team Prada Pirelli vola verso la prima boa con grande disinvoltura.
I neozelandesi, penalizzati dal vento leggero, sono costretti a ricorrere a continue virate ma il gap si mantiene intorno ai 230 metri fino al quarto gate, per poi diminuire leggermente ma non abbastanza per impensierire una Luna Rossa concentratissima e agile sui foil. Gli italiani non sbagliano un colpo, controllano di bolina e, tagliando il traguardo con 18″ d’anticipo su Emirates New Zealand, conquistano il terzo punto, quello del sorpasso.
La partenza della sesta regata è la fotocopia della quinta ma a parti invertite: Luna Rossa non riesce a decollare e i padroni di casa scappano sull’out di sinistra, ricavando subito 400 metri di vantaggio a ridosso del primo gate. La brezza scende intorno ai 7-8 nodi e i Kiwi sembrano trovarsi addirittura più a loro agio, mentre i nostri devono sperare in un salto di vento o in un errore dell’avversario.
Non accade nulla di questo e i campioni in carica possono amministrare agevolmente l’intera regata. Il vento leggero che ci è tanto gradito stavolta ha voltato le spalle alla coppia Spithill-Bruni, che si deve arrendere a Peter Burling con 1’41” di ritardo.
“Eravamo felici della posizione, purtroppo ci siamo abbassati e non siamo riusciti a salire sul podio. Sfortuna, va bene così – dichiara a fine gara James Spithill – Non c’erano tante possibilità di recupero dopo la partenza. C’è stato un momento di stallo con poco vento. Non siamo riusciti a riportare la barca sul foil, la partenza è un po’ un campo minato. L’obiettivo è sempre quello di vincere una regata alla volta. Oggi abbiamo visto delle belle gare. Torneremo battaglieri e più forti di prima. Non vediamo l’ora di rendere questa Coppa America entusiasmante. Domani ci saranno altre sorprese“. Il testa a testa continua.