Il test dello stabilizzatore MC2 Quick Gyro X7 di Quick

Gli stabilizzatori sono oggetti ormai quasi indispensabili. Di efficacia consolidata nelle imbarcazioni sopra i 45/50 piedi, trovano terreno fertile anche nelle imbarcazioni di taglia inferiore che, ovviamente, sono proprio quelle che beneficerebbero di più della loro azione stabilizzante.

Azione che, proprio sulle barche più piccole, ha dei risvolti di sicurezza che aumentano implicitamente le motivazioni all’acquisto di questo accessorio, sempre più importante.

Per questi motivi abbiamo deciso di testare l’MC2 – X7 di Quick Spa che, forte di un prezzo d’acquisto decisamente interessante, riesce ad essere efficace per i piccoli yacht,  cabinati ed open, di fascia media. Non vengono esclusi dal campo di applicazione nemmeno le veloci e ben attrezzate imbarcazioni da pesca, e una grande varietà di modelli che si aggirano fra i 9 e i 12 metri di lunghezza.

Una ghiotta opportunità di effettuare il nostro test si è presentata in occasione del 60mo Fort Lauderdale Boat Show dove, a bordo di un Yellowfin 32, velocissimo center consolle da pesca, resoci disponibile da MOcean Engineering, dealer e installatore americano dei prodotti Quick.

Gli stabilizzatori di Quick MC2 – Serie X.

MC2 QuickGyro X7Quick Spa utilizza per i suoi stabilizzatori un innovativo sistema di rotazione della massa che gira in verticale su asse orizzontale, permettendo quindi allo stabilizzatore di distribuire il peso su più cuscinetti. Il resto del mercato utilizza invece, inspiegabilmente, un sistema a giro orizzontale su asse verticale che costringe la massa a “poggiare” su di un unico cuscinetto che, inevitabilmente, finisce per sviluppare molto calore.

Grazie alla minor generazione di calore, gli stabilizzatori Quick non necessitano quindi di ingombranti impianti di raffreddamento ad acqua, e sono realizzati in dimensioni estremamente contenute.

Queste caratteristiche rendono i Quick Gyro Stabilizer veramente Plug&Play, l’installazione non necessita di forare lo scafo ed è semplicissima. Per ospitare questo sistema sarà infatti sufficiente ancorare il piccolo dispositivo alla struttura dell’imbarcazione, collegarlo ad una fonte di corrente e, alla semplice pressione di un tasto, il rollio della nostra imbarcazione, come per magia, cesserà all’istante.

La prova dello stabilizzatore MC2 – X7

 

test stabilizzatore Mc2 - X7

La nostra prova si è svolta navigando fra i canali di Fort Lauderdale dove, prima di salpare, abbiamo potuto verificare la facilità con cui è stato installato lo stabilizzatore allo Yellowfin 32. In questo caso le ridotte dimensioni della macchina hanno consentito il posizionamento della stessa, addirittura sotto alla seduta della consolle, semplicemente ancorandola alla coperta. Per l’alimentazione è sufficiente portare un cavo e collegare lo stabilizzatore all’inverter che, a fronte di un pacco batterie ben fornito, non necessita neanche di generatore.

Lo stabilizzatore Quick Gyro Stabilizer MC2 – X7 è dotato di una coppia raddrizzante pari a 6.678 Nm e dovrà vedersela con un’imbarcazione lunga 10 metri che, da sola, pesa più di 3.700 Kg. Alla prova si aggiunge inoltre il peso delle 8 persone presenti a bordo e dei due fuoribordo da 300 cavalli che spingono l’imbarcazione, per un totale di oltre 5 tonnellate.

Accendiamo lo stabilizzatore e, dopo circa 15 minuti, la massa raggiunge il 100% del suo potere stabilizzante, possiamo quindi iniziare la prova.

A barca ferma

test stabilizzatore Mc2 - X7 Decidiamo di iniziare con un test che simuli condizioni di mare con onda molta formata, l’acqua piatta nei canali interni di Fort Lauderdale non ci può aiutare.

Lo facciamo sfruttando il peso delle persone a bordo. Inneschiamo il movimento a pendolo, tipico del moto ondoso, facendo sbandare l’imbarcazione aiutandoci con il nostro stesso peso.

Ci riusciamo più che bene, la barca inizia a rollare vistosamente. Per ottenere lo stesso effetto in modo naturale, ci sarebbero volute probabilmente onde alte più di un metro e mezzo.

Premiamo il tasto On e, in una manciata di secondi, il rollio si ferma, ma non solo. Nemmeno le sei persone, in piedi sulle murate e aggrappate all’Hard top dello Yellowfin, riescono a innescare di nuovo il rollio.

Ci provo anch’io, ma niente, la barca rimane ferma, sembra di spingere un muro.

In navigazione

test stabilizzatore Mc2 - X7 Lasciamo lo stabilizzatore acceso e navighiamo tra i 5 e i 10 nodi di velocità attraverso i canali della città. Più ci avviciniamo al salone nautico, più il traffico di imbarcazioni si fa intenso.

Le onde, mosse dal passaggio degli yacht, si fanno sempre più alte e confuse.

L’onda però è una percezione che rimane ad appannaggio esclusivo della vista, non si trasmette infatti allo scafo dello Yellowfin 32. Con lo stabilizzatore in On, non rolliamo, sembra di navigare da soli, nel più calmo dei laghi.

Spengo lo stabilizzatore e, istantaneamente, iniziamo a dondolare a destra e a sinistra. In queste condizioni appare palese sia l’ottima resa dell’impianto, che il comfort di navigazione che ne deriva.

L’ MC2 – X7 se la cava alla grande, anche mentre si naviga, per merito della massa che gira in verticale, non ostacolando affatto la conduzione della barca. Con gli stabilizzatori a massa che gira orizzontalmente manovrare è invece spesso difficile, se non impossibile, tanto che vengono spesso spenti in fase di manovra.

MC2 Quick Gyro – X7 : il video della prova.

Quick SpA

Via Piangipane 120/a – Piangipane (RA)

www.quickitaly.com/it/

Facebook
Twitter
X
Pinterest
LinkedIn
WhatsApp
Email

Lascia un commento

Devi essere loggato per inserire un commento.

Categorie

REGISTRATI

[forminator_form id="7943"]

Hai bisogno di vendere la tua barca? Sei nel posto giusto! yachtdigest.com è infatti il più grande portale online sulla nautica da diporto e in questa sezione ti sarà possibile scrivere gratuitamente il tuo annuncio se vuoi vendere la tua imbarcazione. Aggiungere un nuovo messaggio di vendita è molto semplice e intuitivo così come trovare una barca che interessa acquistare, ma per rendere ancora più appetibile il tuo annuncio, vogliamo darti alcune indicazioni generiche ma importanti che se vorrai potrai seguire.

Prima di tutto cerca di personalizzare il tuo annuncio, descrivendo la storia della barca e magari la motivazione per cui la vendi, in questo modo otterrai più fiducia da parte del lettore.

Puoi definirla “seminuova” se è quasi nuova, oppure “usata” specificando se essa si trova o meno in buone condizioni. Indica lo stato dei motori, l’anno di immatricolazione, quanti proprietari ha avuto – soprattutto indica se la barca è stata di un unico proprietario: aumenta l’interesse verso chi legge l’annuncio.

Nel tuo messaggio deve trasparire la bontà della tua imbarcazione, perché prima di convincere qualcuno devi essere tu stesso convinto che il prodotto sia valido.

È importante che nell’inserzione non si commettano errori di ortografia, quindi rileggete bene il messaggio prima di metterlo online. Il linguaggio poi deve essere chiaro e semplice, comprensibile a tutti.

Serve ad attirare l’interesse e indurre il lettore a proseguire la lettura, è la parte più importante e deve riassumere in una riga lintero messaggio che vogliamo dare. Purtroppo non si hanno grandi possibilità di distinguersi molto se non con qualcosa di veramente originale per attirare l’attenzione. Quindi concentratevi su dettagli della barca veramente originali, sulle sue qualità reali: nel portale yachtdigest.com apparirà questo breve riassunto passando sulla foto dell’imbarcazione con il mouse.

È importante inserire in modo chiaro la scheda generale dell’imbarcazione. Da inserire sempre: cantiere, modello, lunghezza, larghezza, pescaggio, motori, numero cabine, anno di costruzione, prezzo.

Nella scheda dell’imbarcazione inserisci accuratamente tutti i dettagli dell’imbarcazione, le dotazioni standard ed extra. È utile comunicare molti particolari e dettagli per coloro che sono veramente interessati e continueranno a leggere oltre le prime righe.

Suggerisci al lettore che vuole comprare le caratteristiche migliori della tua imbarcazione e non indicare – a meno che non sia necessario informare preventivamente l’acquirente – informazioni che possano influenzare negativamente il lettore.

Indicate sempre il prezzo. A meno che non vogliate assolutamente trattare, consigliamo di aggiungere la dicitura “prezzo trattabile” che dà uno stimolo all’acquirente a contattarvi.

Norme Redazionali

VUOI DISCONNETTERTI DAL TUO ACCOUNT?