Manovre sbagliate in barca : il “tutorial” da Capbreton

Manovre sbagliate in barca : innanzitutto evitare di uscire con il mare mosso 

Siamo proprio sicuri che sbagliando si impara? Dal video che vi proponiamo, sembrerebbe di no. Anzi, guardando queste immagini tra il comico e il drammatico viene in mente un altro proverbio: errare è umano, perseverare è diabolico.

Come diabolica non è tanto la giornata di maestrale che sta soffiando su Capbreton, città portuale della Nuova Aquitania, in Francia, quanto la recidiva intenzione da parte di questi impavidi pescatori, velisti e comandanti (improvvisati?) di uscire in barca nonostante il forte vento e di voler sfidare le onde dell’Oceano Atlantico senza conoscere la regola nautica più elementare per affrontare il mare increspato.

Manovre sbagliate in barca : prendere l’onda alta di prua o di lato

Mai prendere un’onda alta solo di prua o solo di lato a tutta velocità, ma tagliarla in diagonale e rallentare per evitare che la barca si capovolga e l’equipaggio finisca in mare.

Evidentemente, però, il gusto del rischio e del proibito prevale sulle coscienze di questi “eroi” che, da capitani coraggiosi quali vorrebbero apparire, finiscono per diventare cocciuti protagonisti di una clip da mandare a Paperissima.

Addirittura uno yacht, dopo vani tentativi di prendere il largo, viene trascinato dal vento come fosse al guinzaglio e va a schiantarsi contro gli scogli, a pochi metri dal molo e dal bagnasciuga.

Imbarcazione “andata” e armatore sconsolato che non crede ai suoi occhi (e nemmeno alla sua condotta sconsiderata, aggiungiamo noi).

Ciò che stupisce è il fatto che nell’arco di una sola mattinata le barche escono una dopo l’altra dal porto fluviale di Capbreton, non curanti delle condizioni meteorologiche palesemente avverse. Tra queste, anche un piccolo traghetto di turisti in cerca di adrenalina e di emozioni forti che nemmeno al luna park.

Capbreton: città di pescatori, velisti e surfisti

Capbreton, famosa per i bunker sulla spiaggia utilizzati dalle truppe durante la Seconda Guerra Mondiale, è esposta al vento per gran parte dell’anno.

Antico villaggio di pescatori e rinomata località balneare, si trova sulla costa atlantica delle Landes, a pochi chilometri dal confine con la Spagna.

Simbolo della città è il lungo molo in legno, situato all’ingresso del porto e frequentato da turisti che passeggiano osservando le gesta di surfisti e velisti in mare aperto.

E c’è chi, a quanto pare, non ha voluto perdersi lo spettacolo da cabaret mandato in onda da questi comandanti allo sbaraglio di cui sopra, filmando e postando su YouTube le loro peripezie. Insomma, se cercavate un tutorial dedicato alle manovre da non eseguire quando il mare è mosso, eccovi accontentati. Sbagliando si impara, o forse no.

Joni Scarpolini

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  • Non mi pare che ci fosse tutto questo maestrale descritto nell'articolo. Secondo me un errore proprio da non fare è proprio affrontare l'onda in diagonale quando è abbastanza alta come nel filmato, ma è molto meglio affrontarla perfettamente di prua. Si evita così il attraversamento e, se poi non si è rapidi nel ridipingere la barca al largo, il capovolgimento al sopraggiungere dell'onda seguente.
    Per non parlare della perfetta pulizia dei serbatoi e del circuito gasolio, altrimenti si rischia il blocco del motore dopo tutti quegli scuotimento.

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