Massimo Jannone porta i colori di Rio Yachts in Cina
Portare i valori del Made in Italy nel mondo non è cosa da tutti. Molti pensano che basti apporre un tricolore su un prodotto qualsiasi perchè lo stesso abbia successo senza fare troppo sforzo.
E invece, sia per la ormai consolidata globalità dei mercati che per l’ottima concorrenza dei cantieri nord europei, per poter aver successo bisogna essere in grado di costruire barche eccellenti, sotto tutti i punti di vista.
E questo il caso di Rio Yachts che associa una grande qualità di realizzazione alla capacità di personalizzare le proprie imbarcazioni intorno alle esigenze o ai gusti dei propri armatori.
Non ci stupisce quindi vedere sempre più diffuso questo marchio che, come vedremo, è appena sbarcato in uno dei paesi più lontani da noi, sia a livello geografico che culturale.
Curiosi di sapere quanto la Cina sia diversa dal resto del mondo, abbiamo intervistato Massimo Jannone, Direttore Commerciale di Rio Yachts che, appena rientrato dal China Rendez Vous tenutosi ad Hainan, ha risposto alle nostre domande sul tema.
Rio Yachts è sempre più globale, dopo aver consolidato le americhe ora vi vediamo sbarcare addirittura in Cina, come siete stati accolti da questo mercato?
“Siamo stati accolti molto bene, per differenti motivi. Il made in Italy qui ha un grande valore aggiunto ed è sinonimo di bellezza e di lusso. L’Espera 34 esposta al China Rendez-Vous, fortemente personalizzata come molte delle nostre realizzazioni, si è fatta particolarmente notare ricevendo il plauso del pubblico. Il nostro importatore cinese, Vastar Yachts, ha realizzato un’esposizione bellissima e la cerimonia di unveiling è stata emozionante. La nostra imbarcazione ha destato sia l’interesse di chi ancora non possiede una barca, che quello degli armatori con esperienza.
Quali sono le dimensioni più diffuse fra le imbarcazioni in Cina?
“Il nostro importatore ha grande esperienza, è molto conosciuto ed ha basi sia ad Hainan che a Shanghai. Dalla sua esperienza posso affermare che non ci sono limiti alle dimensioni delle imbarcazioni ricercate dagli armatori in Cina. Gli armatori hanno già sviluppato e compreso idee ben precise sugli utilizzi della loro prossima imbarcazione. Le uniche limitazioni sono costituite solo dal fatto che il mercato ancora non è maturo. Ma questa è anche una grande opportunità.
Quando si è così lontani sia geograficamente che dalla nostra cultura la domanda sorge spontanea: qual’è la cosa più strana, in ambito nautico ovviamente, che hai visto in Cina?
“Fra le tante cose diverse una mi ha stupito in particolare, una barca per il trasporto di passeggeri interamente ricoperta di luci a led. Mi ha colpito e l’ho fotografata al volo, con il cellulare, eccola qui:”
Ma noi, che eravamo ancora più curiosi delle particolarità di un mercato così lontano dalla nostra cultura, abbiamo insistito e ci siamo fatti dare una chicca. Ecco quindi a voi il filmato dell’unveiling del bellissimo Espera 34 che, in livrea grigio antracite metalizzato, ha rapito gli sguardi dei visitatori mentre veniva scandito il conto alla rovescia, rigorosamente in cinese.