Abbiamo illustrato sul nostro magazine come eseguire la presa di uomo a mare con la tecnica del Quick Stop caldamente raccomandata dall’Isaf. In sostanza una manovra che ha come obiettivo quello di allontanarsi il meno possibile dal naufrago e, aiutandosi con il motore, tornare sulla persona in brevissimo tempo.
Poche ore dopo la pubblicazione, l’amico Matteo Miceli ci ha contattato dicendo che non era d’accordo sul quel sistema e che per quanto lo riguarda il recupero lo esegue con una immediata virata in cappa seguita, se necessario, da successive virate fino al raggiungimento dell’uomo.
Ne è nata una discussione che non poteva avere altro epilogo se non quello di andare in mare a provare la sua manovra.
Nel video vediamo come la esegue il navigatore solitario. Senz’altro efficace , a nostro avviso il limite è quello che può essere eseguita da uno skipper che conosce perfettamente la barca su cui si trova, gli abbrivi e lo scarroccio, e che ha anche una buona dimistichezza con le manovra specifica. In quella proposta da Matteo Miceli infatti, è tassativo non accendere il motore per eliminare i rischi di cime nell’elica, al contrario di quanto accade nella quick stop dove il moto0re aiuta a raggiungere il naufrago e a correggere la direzione.
A voi il giudizio. Aspettiamo le vostre opinion.
Ubi Maior Italia si presenta al Metstrade di Amsterdam con la sua linea di accessori…
Barche in Vendita si arricchisce di nuove funzioniYacht Digest, la testata del gruppo The International…
Mille Miglia in Tirreno è un docufilm che descrive l'enorme quantità di bellezza che caratterizza questo…
Il Mets Trade 2024 comincia fra pochi giorni e Naval Tecno Sud, il produttore leader…
LE FLASH NEWS DI YACHT DIGESTNotizie Flash della settimana 46BENETTI VARA M/Y JUNO'S 7, LA…
Besenzoni porta la sua nuova poltrona Manta Comfort al Metstrade 2024 di Amsterdam, il più…
View Comments
Buon giorno velisti, Micelli e redazione di Tutto barche. Ho letto questa discussione, i commenti su Fb e penso, molto modestamente, di poter fare un po' di chiarezza. Secondo me, secondo i miei studi ed esperienza, non si tratta di decidere chi abbia ragione. Non esiste un metodo migliore di un altro per recuperare un uomo a mare: i migliori skipper e manuali di seamanship consigliano il metodo quickstop innanzitutto, il crashstop (virare e mettersi alla cappa) o la figura dell'8 (traverso, virare, lasco, bolina larga) così come si consiglia anche, in alternativa, di accendere motore, ammainare vele e dirigersi sul Mob.
Io personalmente preferisco quickstop e 8 ma credo che un buon velista debba essere in grado di effettuare almeno tutte queste manovre di cui parlo.
In caso di uomo a mare, la cosa principale è il tempo che ci si impiega per recuperarlo, quindi lo skipper dovrebbe scegliere una di queste manovre a seconda della situazione e delle condizioni (onde, vento, esperienza dell'equipaggio... barca)!
Per rispondere a quanto dice Micelli sull'evitare il quickstop perché ci si allontana dalla persona in acqua, ritengo che innanzitutto ci si stia sì allontanando ma girandoci intorno e comunque in questa manovra "allontanarsi" permette di approcciare il mob nella migliore andatura.
Non ho trovato né visto il video precedente di TuttoBarche relativo al Mob, ma leggevo che si parla anche di accendere il motore. La vera manovra Quickstop in tutti i manuali è solo a vela comunque.
Ci sono pareri contrastanti anche sul lato in cui recuperare la persona, da farsi sotto o sopravvento, anche relativamente a questo per me ci sono motivi giusti in entrambe le scelte e quindi io ho sempre deciso valutando la situazione (quasi sempre recuperando il Mod dal lato sottovento).
Insomma la cosa più bella dell'andare per mare é che non si smette mai di imparare ... magari anche praticando queste manovre!
Buon vento!
Serena Scarinci, istruttrice RYA
Come istruttore Fiv altura e derive e, teoricamente, dovrei sposare senza se e senza ma le special regulation ISAF, però amo il pragmatismo e provo a seguire la rappresentatività statistica.
Su ogni banchina del mondo ho avuto la fortuna di ascoltare decine di metodi geniali, ma ritengo che il metodo giusto sia quello che è confortato dalla maggior percentuale di successi documentati. So che le di disposizioni OSR sono supportate da casistiche ISAF/ Coast Guard e RYA e immagino che questa anche tecnica abbia dei riscontri oggettivi.
Per completezza giornalistica sarebbe opportuno allegare i casi di successo, per evitare di derubricare la tecnica a opinione personale di un grande velista.
Ritengo Miceli un personaggio di punta della vela Italiana, e sono certo della validità della sua proposta, ma non basta.
Penso anche che ogni innovazione nella sicurezza sia degna di essere valutata e, proprio per questo, non esprimo un parere soggettivo, ma resto in attesa di un dato oggettivo.
Ricordiamoci che E. Tabarly, uno dei più grandi velisti di tutti i tempi, ha sostenuto per tutta la vita che in barca non ci si deve legare mai e sappiamo come ci ha lasciati.
Buon vento anche da parte mia
....alcuni mesi fá ho segnalato a Miceli che essendo una manovra di emergenza é necessario che sia istintiva e identica in tutte le condizioni di andatura e non solo di bolina, randa terzarolata , fiocco e mare calmo.
.... con 20-30 nodi di vento in poppa e con lo spi od il gennake a riva come é possibile virare in cappa ?
.... e , ammesso che fosse possibile senza fare danni, la barca non scadrebbe inesorabilmente sottovento rispetto al malcapitato ?
E in andatura portante ?
Non esiste una manovra standard, bisogna adattarsi all'andatura, alla barca, al meteo ed all'equipaggio.
Bravissimo Matteo ci siamo conosciuti al circolo tivano di Valmadrera 😊bhe usare il parobordo non da una percezione reale in quanto scarroccia più di un uomo ...poi se si ha l accortezza in andatura di bolina di poggiare rapidamente fino a portarsi circa al traverso dell' MOB e solo allora virare rapidamente in cappa in modo da trovarsi al traverso e leggermente sopravento al caduto poi ci si avvicina scarrocciando lentamente correggendo eventualmente la rotta troppo sottovento cazzando in pochino la randa oppure poggiando ...arrivati al caduto .se si è da soli è più semplice a questo punto legare il timone sottovento e prendere l uomo da sottovento con una cima e portarlo a poppa in quanto le nostre barche moderne c'è l hanno aperta e trascinarlo a bordo aiutandosi con un winch al quale avremo dato volta la cima .....in equipaggio si può premere il tasto MOB sul GPS ,avere ma persona dedicata al controllo della posizione ecc ecc .....la cosa più importante però e quella di essere imbragati e legati ad una jack line ( o Life line come dicono alcuni )sopravento a noi in modo che ci impedisca di cadere fuoribordo e restare appesi come salami magari a venti nodi di velocità ! Grazie buon vento !