MCY 105 Skylounge è l’unico e il solo a non temere rivali, si accinge ora a prendere la scena, e quella scena sarà soltanto sua e degli occhi che lo guarderanno. È il prescelto, seppur nobile discendente dalla dinastia del primo modello Skylounge, presentato al pubblico lo scorso anno dal suo poeta artefice che porta il nome di Monte Carlo Yachts. 32 metri di lunghezza aprono una dimensione del lusso completamente inedita e, soprattutto, personalizzabile all’estremo. Fra le parole d’ordine di questa «ammiraglia» che vanta un codice genetico nautico di assoluto rispetto c’è in primis: «un nuovo modo di vivere la vita a bordo».
Sì perché MCY 105 Skylounge è dotato di «straordinari volumi» e qui si esce davvero dall’ordinario quando
temperato del suo scafo lucente riflettere la trama dell’acqua come per mimesi. L’elemento liquido si vede bene dagli oblò e dalle finestre della cabina armatoriale. Qui una dormeuse vagheggia le idee di un esotismo romantico che incontra però la modernità dei dettagli; iniziando così il viaggio nel futuro che trova sfogo fuori avvolgendo la sovrastruttura e attorno le linee taglienti dello scafo che degrada nello spazioso pozzetto di poppa «per momenti di svago e di relax con la famiglia e gli amici». La terrazza di poppa offre il mare, tutto, e per l’armatore ci sono le «viste affascinanti in pieno comfort». Sul mondo opposto che guarda avanti, ci si ripara discretamente nella privacy tanto ambita e torna l’eleganza con una «versatile area lounge di prua», dotata di prendisole e table à manger.
La firma che calca questo sofisticato algoritmo di bellezza è quella dello studio Carlo Nuvolari e Dan Lenard. «Partner storici di Monte Carlo Yachts» i due designer godono di una reputazione altissima nel mondo dei megayacht e ci raccontano l’enclosed flybridge così: «Il volume aggiuntivo dato dallo spazio chiuso del flybridge offre agli armatori livelli di libertà senza eguali, consentendo di personalizzare lo yacht secondo il loro modo personale di vivere il mare. È sorprendente pensare che l’intera area del ponte principale, o quella dell’enclosed flybridge, possano essere destinate a usi mai immaginati prima, liberando la creatività e realizzando i desideri degli armatori in termini di destinazione d’uso degli spazi».
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