Salire a bordo del nuovissimo MCY 66 di Monte Carlo Yachts con il suo progettista è un’occasione imperdibile. La presenza di Dan Lenard ci consente di comprendere le molte peculiarità che questo yacht racchiude in se e che, a causa dalla sua bellezza, rischierebbero di passare in secondo piano.
La prima di queste caratteristiche, mi si perdoni la venalità dell’affermazione, è relativa al rapporto qualità prezzo di quest’imbarcazione che, costruita con cura e qualità tipiche solo dei superyachts, viene posta in vendita ad un prezzo inspiegabilmente allineato al resto del mercato.
Da questo metodo unico derivano imbarcazioni sopraffine che, nonostante la costante ricerca di un raffinato understatement, non riescono a nascondere una superiorità realizzativa importante.
Understatement che diventa palese anche nella presentazione dei tre nuovi modelli, l’ MCY 66, l’ MCY 70 ed l’MCY 76 che, pur essendo scafi completamente nuovi, mantengono lo stesso nome dei modelli precedenti regalandoci così una preziosa quanto raffinata continuità d’immagine.
L’insonorizzazione è ai massimi livelli, il rumore dei due Man V8 da 1200 cavalli si sente appena mentre navighiamo, in dislocamento, intorno ai dieci nodi. Di pari livello anche la realizzazione della struttura, lo dimostra la totale assenza di vibrazioni che, specialmente ai regimi intermedi, affligge normalmente altre imbarcazioni.
Questo venti metri naviga stabile e sicuro, lo studio Nuvolari Lenard non è sceso a compromessi quando lo ha disegnato, è decisamente marino il suo comportamento, anche ora che stiamo navigando con un vento teso che colpisce la barca al suo traverso.
Salgo sul fly e mi metto ai comandi, queste condizioni meteo sono l’ideale per testare la postazione di guida più esposta. Eppure, nonostante le sferzate del vento, non arrivano spruzzi, l’MCY 66 è uno yacht decisamente asciutto. La forma svasata della prua, fatta esattamente come dovrebbero esserlo tutte, riflette senza eccezioni i flussi d’acqua.
Poggio le mani sulle manette elettroniche, Aventics ovviamente, e comincio ad accelerare lentamente. Adoro questo sistema di controllo, morbido e preciso, consente di dosare perfettamente la grande potenza che i V8 di Man erogano senza indugi.
Accelero e a 2.000 giri sono già a poco meno di 25 nodi, altra velocità importante che, ad un regime di giri contenuto, consente di effettuare veloci trasferimenti senza rinunciare al comfort di navigazione che, seppur a questa velocità, a bordo dell’ MCY 66 di Monte Carlo Yachts, continua ad essere perfetto.
Per nulla conscio dei suoi venti metri e delle quaranta tonnellate a pieno carico, l’MCY 66 si inclina e si esibisce in un raggio di accostata parecchio stretto. Tengo il raggio di sterzata fino a raggiungere la nostra stessa scia e, nonostante le dimensioni dell’onda, la attraversiamo senza scossoni, senza impatti.
Raddrizzo il timone e do fondo alle manette. Arriviamo velocemente a poco più di 31 nodi, regolo i flap e lo yacht accelera, fino a raggiungere la considerevole velocità di 33,7 nodi che registriamo a 2.380 giri.
Cedo i comandi e, mentre gli altri giornalisti si alternano al timone, scendo al ponte principale e poi nella zona notte.
Dan Lenard è con me, insieme scendiamo nella Master Cabin che, nonostante sia l’ambiente più a ridosso dei motori, ci consente di chiacchierare tranquillamente della sua, appena conclusa, traversata atlantica.
Notevole questo MCY 66 di Monte Carlo Yachts. Riesce ad associare prestazioni quasi sportive ad un comfort di alto livello.
Dotato di un comportamento in mare ineccepibile, è uno yacht costruito senza compromessi, decisamente fatto per navigare.
Destinate quindi a non mostrare i segni del tempo, sono imbarcazioni disegnate appositamente per continuare ad ostentare una bellezza che, può certamente maturare, ma mai invecchiare. E così farà anche l’MCY 66 che, un po’ come è stato per Sophie Marceau, col passare del tempo riuscirà solo a diventare più affascinante.
Marmo, legno e pelle, magistralmente accostati, riempiono gli occhi di una bellezza raffinata, che pervade e prosegue in ogni singolo ambiente.
La cucina ad U riesce a separare e ad unire l’esterno e l’interno del ponte principale, semplicemente sfruttando l’apertura totale delle porte a vetri.
Un unico gradino separa i due grandi saloni che caratterizzano questo ambiente che vive di luce e comunica con l’esterno attraverso vetrate, in grado di creare viste suggestive di panorami sempre diversi.
La postazione di comando, seppur dotata di tutto ciò che serve per navigare, si inserisce nel design complessivo riuscendo a minimizzare la propria presenza, massimizzando così il colpo d’occhio complessivo.
La Master Cabin si sviluppa per baglio e sfrutta tutti i cinque metri e venti di larghezza per creare un ambiente semplicemente enorme. Chiudendo la porta di accesso si viene a creare quello che sostanzialmente è un mini-appartamento, indipendente dal resto dello yacht, dotato di un disimpegno proprio, di un grande locale bagno e di una camera da letto da più di venti metri quadri d’estensione.
Ai piedi del letto una finissima boiserie ed un televisore a scomparsa, completano il quadro di una cabina in cui l’architettura d’interni riesce ad eguagliare una bellezza oggettivamente notevole.
Notevole anche lo spazio a disposizione della Vip Cabin che, leggermente rialzata e posizionata a prua, riesce ad ospitare un altro letto King Size e ad offrire spazi decisamente abbondanti e finiture di livello pari alla Master.
Sono i passavanti che, congiungendosi a prua in un unico corridoio centrale, portano a questi due prendisole laterali che riescono a liberare la vista, regalando orizzonti ininterrotti e paesaggi da favola.
Dotato di una grandissima quantità di divani, ognuno con la sua specifica destinazione d’uso, sarà il luogo più frequentato sia durante la navigazione, che la sera quando, inevitabilmente, finirà per accogliere gli eventi più glamour di tutta la baia.
RPM | Speed in Kn | lt/h | Lt/Nm | |
600 | 6,6 | 8 | 1,21 | |
1.000 | 10,0 | 42 | 4,20 | |
1.250 | 11,7 | 90 | 7,69 | |
1.340 | 12,2 | 100 | 8,20 | Minimum planing speed |
1.500 | 14,7 | 150 | 10,20 | |
1.750 | 18,7 | 220 | 11,76 | |
2.000 | 24,8 | 295 | 11,90 | |
2.100 | 26,4 | 325 | 12,31 | |
2.200 | 28,4 | 360 | 12,68 | |
2.300 | 31,2 | 400 | 12,82 | |
2.380 | 33,7 | 440 | 13,06 |
Tecnical Specs | ||
Maximum lenght | 20.11 m | 66 ft |
Maximum beam | 5.20 m | 17 ft |
Dry Displacement | 36 t | |
Fuel Thank | 3.500 lt | 925 US gal |
Water Thank | 750 lt | 198 US gal |
Engines | 2 x MAN V8 (1000 hp) | |
2 x MAN V8 (1200 hp) | ||
Design Category | CE-A |
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