Mercury V6 Fourstroke 225 . Provati in anteprima mondiale a Miami, ecco come vanno

Sono motori completamente nuovi i Mercury V6 Fourstroke 225, 200 e 175 cavalli. Sono stati presentati in anteprima mondiale a Miami solo qualche giorno fa e, a pensarci bene, ci dev’essere voluto molto coraggio in casa Mercury, a lanciare un prodotto che promette di far meglio della già mitica famiglia Verado, la cui coppia, ed ancor più, il famoso “sound” sono diventati sinonimo di soddisfazione (per non usare un termine più forte) per gli armatori che li possiedono.

Incuranti della pesantissima eredità, in Mercury hanno fabbricato un sei cilindri a V da ben 3,4 lt che riesce ad essere più leggero, sia del precedente 4 cilindri in linea da 1,7 lt che motorizzava il Verado 175 e 200, che del sei cilindri in linea da 2,6 lt che motorizza il Verado 225.

Più cilindrata, meno peso e, sopratutto, minori consumi. Sono promesse importanti, che meritano di essere verificate di persona, per questo motivo siamo saltati a bordo di un Boston Whaler 250 Outrage che, a dispetto dei suoi 7,75 metri, pesa quasi 4 tonnellate, e siamo andati a scoprire se le promesse di Mercury trovano conforto nella realtà dei fatti.

La prova dei Mercury V6 Fourstroke 225

Molliamo gli ormeggi dal molo del Marine Stadium e ci dirigiamo navigando piano verso il ponte che delimita l’area dove potremo dar fondo alle manette. Il Boston monta una coppia di Mercury V6 Fourstroke 225 che, bianchi con la fascia superiore centrale del guscio verniciata in rosso Marlboro, di certo non passano inosservati. L’estetica complessiva dei nuovi V6 è gradevole e grintosa allo stesso momento, i motori ora possono essere acquistati in un numero maggiore di colorazioni e combinazioni, in questo modo possono essere accostati molto più facilmente al colore dell’imbarcazione posseduta.

Navigando piano il rumore del motore si sente appena, chiedo al pilota di accellerare un pò ed il motore “canta” una musica che mi sembra di riconoscere, il suono tipico dei Verado, non possiamo accellerare troppo qui …

Passiamo il ponte e troviamo il mare parecchio mosso dalle numerosissime imbarcazioni che, come noi, stanno effettuando le prove del caso. Molti piloti vanno a tutto gas e si cimentano in virate veloci e strettissime, il mare che ne risulta infatti è incrociato e fastidioso. Ci spostiamo in una zona meno trafficata e prendiamo contatto con i nuovi motori.

La prima sensazione che proviamo affondando le manette, è di coppia pura, i due Mercury non si fanno intimidire dalle cinque persone a bordo e dalle quattro tonnellate dell’imbarcazione e spingono con una forza bestiale. L’incremento, notevole, di cilindrata ha abilitato un’accellerazione bestiale.

Ma non è solo la spinta ad attirare la nostra attenzione, accellerando il rumore prodotto dal motore si trasforma in un entusiasmante ruggito, il sound che sentiamo è inebriante, un richiamo irresistibile a darci dentro. Un occchio attorno e, finalmente, siamo in una zona sicura possiamo effettuare le rilevazioni del caso e sopratutto effettuare le prove di accellerazione.

Il Boston su cui siamo a bordo non è una barca che ci entusiasma molto, pesante e piuttosto sorda sposta troppa acqua per navigare. In planata si appoppa parecchio ed ha bisogno di oltrepassare i 15/16 nodi per mettersi in assetto orizzontale di navigazione.

Ciononostante il test dell’accellerazione è decisamente positivo, da fermi ci mettiamo meno di sette secondi ad uscire dall’acqua ed arrivare a 25 nodi. Siamo su un walkaround dedicato alla pesca e, a questa velocità, gli spostamenti fra uno spot e l’altro saranno decisamente economici, il flussometro che riporta il consumo totale di entrambi i motori ci dice che stiamo consumando meno di due litri al miglio.

Arriviamo alla massima velocità, poco più di 42 nodi, in soli 11,4 secondi e, di nuovo, il consumo ci stupisce perche stiamo navigando a 3,34 litri al miglio !

Ma è nelle velocità di crociera che questi motori offrono il meglio di se, possiamo infatti navigare fra i 3500 ed i 4500 giri, a velocità comprese fra i 23 ed i 35 nodi, con un consumo che si attesta sempre intorno ai due litri miglio, una prestazione eccezionale!

Passiamo i restanti minuti a testare accellerazioni e decelerazioni cercando di mettere in difficoltà questo motore ma non riusciamo onestamente a trovare “buchi” di erogazione. Accellerazione e coppia rimangono sempre, tangibilmente, superiori alle aspettative.

Conclusioni

L’aumento di cilindrata che Mercury ha introdotto si è rivelata una scelta azzeccata. I nuovi Mercury V6 Fourstroke sono effettivamente un passo avanti rispetto ai Verado, in tutto.

Accellerazione impressionante, consumi ridotti e peso ancor più contenuto rispetto al passato. Un’equazione difficile, che Mercury è riuscita a risolvere brillantemente, sopratutto senza cambiare il “family feeling” di questo prodotto.

L’unico problema è che queste prestazioni danno dipendenza per cui, quando rientriamo nella zona dove dobbiamo andar piano, non ci stupiamo di aver voglia di invertire la rotta per tornar ad affondare le manette…

 

I numeri della prova

RPM Nodi Lt/h Lt/Miglio
1000 3,91 7,19 1,84
1500 5,13 12,83 2,50
2000 7,13 21,12 2,96
2500 8,78 29,82 3,40
3000 16,68 37,24 2,23
3500 23,20 41,76 1,80
4000 27,98 54,81 1,96
4500 32,07 69,52 2,17
5000 35,63 92,28 2,59
5500 39,28 120,50 3,07
6050 42,15 140,65 3,34
Accellerazione
0 -25 nodi 6,7 secondi
0 -top speed 11,4 secondi

La scheda tecnica del Boston Whaler 250 Outrage

 

  • .O.A.:25′ 5″ (7.75 m)
  • Beam:9′ (2.74 m)
  • Draft:20″ (0.46 m)
  • Weight (dry, no engine):5,350 lbs. (2,427 kg)
  • Weight (with engines, fuel and water, if applicable):8,175 lbs. (3,708 kg)
  • Maximum Weight Capacity:3,642 lbs. (1,652 kg)
  • Swamped Capacity:2,980 lbs. (1,352 kg)
  • Person Capacity:12
  • Maximum Horsepower:450 hp (336 kW)
  • Minimum Horsepower:350 hp (261 kW)
Luca D'Ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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