È l’MCY 80 a rappresentare la più recente produzione di Monte Carlo Yachts al Miami International Boat Show. Settimo modello proposto e sesto realizzato nei sei anni di vita del cantiere, per quanto riguarda le dimensioni questo 24 metri si pone esattamente a metà della gamma made in Monfalcone che va dai 65 ai 105 piedi, colmando così il vuoto di listino finora presente tra il MCY 76 e il MCY 86.
Presentato ufficialmente al Cannes Yacht Festival dello scorso settembre, questo fly bridge si distingue per carattere e personalità.
“Non chiamatelo sogno, chiamatela visione”, ha affermato al suo riguardo Carla Demaria, Presidente di Monte Carlo Yachts. “La visione è l’arte di vedere ciò che è invisibile agli altri – ha proseguito De Maria – e per ottenere risultati questa visione deve essere trasformata in una strategia e successivamente tradotta in un piano d’azione. Per l’MCY 80 affermiamo che 80 è il nostro nuovo obiettivo e credo che questo sia un motto che riflette bene il modus operandi di Monte Carlo Yachts.”
E la presenza americana è propedeutica a questo risultato come evidenzia Federico Peruccio, Marketing e Communication Manager di Monte Carlo Yachts: “Una delle caratteristiche salienti del MCY 80, che di sicuro incontrerà il gradimento del mercato americano, è il suo enorme potenziale di personalizzazione. Siamo convinti che questo modello incarni al meglio la nostra filosofia”.
Disegnato negli esterni dalla rodatissima coppia creativa Nuvolari e Lenard, colpisce per alcune scelte non convenzionali, per lo meno su questa tipologia di imbarcazione. Come, per esempio, il ponte portoghese, vale a dire il camminamento protetto, a ridosso della sovrastruttura, tenuto separato tramite un paramare dalla parte anteriore del triangolo di prua. Soluzione molto gettonata sui trawler, ma quasi sempre snobbata su altre famiglie stilistiche e funzionali.
In effetti tutti gli spazi esterni dell’ultimo arrivato nella famiglia MCY sono degni di nota. A partire dal flybirdge, un vero e proprio salone all’aperto, che può essere ombreggiato nella sua zona più conviviale, con tavolo da pranzo, cucina e divani, da una copertura mobile creta sul modello dei soft-top delle macchine sportive. La parte poppiera di questa area sopraelevata è destinata al relax al sole con due chaise longue, e può essere integrata con una vasca idromassaggio. Così come è degno di nota il grande spazio prodiero con due grandi sedute semicircolari che fungono sia da divano per i due tavoli a mezzaluna sia da smisurata area prendisole. Insomma, uno yacht destinato a chi vuole davvero viversi il mare standogli a stretto contatto.
All’interno lo yacht ripropone l’idea di contatto con l’esterno, lasciando che la luce naturale fluisca in ogni ambiente attraverso le ampie aperture posizionate su tutta la sovrastruttura e lungo le murate, con oblò in tutti i locali del piano inferiore e con le due grandi e caratterizzanti finestrature circolari all’altezza della cabina armatoriale a mezza nave.
La ricerca di stile ed eleganza di è manifestata anche nella scelta delle essenze, come i calpestii in rovere, dei dettagli in pelle e pietra e della scelta dei fornitori per gli arredi: Hermès, Armani Casa e Minotti.
Il layout è tradizionale, con tutto il main deck destinato al living, con il salone all’ingresso dal pozzetto e la zona pranzo più avanzata. La cabina comando è celata alla vista degli ospiti da in pannello scorrevole.
Sul ponte inferiore, sono sistemati tutti i locali di servizio: le tre cabine ospiti con vip a prua più l’armatoriale, le cabine equipaggio per tre persone con accesso diretto alla sala macchine, e la cucina.