Ormeggiare da soli? Con MYOR è semplicissimo. Non ci credete? Potete provarlo gratis.

Myor, il video del sistema d’ormeggio per i solitari

MyorL’ormeggio è una delle operazioni più complicate per chi  approccia il mondo della nautica, soprattutto se l’armatore è accompagnato da un equipaggio inesperto. Il rischio di sbagliare la manovra e finire in una raccolta di video divertenti come quella che vi abbiamo proposto sul nostro sito è sempre in agguato.

A soccorso degli armatori Myor ha creato un sistema per ormeggiare e disormeggiare da soli. Lo strumento permette di ormeggiare o di uscire dal posto barca senza bisogno dell’aiuto dell’equipaggio o dell’ormeggiatore.

MYOR è composto da due elementi: il galleggiante, che si attacca alla banchina e tiene a pelo d’acqua due ganci metallici, e l’archetto, con cui la cima si attacca ai ganci del galleggiante per assicurare la barca alla banchina. Il suo colore giallo acceso ne facilita la visibilità in mare.

Uno dei suoi principali vantaggi è la possibilità di essere utilizzato con qualsiasi condizione climatica, anche con vento e corrente laterali.

Ma come funziona MYOR? Per spiegarlo ci aiutiamo con un video, che vi mostra in dettaglio la semplicità delle operazioni da eseguire nel caso di un ormeggio con poppa in banchina e corpo morto, la situazione più comune.

https://www.facebook.com/tuttobarche/videos/1926494777369540/

Myor dev’essere installato in banchina con una catena e due grilli , questa operazione viene ovviamente eseguita solo una volta, il galleggiante è infatti progettato per rimanere in acqua. A poppa andrà invece installato il supporto dell’archetto, che ha la funzione di mantenerlo in posizione mentre si effettuano le manovre. La modalità di applicazione del supporto dipendono dalla poppa della vostra imbarcazione; se ha una plancetta si possono utilizzare un golfare e due viti, altrimenti basta del nastro biadesivo. Nessuno di questi interventi a bordo è irreversibile o invasivo, e l’imbarcazione non rischia di essere danneggiata.

Prima di entrare in ormeggio dovremo semplicemente armare l’archetto sul supporto e assicurare la cima alle due bitte di poppa.

A quel punto si naviga in retromarcia verso la banchina, finché la cima dell’archetto entra nei ganci del galleggiante (in automatico con il movimento dell’imbarcazione). Una volta agganciata la barca, basta ingranare la marcia avanti per mandare in tensione il sistema archetto-galleggiante.

Aggancio triangolo MyorMantenendo la marcia avanti inserita al minimo, la barca resta assicurata alla banchina. A questo punto si può recuperare la trappa del corpo morto e darle volta a prua. L’operazione è agevolata dal MYOR, che allontana momentaneamente l’imbarcazione dalla banchina diminuendo lo sforzo necessario per creare la tensione necessaria all’ormeggio.

Tornati nel pozzetto, si toglie la marcia avanti e si dà volta alle due cime di poppa. La cima dell’archetto viene tolta, permettendo di sganciarlo dal galleggiante e riporlo nel gavone. Una volta chiuso, l’archetto non è più ingombrante di un normale mezzo marinaio.

Il procedimento appena descritto va eseguito al contrario per disormeggiare. Si aggancia il galleggiante, si dà marcia avanti e si liberano le cime di terra, poi con tutta calma si va a prua e si libera il corpo morto. Una volta ritornati al timone, con un mezzo marinaio si liberano i ganci del galleggiante che vincola la barca in banchina e si è liberi di navigare.

Nel casola timoneria fosse lontana dalla poppa, si può sganciare Myor con una cimetta, che il timoniere può azionare in autonomia.

Per il disormeggio non è sempre necessario armare l’archetto. Il suo compito può anche essere rimpiazzato dai due triangoli, forniti di serie, che uniscono un gancio del galleggiante alla cima del MYOR da assicurare alla bitta di poppa. Con questo procedimento, è sufficiente mandare in tensione la cimetta di sgancio per liberarsi dall’ormeggio.

Archetto in fase di aggancio al MYORPer gli altri tipi di ormeggio il procedimento è simile. Per l’ormeggio di prua è sufficiente montare l’archetto a prua,  rivolto in avanti invece che verso poppa. Per l’ormeggio al gavitello esiste un Myor progettato apposta per essere assicurato sulla boa, e non alla banchina.

MYOR ha anche il vantaggio di non vincolare le manovre di ormeggio e
disormeggio alla disponibilità degli ormeggiatori del marina che vi ospita. Non è infrequente infatti aspettare a lungo il proprio turno, specialmente durante i periodi più affollati dell’anno.

Infine bisogna considerare che Myor può essere utile sia per gli armatori inesperti (o accompagnati da un equipaggio poco avvezzo alla nautica) sia per gli skipper di professione. Nel primo caso la concitazione del momento, dettata dagli spostamenti repentini in coperta, viene ridotta al minimo. Gli skipper invece possono permettersi un ormeggio agevolato, che soprattutto dopo giorni di navigazione in condizioni impegnative è un aiuto sempre prezioso.

Myor è così convinta dell’efficacia di funzionamento del proprio sistema che, oltre ad offrire il prodotto ad un prezzo molto conveniente, riserva ai primi dieci armatori che lo richiederenno, la possibilità di provare gratuitamente il sistema. Per farlo suggerisco di correre a prenotarsi utilizzando tramite questo link.

Insomma … “Provare per credere”

Per chi volesse maggiori informazioni:

Stael SrlVia Mameli 57/59 – 20852 Villasanta (MB) – Italia

Tel +39 0392050104  Mail info@stael.it

Facebook
Twitter
X
Pinterest
LinkedIn
WhatsApp
Email

Lascia un commento

Devi essere loggato per inserire un commento.

Categorie

REGISTRATI

[forminator_form id="7943"]

Hai bisogno di vendere la tua barca? Sei nel posto giusto! yachtdigest.com è infatti il più grande portale online sulla nautica da diporto e in questa sezione ti sarà possibile scrivere gratuitamente il tuo annuncio se vuoi vendere la tua imbarcazione. Aggiungere un nuovo messaggio di vendita è molto semplice e intuitivo così come trovare una barca che interessa acquistare, ma per rendere ancora più appetibile il tuo annuncio, vogliamo darti alcune indicazioni generiche ma importanti che se vorrai potrai seguire.

Prima di tutto cerca di personalizzare il tuo annuncio, descrivendo la storia della barca e magari la motivazione per cui la vendi, in questo modo otterrai più fiducia da parte del lettore.

Puoi definirla “seminuova” se è quasi nuova, oppure “usata” specificando se essa si trova o meno in buone condizioni. Indica lo stato dei motori, l’anno di immatricolazione, quanti proprietari ha avuto – soprattutto indica se la barca è stata di un unico proprietario: aumenta l’interesse verso chi legge l’annuncio.

Nel tuo messaggio deve trasparire la bontà della tua imbarcazione, perché prima di convincere qualcuno devi essere tu stesso convinto che il prodotto sia valido.

È importante che nell’inserzione non si commettano errori di ortografia, quindi rileggete bene il messaggio prima di metterlo online. Il linguaggio poi deve essere chiaro e semplice, comprensibile a tutti.

Serve ad attirare l’interesse e indurre il lettore a proseguire la lettura, è la parte più importante e deve riassumere in una riga lintero messaggio che vogliamo dare. Purtroppo non si hanno grandi possibilità di distinguersi molto se non con qualcosa di veramente originale per attirare l’attenzione. Quindi concentratevi su dettagli della barca veramente originali, sulle sue qualità reali: nel portale yachtdigest.com apparirà questo breve riassunto passando sulla foto dell’imbarcazione con il mouse.

È importante inserire in modo chiaro la scheda generale dell’imbarcazione. Da inserire sempre: cantiere, modello, lunghezza, larghezza, pescaggio, motori, numero cabine, anno di costruzione, prezzo.

Nella scheda dell’imbarcazione inserisci accuratamente tutti i dettagli dell’imbarcazione, le dotazioni standard ed extra. È utile comunicare molti particolari e dettagli per coloro che sono veramente interessati e continueranno a leggere oltre le prime righe.

Suggerisci al lettore che vuole comprare le caratteristiche migliori della tua imbarcazione e non indicare – a meno che non sia necessario informare preventivamente l’acquirente – informazioni che possano influenzare negativamente il lettore.

Indicate sempre il prezzo. A meno che non vogliate assolutamente trattare, consigliamo di aggiungere la dicitura “prezzo trattabile” che dà uno stimolo all’acquirente a contattarvi.

Norme Redazionali

VUOI DISCONNETTERTI DAL TUO ACCOUNT?