A pochi giorni dalla chiusura di Navigami, il salone nautico organizzato nel cuore di Milano dal 5 al 7 maggio scorsi, il bilancio è decisamente positivo, con circa il 40% di nuovi visitatori, secondo un sondaggio condotto dall’organizzazione, che si sono recati per la prima volta lungo le banchine della darsena.
Questo non vuol dire che ci sia stato un incremento del 40% di ospiti, ma certamente è un dato positivo, che riflette il crescente interesse per questa manifestazione. In termini di affluenza, probabilmente si è dovuto registrare un calo rispetto alla scorsa edizione, a causa di un sabato completamente funestato dal maltempo.
Nel giorno di apertura, in cui le condizioni meteo sono state favorevoli, e in parte la domenica, quando la pioggia per qualche ora ha dati tregua, si è invece registrata una forte affluenza di un pubblico che, sempre secondo il sondaggio, per il 24% era composto di armatori e per un 63% da persone che almeno una volta nella loro vita erano stati in barca. Un pubblico quindi in gran parte fatto da appassionati o comunque persone interessate alla nautica.
Contrariamente ai numeri diffusi prima della manifestazione, che parlavano di 70 barche in acqua, gli scafi esposti, compresi i gommoni, sono stati 50. Tutti marchi che hanno suscitato un grande interesse. A parte l’ammiraglia dell’esposizione, il Cranchi Z35, hanno fatto bella mostra di sé ben sei modelli della Ivictus Yachts, con due anteprime italiane, il 240 FX e il 280CX.
Significativo il ritorno del marchio americano Boston Whaler, con due fisherman della gamma Outrage, così come importante è stata la presenza dei marchi francesi Beneteau e Jeanneau.
Molto importante la presenza di produttori di gommoni leader nel mondo, come Zar Formenti, Nuova Jolly, Ranieri, Marlin Boat e Lomac, così come di forte impatto è stato lo stand Yamaha che ha messo in mostra una vasta gamma di motori montati sui gommoni Capelli. E a proposito di fuoribordo, ha riconfermato la sua vivace presenza Selva, così come Mercury e Suzuki.
Il NavigaMi è stato anche l’occasione per i più piccoli per sperimentare un mondo nuovo grazie alle numerose attività che sono state loro dedicate all’interno del programma NavigaMI Kids. Grazie al supporto della Lega Navale Italiana e del Centro Velico di Caprera, i ragazzi hanno avuto la possibilità di salire su simulatori di vela per apprendere le nozioni di base e avere il primo approccio al mondo nautico e sono stati coinvolti nelle lezioni d´arte marinara per imparare i nodi e capire il vento. La Federazione Italiana Rafting ha messo a disposizione anche alcune canoe per permettere ai ragazzi di solcare le acque della Darsena e divertirsi con i propri istruttori.
Insomma, tre giorni dedicati alla nautica vissuti nel cuore di Milano. Ed è proprio l’ubicazione della manifestazione che porta un valore aggiunto al NavigaMi che si afferma una vetrina importante anche e soprattutto per gli operatori del settore. E in questo senso, dobbiamo però anche sottolineare qualche limite, certo da non imputare all’organizzazione del salone.
Uno di carattere estetico. Bruttissime le transenne che, probabilmente rese obbligatorie da qualche ordinanza comunale, non rappresentano certo una sicurezza (non si è mai visto un salone con le banchine transennate) mentre di contro, in molti tratti, rovinavano la vista delle barche. Altra questione sta nell’unicità della manifestazione che, per i marchi che devono sbarcare in darsena a Milano, comunque comporta costi notevoli che si bruciano in una manciata di ore.
Il luogo è molto bello, la disponibilità di spazio in acqua permette l’organizzazione di esposizioni ma anche di attività ludiche e didattiche. E’ davvero un peccato non sfruttare questo luogo e il NavigaMi, come il momento di avvio di una stagione, quella primaverile/estiva, dedicata alla nautica e alle attività in acqua in generale. In fin dei conti, manifestazioni ben riuscite come queste che si sviluppano nel cuore delle città, hanno una formidabile forza d’attrazione e un grande potenziale per contribuire a diffondere conoscenza e cultura del mare. Che fa bene allo spirito, ma alla fine anche al mercato.