Neo 570c : la superprova dell’ammiraglia di Neo Yachts

Una prova in mare davvero particolare per il Neo 570c, l’ultima creazione di NeoYachts.

Regata, crociera-regata o regata-crociera? Sono molti i modi per cercare di classificare una barca a vela veloce ma, dopo tanti anni e tante prove, posso dirvi francamente che lasciando fuori da questo discorso le imbarcazioni da crociera pura, questa definizione dipende quasi esclusivamente da come noi stessi vogliamo allestire la nostra barca e, ovviamente, dalla disponibilità del cantiere di eseguire le personalizzazioni richieste.

A questo certamente pensava Paolo Semeraro quando ha ideato il nuovo Neo 570c che, come capirete leggendo questo articolo, è un’imbarcazione che può agevolmente passare dall’essere costruita come racer puro o come comodo cruiser-racer.

Una barca decisamente particolare quindi, che non potevamo esimerci dal provare.

La prova del Neo 570c

Ho avuto la fortuna di provare questa splendida imbarcazione in due occasioni: la prima in una regata di circolo caratterizzata da vento scarsissimo, la seconda in una giornata di dimostrazione dove invece di vento ce n’era davvero parecchio. Un’occasione davvero irriperbile, che ci consente di descriverla in entrambe le situazioni.

Vento leggero (ma davvero leggero)

La superficie del mare è quasi vitrea, ci saranno al massimo 3 nodi d’aria. Lo noto mentre mandiamo a riva la grande randa square top che, nera ed enorme, appena su, fa istantaneamente girar la testa a tutti gli equipaggi delle altre imbarcazioni.

A bordo ci sono solo quattro velisti e un equipaggio di sciatori e golfisti (questa la formula della VGS Cup) che non hanno alcuna esperienza di vela. Carbonita, questo il nome del Neo 570c su cui stiamo navigando, oggi è in versione regata (randa square top, volanti e senza rollafiocco), dovremo quindi decidere come organizzarci al meglio per le manovre. Un rapido sguardo ad Antonio Latini, il comandante, e si opta per una regata a vele bianche (si fa per dire ovviamente), la soluzione migliore per non trovarci nei pasticci.

Il vento sale un pochino e si attesta sui 4 nodi di reale, appena sufficienti per dare la partenza, issiamo il genoa e cominciamo a prender confidenza con il Neo 570c. Poggiamo, mettiamo a segno le vele e Carbonita parte subito, acellera e si crea il suo apparente. Navighiamo gia oltre i 5 nodi e mezzo, ben più veloci del vento reale, nonostante il fiocco al 105% che abbiamo a prua non sia proprio il massimo con queste ariette.

Ai cinque minuti ci avviciniamo alla linea di partenza e cominciamo a capire dove partire, un lusso che ci possiamo permettere in pochi perchè mentre noi navighiamo veloci, le altre barche arrancano e fanno fatica a muoversi. E’ un po’ surreale, come se il vento ci fosse solo per noi.

Allo scadere del tempo, grande Antonio, ci troviamo in barca comitato perfettamente allineati e con diritto di rotta. Tagliamo la linea perfettamente, mentre orziamo e Carbonita accelera. Insieme a noi un piccolo gruppo di imbarcazioni, le più agguerrite, che mostrano subito i muscoli sfoggiando genoa leggeri a grande sovrapposizione.

Ma non ce n’è per nessuno, non solo siamo più veloci ma facciamo pure un angolo da paura e così, mentre il windex in testa d’albero punta una direzione quasi innaturale,  stacchiamo un po’ alla volta il resto della flotta.

Il vento aumenta un pochino, quando raffica arriva a 7/8 nodi e noi corriamo ben oltre i 9 mentre spiego all’equipaggio come disporsi in falchetta. Il Neo 570c, anche sotto raffica, ha sempre reazioni controllate, mai nervose, davvero un ottimo equilibrio complessivo.

Il nostro diretto competitor issa invece un gennaker nero dalle dimensioni di un campo da calcio e scende alla grande, sarà dura resistere nei due lati di lasco che prevede il percorso odierno, un sacco di strada da fare, e nelle condizioni per noi peggiori. Ma evidentemente questo non basta perchè Il Neo 570c riesce a conquistare la line of honour con un vantaggio superiore ai 4 minuti!

Insomma con poco vento si viaggia davvero veloci a bordo del Neo 570c, posso solo immaginare come sarebbe se avessimo avuto un genoa leggero e un gennaker …

Vento forte (e rafficato)

La seconda giornata di prove è invece all’insegna del vento sostenuto. Usciti dal porto, stando sottocosta abbiamo trovato 16/17 nodi di reale mentre, andando al largo, il vento aumentava progressivamente fino a 25/27 nodi. Condizioni perfette per mettere alla prova questa barca a vela.

A bordo c’è un’infinita di gente, accorsi da tutt’Italia (e non solo) per provare il Neo 570c . Ben 18 le persone a bordo (si avete letto bene) che, semplicemente, una volta salite quasi scompaiono. Carbonita ha spazio per tutti, una qualità importante, sia in regata che in crociera.

Issiamo randa dando direttamente con una mano di terzaroli e, grazie alla configurazione più tranquilla di oggi che prevede l’avvolgitore, srolliamo il fiocco, poggiamo e partiamo a razzo in quel miracolo di vento forte ed acqua piatta che solo la tramontana in Liguria sa regalare.

Che Carbonita fosse veloce me lo aspettavo, ma che fosse contemporaneamente equilibrata e gestibile, anche in queste condizioni proprio no. Eppure, praticamente in tutte le andature e persino in bolina, basta sfiorare la ruota per ottenere una corrispondente variazione di rotta, un po’ come se ci fossero solo 10 nodi di vento.

Le velocità di bolina stretta, seppur con una mano alla randa, sono comprese fra i 9 e i 10 nodi, mentre l’angolo continua ad essere molto stretto, sotto i 30° di apparente. Allargando la velocità sale ovviamente, tenendosi costantemente sopra i 12 nodi, con punte appena sopra i 13. Stringendo il Neo 570c sbanda, ma sempre con progressione, la barca non è mai nervosa.

Spingendoci al largo il vento aumenta e si stabilizza fra i 22 e i 25 nodi, qui anche le onde si fanno sentire, sono secche, ripide e cercano di mettere in difficoltà Carbonita che però, bellamente se ne infischia continuando per la sua rotta. La barca rimane clamorosamente asciutta mentre gli schizzi vengono respinti all’esterno.

In queste condizioni un po’ “cattive” diventa evidente e visibile, specialmente a barca sbandata, come lo svaso della prua faccia convergere l’aria sulla base del fiocco che, con questo accorgimento, riceve aria pulita e rende decisamente di più della norma.

Altro effetto, conseguente dall’adozione di questo disegno, è che andare a prua per rimborsare la base del fiocco diventa decisamente più sicuro del solito.

Ci alterniamo tutti al timone facendo a gara a chi passa i 13 nodi, l’atmosfera a bordo è, nonostante le condizioni, rilassata e serena. Un miracolo reso possibile solo grazie a questo fantastico Neo 570c.

Ma è da regata o da crociera? La risposta è dipinta chiaramente sul viso di tutti quelli che si stanno godendo questa fantastica giornata, armatori competitivi o diportisti della domenica, tutti uniti da un’unica emozione, il puro godimento di una navigazione veloce (molto) e sicura, alla portata di tutti. Un equilibrio davvero difficile da ottenere ma che, con il Neo 570c, Paolo Semeraro è riuscito a realizzare.

E se Neo 570 fosse mia, come la farei?

Non capita spesso di potersi configurare la barca come più si piace, è una prerogativa che solo pochissima cantieri offrono ma, visto che è proprio la prerogativa di Neo Yachts e di questa barca in particolare, ragionrci è decisamente possibile.

Se fosse mia sarebbe certamente votata alle lunghe navigazioni, quindi alla crociera. La vorrei veloce ma gestibile in equipaggio superidotto, ovvero da solo che poi è come navigo di solito.

Certamente rinuncierei alla randa square top a favore di una avvolgibile nel boma e opterei per un paterazzo sdoppiato (al posto delle volanti), regolabile idraulicamente.

Rinuncerei anche ai 2,55 metri di bompresso a favore di uno più umano, raggiungibile comodamente dalla prua, dove farei predisporre l’attacco per armare un Code 0 rollabile.

Infine userei un avvolgitore fisso per il fiocco (che vorrei identico a quello provato) ed uno strallo volante da montare solo quando serve, per la trinchetta, quando il vento è davvero forte.

In questo modo avrei una barca che, pur continuando ad essere un missile, darebbe grandi emozioni in crociera pura, consentendomi quindi di andare sempre a vela, relegando l’uso del motore alle sole manovre per entrare ed uscire dai porti.

Poi, con una barca cosi e magari aggiungendoci un gennaker, correrei subito ad iscrivermi alla Roma x 2 !!!

Dati tecnici

Length (LOA ):17,50 m
Beam (Bmax):5,30 m
Draft max:4,20 – 2,80 m (Lifting Keel)
Displacement :11.500 kg
Keel Weight:5.300 kg
Water Ballast:450 lt
Tender:3 mt (stored with engine)
Engine:Volvo Penta D-275 Saildrive 75 hp
Water Tanks:400 lt
Fuel Tanks:200 lt
Sail Area Upwind:184 m2
Sail Area Downwind:410 m2
Main Area (Racing):110 m2
Main Area (Cruising):100 m2
Headsail Area:74 m2
Asymmetric Spi Area:300 m2
CE Category:A ‐ Ocean
Crew Max:15 people
Builder:Neo Yachts & Composites
Designer:Carkeek Design Partners
Luca D'Ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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