Ocean Alexander 90R : una rivoluzione, di nome e di fatto.

L’ Ocean Alexander 90R , inutile negarlo, è il motoryacht sul quale sono puntati i riflettori al Fort Lauderdale International Boat Show, responsabilità enorme visto che il parterre dello show conta oltre 1.400 imbarcazioni.

D’altro canto, quando uno dei 5 maggiori costruttori mondiali di motor e superyacht annuncia una novità di questa portata e, per giunta, chiama la nuova gamma “Revolution Series”, l’attesa che si genera è inevitabilmente massima.

Se poi pensiamo che l’intero progetto è stato seguito, a quattro mani, da Evan Marshall e da Arrabito Naval Architects, i due guru del design e della progettazione navale, potete capire con quale trepidazione siamo arrivati sottobordo allo yacht più atteso del salone.

Un giro alla scoperta dell’ Ocean Alexander 90R

Ma è ancor prima di salire a bordo che si realizza la portata di questa innovazione, basta osservare lo yacht per comprendere infatti quanto il progetto sia riuscito.

La visione d’insieme, a dispetto delle grandi volumetrie, è di una leggerezza assoluta e restituisce immediatamente il senso del progetto.

Uno yacht che riesce a fondersi, senza soluzione di continuità, non solo con l’acqua, elemento comune a molte altre realizzazioni, ma anche con l’aria e la luce che, in questo motoryacht, fluiscono ovunque liberamente fino a divenire parte integrante del design complessivo.

Ed è già dalla beach area che lo si intuisce, realizzata da una mano sopraffina riesce, in un sol colpo, a racchiudere la sintesi di questo progetto e ad offrire un’esperienza sensoriale unica. Dai due divani, posti praticamente a livello del mare, si gode dell’osservazione della volta stellata da una posizione che definire privilegiata sarebbe riduttivo.

Salgo gli scalini e mi trovo in pozzetto. Da qui la vista spazia, attraversando il grande salone, fino ad una cucina che, per come è stata realizzata, diventa parte integrante del main deck siglandone, con una classe infinita, il termine. In funzione delle occasioni la cucina può chiaramente essere chiusa per regalare privacy e separazione agli ospiti dell’imbarcazione.

Ma è appena varcata la soglia del salone che si realizza appieno lo sforzo progettuale compiuto. Le vetrate laterali, a tutta altezza, conferiscono a questo ambiente l’aspetto di un vero e proprio attico. Difficile non restare affascinati dalla modalità che Evan Marshall ha scelto per dialogare con la luce, con gli scenari che, di volta in volta, l’armatore sceglierà di incorniciare semplicemente spostando il motoryacht da un ancoraggio ad un altro.

Due doppie porte a vetri, simmetricamente disposte ai lati del salone consentono, insieme al grande ingresso dal pozzetto, allo yacht di dialogare con l’aria che, in questo ambiente, circola liberamente e, nuovamente, riesce a mettere in contatto gli ospiti con questo prezioso elemento. Finiture ed essenze pregiate,  evidenti ovunque, si fondono con funzionalità pensate per chi ama vivere il proprio yacht.

Procedendo sul corridoio di dritta si incontra la suite armatoriale che, posta per baglio, sfrutta gli oltre sei metri di larghezza per creare un grande ambiente che, grazie alle due finestrature laterali, si spinge ben oltre i confini fisici della cabina stessa. La posizione sopraelevata permette inoltre una visione esterna che, come peraltro per il salone, consente a questo ambiente di proiettarsi verso l’esterno per integrarsi con il paesaggio.

Scesi al ponte inferiore troviamo, nella stessa posizione della suite armatoriale, una VIP che, per dimensioni e finiture è di fatto una seconda Master. Due spaziose cabine doppie, ugualmente rifinite, completano il quadro degli alloggiamenti riservati agli ospiti e portano a 3 il numero delle cabine previste per questa versione.

Salendo di due livelli si arriva al ponte superiore. Qui trova spazio la plancia di comando che, ottimamente posizionata, gode di una vista a 360°, unica e perfetta per navigare in sicurezza. Ma è solo voltandosi e lasciandosi la plancia alle spalle che si rimane stupiti. La sensazione di spazio, aperto ed infinito, è pazzesca.

Tutti gli arredamenti sono studiati per non ostacolare la vista che, in questo ambiente, spazia in ogni direzione grazie alle finestrature ed al sapiente utilizzo delle porte a vetri, che arrivano quasi a scomparire annullando la separazione fra spazi esterni ed interni.

Inutile sottolineare la presenza di essenze e pellami di qualità sopraffina, questo fa parte dello stile costruttivo del cantiere.

Importante invece rimarcare come ogni singolo particolare, piccolo o apparentemente insignificante, nell’Ocean Alexander 90R sia viceversa studiato e realizzato in dettaglio per concorrere ad un risultato finale che lascia senza fiato.

 

Conclusioni

Il design nella nautica non si innova continuamente, tende a sfruttare una corrente di pensiero per molti anni, realizzando modelli che, pur essendo diversi fra loro, sono evidentemente figli della stessa “generazione”.

Ogni tanto, forse troppo raramente, qualcuno ha il coraggio di osare e di sperimentare nuove linee, nuove modalità interpretative del rapporto simbiotico che lega l’armatore alla sua imbarcazione.  E’ in questi casi che vediamo finalmente qualcosa di nuovo, qualcosa in grado di emozionarci.

Ed è questo il caso del nuovo Ocean Alexander 90R che, lo realizzo in questo preciso momento, non rivoluziona solo la gamma del cantiere ma porta una ventata d’innovazione (ed era ora) all’intero mercato.

 

Caratteristiche tecniche dell’ Ocean Alexander 90R

Maximum Length 90′ 27.43 M
Waterline Length 76′ 5″ 23.18 M
Beam 22’ 0” 6.71 M
Draft 5′ 8-1/8” – 5′ 10-1/2″ 1.73 – 1.79 M
Displacement (est.) 206,800 lbs. 93,800 KG
Fuel Capacity 3,000 gal. 11,356 L
Water Capacity 450 gal. 1,704 L
Holding Tank Capacity 200 gal 757 L
Standard generators Twin Kohler 55KW 2 x
Standard engines Twin MTU 10V200 1600 HP 2 x
Velocità di crociera 22 Kn (forecast) 22 Kn (dati previsionali)
Velocità massima 26 Kn (forecast) 26 Kn (dati previsionali)
Luca D'Ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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